Le zone interessate, quelle a ridosso della riserva naturale dell’Insugherata. Coldiretti: “Avviare al più presto un monitoraggio”. L’assessore regionale: “Una legge prevede piani di abbattimento selettivo”“
Alla fine di luglio erano stati immortalati mentre attraversavano indisturbati via Taverna. Altri cittadini li hanno visti passeggiare per via Trionfale. Nel XIV municipio, in particolare nelle zone più a ridosso della riserva naturale dell’Insugherata, incontri ravvicinati con cinghiali o altri animali insoliti per la città non sono poi così difficili. Non sono mancati avvistamenti di capre o cavalli nel parcheggio del mercato. Eppure, nelle ultime settimane sono aumentate le segnalazioni sollevando un po’ di apprensione tra i residenti.
COLDIRETTI – Lo conferma anche Coldiretti: “Gli avvistamenti di cinghiali, nella zona nord della capitale, stanno diventando sempre più frequenti e preoccupanti” afferma David Granieri, presidente dell’organizzazione degli agricoltori. “Da tempo la Coldiretti ha lanciato l’allarme in riferimento al decuplicarsi degli ungulati, anche a ridosso delle aree urbane, senza però trovare risposte adeguate nelle istituzioni competenti. E’ necessario iniziare al più presto una vasta operazione di monitoraggio con interventi specifici, non solo per tutelare i coltivatori che vedono distrutti i loro raccolti e uccisi gli animali allevati, ma anche per una prioritaria questione di ordine e sicurezza pubblica affinché non si ripetano episodi tragici come quello avvenuto a Cefalù” ha concluso Granieri.
LA LEGGE REGIONALE – Sul tema, come spiega Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura caccia e pesca della Regione Lazio, sono stati individuati “circa 10 milioni di euro per mettere in sicurezza e prevenire i danni” ha spiegato. “Elaborare i piani di contenimento della fauna selvatica, tra cui il cinghiale, è compito delle Province, che devono anche individuare gli strumenti attuativi necessari” continua l’assessore. E’ stata approvata anche una legge da parte del Consiglio regionale “che disciplina la prevenzione, l’indennizzo e il controllo dei danni degli animali, in particolare dei cinghiali, alle colture, all’ambiente e alle attività umane”. Continua l’assessore: “La legge è il frutto di un lavoro di ascolto e di sintesi delle diverse esigenze. Indirizzi e direttive sono previsti per piani di abbattimento selettivo degli ‘ungulati cacciabili’, quali i cinghiali. Sono inoltre previste le realizzazioni di recinzioni e di sistemi di alimentazione complementare, quali le coltivazioni a perdere e il foraggiamento dissuasivo, alcuni di questi interventi nella nuova normativa coinvolgono gli ambiti territoriali di caccia”.
LA CITTA’ METROPOLITANA – “Ho dato mandato alla dirigenza dell’ufficio preposto di attivare, nel più breve tempo possibile, il controllo tramite abbattimento dei cinghiali nel territorio della ex provincia di Roma” afferma in una nota Marco Palumbo, consigliere delegato all’Agricoltura caccia e pesca della Città Metropolitana di Roma. “Nonostante la mancanza di mezzi finanziari, di risorse umane per il periodo di ferie e di una cronica scarsa capacità di rispondere ai problemi di controllo della fauna, riscontrata fin dal mio insediamento avvenuto due mesi fa, di concerto con le altre istituzioni, a cominciare dall’assessorato regionale competente – prosegue Palumbo- stiamo lavorando sulle criticità dovute al cinghiale, in particolare per quanto riguarda le aree abitate e suburbane”.
Fonte Romatoday