Editoriali — 16 Giugno 2015

Dopo l’instabilità di queste giornate ci attendiamo una nuova distensione dell’anticiclone delle Azzorre che ci terrà compagnia per gran parte della settimana. Ancora incerta l’evoluzione a lungo termine, con le correnti fresche ed instabili oceaniche pronte a fare nuovamente breccia sul nostro Paese.

Aria fresca ed instabile interessa ancora lo stivale italiano, determinando temporali e precipitazioni soprattutto lungo le zone interne. Tale situazione è garantita dalla persistenza di una figura di bassa pressione direttamente alimentata da aria fresca di estrazione settentrionale europea. Col passare dei giorni tale figura di bassa pressione andrà tuttavia attenuando il proprio impatto sul Mediterraneo agevolando un miglioramento delle condizioni meteorologiche soprattutto dalla seconda metà della settimana corrente. L’instabilità tenderà a quel punto a concentrarsi sulle regioni di Mezzogiorno, interessando __071391___img2soprattutto le zone appenniniche.

Merito di questa lenta, ma graduale “guarigione” del tempo, l’alta pressione delle Azzorre che tenderà a trasferire i propri effetti sul bacino del Mediterraneo e sui settori europei meridionali. La distensione di tale anticiclone, scongiurerà l’intervento di intense ondate calde, i valori termici più elevati resteranno pertanto confinati ai settori meridionali del Mediterraneo, lambendo a malapena la Penisola Iberica.

L’anticiclone non sembrerebbe in grado di mantenere il proprio dominio sulle regioni del nord. Questo settore d’Italia diverrebbe interessato da un nuovo aumento dell’instabilità già con l’inizio della settimana successiva (lunedì 22). Aria fresca/fredda di origine nord-atlantica tenderebbe infatti a scavare una nuova saccatura sull’Europa occidentale, determinando la rotazione dei venti dai quadranti sud-occidentali. L’instabilità sarebbe pronta a farsi strada inizialmente sui settori alpini e prealpini (lunedì 22), poi anche sulle zone pianeggianti (martedì 23 – giovedì 24).

Quadro termico allineato alle medie del periodo, solo con l’arrivo della terza decade potrebbero farsi strada temperature leggermente superiori alla media sulle regioni del Mezzogiorno, aumento termico in gran parte dovuto al richiamo d’aria calda innescato dallo scavarsi della nuova circolazione ciclonica sull’Europa meridionale. Tale linea di tendenza resta ovviamente da confermare.

Fonte: www.meteolive.it

 

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