Per la rubrica “E’ tempo di… Musica… Oggi parliamo dei B52’s…!! Nell’ estate 1979 in cui il mercato discografico è dominato ancora da superclassici della musica da discoteca quali “Ring my Bell”, “Hot Stuff” e “We are Family” a cui si affiancano Elo, la colazione americana dei Supertramp e i Kiss disco style di “I was made…” , alcuni pionieri del nuovo e, variegato, fenomeno della New Wave iniziano a proporsi.
Portatore di una musica che miscela chitarre distorte, punk, surf music il 6 luglio 1979 esce nei negozi l’album di debutto eponimo dei B52’s, band atipica di Athens Georgia ( si, la stessa dei REM), nome derivato da un bombardiere e da un’acconciatura la cui new wave- disco influenzerà non poco la musica a venire.
A fine anni Settanta nella cittadella universitaria di Athens si respira aria di una vivace avanguardia artistica: scatenati party privati dalla grande teatralità kitsch animano le sonnolente notti di una realtà priva di discoteche e di Radio Private.
Al party di S. Valentino del 1977 si esibiscono per la prima volta i B-52’s colorato ed atipico quintetto formato da Kate Pierson, Cindy Wilson, voci femminili e capigliatura anni ’50, Fred Schneider voce e tastiere, Ricky Wilson ( fratello di Cindy) chitarra, autodidatta che accorda lo strumento in modo personale usando corde di basso e Keith Strickland batteria che ripesca e reinterpreta in chiave innovativa il repertorio del primo rock Fifty sixty, ritmo funky suoni d’organo, armonie vocali che faranno scuola, per una pop-dance vivace e divertente quanto surreale.
Allegro, dissacrante, umoristico, travolgente, riff robotici, melodie da surf music, cantato che sembra guaito, assenza di bassi parzialmente compensata dal lavoro pesante alla chitarra, è probabilmente esempio definitivo di stile superiore alla sostanza nella musica ma certamente l’ascolto di questo disco garantisce un’esperienza divertente e gradevole.
Pescando dalla tracklist il classico e loro inno “Rock Lobster” e soprattutto “Planet Claire” opener del disco con un’ intro a metà fra i primi Pink Floyd ( Astronomy) e Peter Gunn Theme vero gioiello del disco.