Climatologia — 12 Agosto 2015

Volendo vedere, il mese di luglio ha già fatto anche meglio e allora, dopo tante settimane di caldo, a tratti davvero insopportabile, inizia ad emergere un po’ di stanchezza, esaurimento da caldo prolungato. La recente rinfrescata è parsa ai più un primo segnale di declino della stagione, quando in realtà la norma è adesso, non prima.

Ma se il Mediterraneo ha avuto la sua dose in quell’anno memorabile, la Russia potrebbe benissimo ricordare il 2010, quando l’estate caldissima fu accompagnata da incendi devastanti, mentre il nord America potrebbe senz’altro additare quella del 2011, quando la colonnina di mercurio ha addirittura sfiorato i 50°C in Arkansas. Insomma a ognuno al sua estate terribile.

Cosa accade in questi casi, quando la nostra estate al posto di essere gradevole e godibile diventa un incubo insopportabile e interminabile? Spesso il tutto fa capo a una serie di concause legate in fase tra loro. Esistono motivi a larga scala, dove giocano un ruolo determinante le vicende della meteorologia tropicale e le anomalie delle correnti oceaniche. Ne abbiamo parlato in via estesa in questo recente articolo.

Si aggiungono poi elementi alla mesoscala, una scala di tipo regionale sub-regionale, cui possiamo annoverare azioni di blocco da parte delle catene montuose, nonchè quelle operate dalle forti anomalie termiche dei nostri bacini marittimi, scaldati a dismisura da un sole implacabile. Non ultime dobbiamo senz’altro annoverare anche cause locali, che possono essere anche estese sul territorio, dove la mancanza del ricambio d’aria per settimane o mesi e l’assenza cronicizzata di precipitazioni che rende i terreni aridi in profondità, causano un ulteriore accumulo di calore e di aria molto secca. Quasi un punto di non ritorno.

Come vedete sono situazioni limite, per nostra fortuna, il cui intreccio di concause è difficile a ripetersi a breve. Dopo quell’anno però, ad ogni inizio estate, si ripropone il tormentato rito previsionale: “Sarà un’agosto caldo come quello del 2003″? Qui, come detto, ci vengono incontro i giochi delle probabilità. Dunque, considerando che l’estate 2015 si è già giocata il jolly a luglio, per la cruda statistica per almeno un’ottantina d’anni, per buona pace della tropicalizzazione dilagante, potremo ancora stare tranquilli.

Per la statistica…

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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