03-07-2015 – Salve a tutti; prosegue, giorno dopo giorno, l’appassionante aggiornamento dell’avanzata del caldo. Ovviamente, per la popolazione inerme che subisce tale caldo il termine “appassionante” si presta poco, ma dal punto di vista dell’analisi delle fenomenologie in essere, l’osservare come le ipotesi formulate nei giorni precedenti giungano a compimento ha sicuramente un suo fascino.
Ecco quindi che il promontorio anticiclonico africano sembra ormai essersi arenato tra Italia e Francia, passando per mezza Europa (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si evince bene la vastità della figura anticiclonica e la collocazione del caldo all’interno della stessa; il lato occidentale rispetto all’asse, come abbiamo visto nei giorni scorsi, è quello che presenta le temperature più elevate (o meglio le anomalie maggiori rispetto alla media). Sempre più coinvolta la penisola italiana, con il sud ancora fuori comuque (fig.2).
fig.2
Ad eccezione della Francia centrale e dell’Andalusia, i valori più elevati in Europa oggi sono toccati proprio alla penisola italiana, soprattutto nord e Toscana, dove Firenze ha sfiorato i 38° C, forse raggiunti in qualche rilevazione (fig.3,4)
La carta delle temperature percepite (umidex) evidenzia come la sensazione di disagio sia molto elevata al centronord, con valori intorno 40° C e oltre piuttosto diffusi.
La ragione del caldo, analizzata dalle carte di previsione, appare palese. La fig.5 rappresenta la quota di collocazione e i valori di temperatura previsti per il geopotenziale di 850 hPa. In sostanza, come abbiamo visto nei precedenti editoriali, rappresenta la potenza strutturale e l’intensità del caldo nell’anticiclone sulle nostre teste (fig.5).
fig.5
Nella figura è stata evidenziata, come sempre l’estensione del valore di +20° C a 850 hPa (circa 1600 m). Sovrapposto a tale valore, è stato segnalata anche la quota di 1600 m (160 decametri) che delimita il massimo della struttura anticiclonica (più è forte l’alta pressione più in alto si trova tale quota).
Appare chiaro, dalla fig.5, prevista per la giornata di domani, sabato, che il caldo non andrà via ma anzi tenderà a rafforzarsi (il massimo del caldo e della potenza dell’anticiclone sono sopra il nord Italia). Le cose poi cambieranno nei giorni successivi, in peggio però. Confrontiamo la fig.5 con la successiva fig.6; si vede bene come l’anticiclone nel complesso abbia leggermente perso potenza (quota di 850 hPa a 1560 m), ma anche come la sua collocazione sia maggiormente centrata sopra le nostre teste (fig.6).
fig.6
Ecco quindi, che una leggera perdita di potenza dell’anticiclone verrà ampiamente compensata da una sua migliore collocazione, perfettamente centrata sull’Italia, con la +20° C a 850 hPa che abbraccia completamente il nord Italia e i massimi pressori che comprendono tutta la penisola italiana.
La fig.6 si riferisce alla giornata di martedì e, quindi farà molto caldo anche tra domenica e mercoledì, con temperature che nelle pianure interne del centronord sfioreranno in molti casi i 40° C.
Per quanto si andrà avanti così?? In effetti anche oggi giungono conferme in merito a un cospicuo abbassamento delle temperature nella seconda parte della prossima settimana, segnatamente nel week-end. Per capire cosa potrebbe succedere, facciamo un passo indietro nell’analisi e prendiamo in considerazione al carta emisferica prevista dal modello americano per il giorno 6 Luglio (fig.7)
fig.7
Nella figura 7 si vede bene come la depressione in Atlantico “piloti” la risalita del promontorio africano (la forma dell’anticiclone è ambigua ma purtroppo è la realtà dei fatti). Il caldo in tale contesto punta proprio verso l’Italia. Dopo qualche giorno però (10 Luglio) l’assetto barico a scala emisferica cambia completamente; il nucleo freddo del Vortice Polare punta decisamente verso la Scandinavia, inglobando le depressione atlantica e lasciando strada libera alla risalita dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico (fig.8).
fig.8
La manovra illustrata cambierebbe totalmente la circolazione atmosferica presente nel Mediterraneo centrale, con un repentino abbassamento delle temperature e una forte instabilità atmosferica tra i giorni 10 e 12 Luglio. Va precisato che gli ultimi aggiornamenti non vedono il pieno ingresso della intensa saccatura Artica, come evidenziato in fig.8, ma anche che l’appendice meridionale della struttura stessa da sola sarebbe sufficiente a generare un abbassamento delle temperature di almeno 10° C al nord, via via meno accentuato procedendo verso il centrosud. Ecco quindi, che è ragionevolmente possibile ritenere che con la seconda decade di Luglio finisca l’attuale onda calda di stampo africano, piuttosto lunga in ogni caso nel suo svolgimento.
Ilario Larosa (metegeo)