Ambiente, territorio & dissesti — 18 Luglio 2015

Raddoppia il numero dei satelliti del Programma di Monitoraggio Ambientale Copernicus in orbita intorno al pianeta per catturare e inviare sulla Terra immagini dei cambiamenti in atto intorno a noi. Infatti, dopo Sentinel-1, lanciato un anno fa, è ora il turno di Sentinel-2.

Partito dalla stazione spaziale europea nella Guiana francese, il satellite, grazie allo strumento MSI (multispectral imager), è in grado di ottenere immagini a colori della superfice terrestre in ben 13 bande dello spettro, con una risoluzione che può arrivare a soli 10 metri. Le sue caratteristiche lo rendono un importante strumento a favore della salvaguardia ambientale. Partendo dalla sicurezza alimentare. I dati di Sentinel 2A possono, infatti, aiutare gli agricoltori nella sorveglianza dei cambiamenti della vegetazione e delle colture durante il periodo vegetativo. Ma possono contribuire anche al monitoraggio delle foreste, determinando molti parametri relativi allo stato della vegetazione, come la superficie fogliare in grado di svolgere la fotosintesi clorofilliana e indici relativi al contenuto d’acqua della vegetazione. Senza tralasciare l’inquinamento di fiumi, laghi e coste. Oltre alla possibilità di giocare un ruolo di primo piano nella prevenzione dei disastri ambientali e nella risposta alle emergenze. L’uso delle immagini di Copernico è stato utile, ad esempio, dopo il recente terremoto in Nepal. Il confronto delle immagini prese prima e dopo la scossa ha aiutato i soccorsi locali ad indirizzare le proprie risorse.

“La sua combinazione di strisciate larghe e tempi di rivisitazione brevi permetterà agli utenti di visualizzare il cambiamento del territorio e la crescita della vegetazione con una precisione mai vista prima”. Ha dichiarato Volker Liebig il Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.

La ricerca aerospaziale fornisce ormai informazioni talmente chiare e nette, da cambiare la conoscenza e poter orientare le decisioni. Uno strumento fondamentale per capire “com’è fatta la Terra” e per sviluppare le politiche in vari settori, come quello ambientale e quello agro-alimentare. Senza scordare il contenimento del cambiamento climatico globale.

Il secondo satellite lanciato in orbita è lontano dall’essere l’ultimo: secondo i piani dell’Agenzia, infatti, Copernicus dovrebbe arrivare ad avere, entro il 2021, 6 satelliti tutti dedicati a fornire informazioni operative preziose sulla superficie terrestre, sugli oceani e l’atmosfera per sostenere politiche ambientali e di sicurezza. In questo modo si completerà il Programma Europeo di Sorveglianza della Terra (GMES). Nello specifico, Sentinel-3 si occuperà del monitoraggio delle aree marine, Sentinel-4 e 5 di quello atmosferico, e Sentinel-6 opererà un controllo altimetrico radar a fini oceanografici e di studi sul clima.

Tanti vigili occhi che veglieranno sul nostro Pianeta ma che avranno anche un notevoe impatto in termini economici e di occupazione. Secondo alcuni studi, infatti, si potrebbero generare ricavi fino a 30 miliardi di Euro e creare circa 50 mila posti di lavoro in Europa entro il 2030. Gli imprenditori più innovativi, ma anche cittadini, ricercatori e amministrazioni pubblici potranno, infatti, creare nuovi prodotti e servizi in Europa grazie al fatto che i dati raccolti dal satellite sono completamente disponibili in qualunque località del mondo e sono gratuiti e consultabili in tutta trasparenza attraverso l’applicazione web eoApp.

Fonte: www.grenews.info131830718-83b8b31b-85c4-4408-86d7-386c80a37e5b-300x199

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