Ogni anno, nel periodo estivo, il Mediterraneo e l’Italia vengono letteramente “investiti” da ondate di caldo assai intense provenienti dal nord-Africa che, spingendosi notevolmente verso nord, portano condizioni meteo-climatiche decisamente estive e caratterizzate da temperature particolarmente elevate.
Molti diranno: è Estate, è normale faccia caldo, ma bisogna comunque distinguere che caldo fa, se torrido o afoso. E molto spesso, tutt’ora, si fa moltissima confusione a riguardo.
Per caldo torrido si indica un caldo secco, con bassi quantitativi di umidità presenti nella massa d’aria. E’ la classica calura “sopportabile”, che permette ai valori termici percepiti di essere in linea o comunque vicinissimi ai valori termici reali. E’ assai importante perchè questo determina, di conseguenza, una sensazione di disagio, non presente tuttavia in condizioni di caldo torrido.
Viceversa, quello afoso, richiede una maggior attenzione perchè è quello che spesso accompagna le vaste fiammate africane che invadono, nel periodo estivo, il nostro Paese. Qui il discorso si fa molto differente, perchè il caldo afoso fa percepire al nostro corpo temperature abbondantemente superiori a quelle reali, ad esempio: con un valore termico di +35°C e un tasso di umidità del 35%, il nostro corpo percepirebbe una temperatura di ben +40°C! Davvero notevole, non solo il valore, ma anche la differenza rispetto al valore termico reale (leggi anche Indice di calore e temperatura apparente).
Vi sono poi altre situazioni che più o meno influiscono con quanto appena descritto, soprattutto se si è in presenza di instabilità. Spesso capita infatti che durante un temporale estivo la temperatura crolli anche di 10°C e dal caldo, inevitabilmente, si passa al fresco.
Successivamente, con il ritorno del sole, il caldo torna di nuovo ad intensificarsi e sarà notevolmente umido per la presenza, lo abbiamo detto, di instabilità. Anche in questo caso parleremo di afa, temperature percepite abbondantemente superiori a quelle reali. Di certo non andremo quindi a parlare di caldo torrido.
Come abbiamo detto quindi il caldo torrido è accompagnato da temperature si elevate, che comunque superano i +30°C, ma non eccessivamente, visto anche il basso contenuto di umidità. Ad esempio con un valore di +30°C e un tasso di umidità del 25% il nostro corpo percepirebbe la stessa temperatura, quindi +30°C, senza grandi variazioni. In questo caso si parla di caldo torrido, da distinguere bene con quello afoso.
E’ bene quindi fare una bella distinzione tra questi due parametri meteorologici, perchè spesso si fa molta confusione e si cade in errori assai banali. La massa d’aria africana, ad esempio, una volta transitata sul mar Tirreno, tende a umidificarsi, generando quindi una sensazione di caldo afoso.
Ecco dunque che qui il valore percepito si avvicinerà notevolmente ai +40°C, dunque risulterà presentarsi estremamente afoso. Una città posta all’interno, come ad esempio Rieti, può raggiungere un valore massimo fino a +37°C, con un tasso di umidità pari al 20%. In questo caso comunque si percepirà un valore vicinissimo ai +40°C, ma risulterà comunque decisamente meno afoso rispetto alla località costiera.
Abbiamo fatto questo paragone per facilitare la comprensione del meccanismo temperatura-umidità molto importante nel periodo estivo. Sostanzialmente dunque il caldo afoso e il caldo torrido sono decisamente diversi, soprattutto in virtù del fatto che prendono “vita” da situazioni ben opposte.
Il caldo torrido è una costante soprattutto in presenza dell’alta pressione azzorriana, quello afoso invece domina lo scenario in presenza dell’anticiclone africano. Li conosciamo molto bene, sono diversi e portano situazioni climatiche decisamente differenti. E allora perchè qui si fa la distinzione e per quanto riguarda caldo torrido e afoso no? Eppure sono semplicemente una conseguenza, difficile non è.
Rinaldo Cilli