Circa 7 mila docenti in mobilità da sud a nord, più o meno lo stesso numero dell’anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest’anno hanno un posto fisso. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, la quale ha anche annunciato un secondo blocco di assunzioni. Partiranno giuridicamente il primo settembre, saranno fatte entro la prima metà di novembre: 55 mila i posti di docenza per il potenziamento, circa 7 insegnanti in più per ogni scuola.
Allo scoccare della mezzanotte e un minuto, gli insegnanti precari, attraverso una email del Miur, hanno saputo se sono stati assunti e dove. Si tratta dei circa 60 mila docenti precari coinvolti nella fase B del piano di immissioni in ruolo della riforma della Buona scuola e relativa collocazione sui futuri albi territoriali gestiti dai presidi, spiega l’Anief in una nota, ma saranno solo 16 mila (in realtà 10 mila, uno ogni sei) a ricevere la proposta di assunzione attraverso il sistema informativo del Miur.
Secondo fonti ministeriali, non si è registrato nessun affollamento anomalo nella procedura e tutto è filato liscio.
Il premier Matteo Renzi, sulle proteste dei neo-prof., afferma che “per decenni c’è stata la creazione di precariato, noi abbiamo messo un punto definitivo a questa vicenda e iniziato ad assumere. Ovviamente c’è chi non è contento perché deve spostarsi di qualche chilometro perché è assunto non quando sperava lui ma la legge sulla scuola non è che un inizio. La scuola non si risolve con un click, poi ci sono dei problemi che riguardano i singoli professori: li rispetto, sono stati spesso presi in giro dalle istituzioni”, aggiunge. “Ci saranno 1.642 cantieri che termineranno entro il 10 settembre e permetteranno ai genitori di riportare i ragazzi a scuola in ambienti innovati”, spiega ancora Renzi anticipando che “stiamo dedicando dei soldi, nei prossimi mesi, perché ci sia più attenzione nell’edilizia scolastica”. Ai professori “stiamo cercando di dare continuità educativa e didattica”, aggiunge il premier, che poi cita don Milani: “il punto chiave è quanti ragazzi perdi, non è tanto preoccuparsi degli aspetti organizzativi ma evitare che un ragazzo se ne vada”.
“Inauguriamo il nuovo anno con già in atto le novità previste dalla Buona Scuola, ideata da Matteo Renzi e dal ministro Stefania Giannini. Abbiamo finalmente dato un taglio al precariato storico nella scuola”: così il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, in visita a Grosseto al polo universitario riferendo anche che “ogni scuola avrà risorse in più da spendere, circa 25-30 mila euro per ogni circolo didattico. Risorse che favoriranno l’autonomia, il vero motore di ogni realtà. Grazie alle risorse anche i contributi delle famiglie diventeranno veramente volontari”.
Per decidere gli insegnanti hanno dieci giorni: entro l’11 settembre il posto dovrà essere accettato in quanto, si legge sul sito del Miur, “chi rinuncia alla nomina è automaticamente escluso dalle fasi successive ed è cancellato da tutte le graduatorie in cui è iscritto”.
“Chi ha creato questo cervellotico meccanismo – che porterà all’assunzione di 1 docente su 5 che ha presentato domanda lontano dalla sua provincia, non 1 su 10 come va dicendo il ministro Giannini – ha messo su un vero ricatto: chi non accetta è fuori delle graduatorie. Anche se abita a Caltanissetta e la ‘ruota della fortuna’ lo ha spedito a Cuneo. E quel posto perso si trasformerà pure in supplenza annuale, alimentando ancora precariato” denuncia il sindacato.
“Il Miur ha infatti riattivato il meccanismo, già pluribocciato dai giudici, delle collocazioni in ‘coda’: solo la prima provincia di preferenza del precario aspirante al ruolo viene considerata dall’algoritmo ministeriale utile all’inserimento ‘a pettine’; in tutte le altre 99 province, i candidati al ruolo vengono relegati in fondo alle graduatorie. Inoltre, l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio”.
Fonte Ansa