Editoriali — 15 Settembre 2015

15-09-2015 – Salve a tutti; caldo che avanza nelle regioni centromeridionali, già raggiunti i 35° C in alcune località, mentre al nord è presente nuvolosità diffusa ma senza particolari fenomenologie (fig.1).

fig.1

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Le correnti piuttosto sostenute dai quadranti meridionali hanno consentito, come descritto nell’editoriale di ieri, un rapido rialzo termico nelle località del versante Adriatico e ionico, grazie a venti di caduta caldi e secchi, ecco quindi che città come Termoli oggi pomeriggio raggiungevano i 35° C a metà Settembre (fig.2).

fig.2

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Analoghe temperature anche a Catania e Foggia, come previsto. I valori termici potrebbero salire ancora nei prossimi giorni, l’ondata di caldo si farà sentire e verranno forniti opportuni aggiornamenti. In questa sede però, si vuole discutere del lungo termine e, in particolare, in merito al comportamento sempre più evidente, nella sua dinamicità, manifestato in questo periodo dall’anticiclone delle Azzorre. Di concerto con le altre figure bariche dominanti a scala emisferica, l’alta pressione azzorriana sembra voler vivacizzare la fase iniziale dell’autunno del Mediterraneo, tramite continue elevazioni in Atlantico e conseguenti discese fredde di natura Atlantica o Artica nelle nostre regioni.

Iniziamo quindi l’analisi dei modelli odierni, utilizzando l’emissione mattutina del modello americano, dove tale comportamento è apparso più palese. Si inizia nel week-end, quando a una spinta della corrente a getto dal Labrador corrisponde la prima elevazione azzorriana e conseguente saccatura nella penisola italiana (fig.3).

fig.3

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Come si vede, l’ondulazione è molto pronunciata e un nocciolo freddo a contributo artico può giungere subito sull’Italia. Si prosegue tre giorni dopo (23 Settembre), il canale dall’Atlantico  è aperto e la spinta azzorriana è coadiuvata dal blocco a est (fig.4).

fig.4

gfsnh-2015091500-0-192

 

Già dalla configurazione mostrata emergono alcuni aspetti, inquadrati da tutti i modelli, che sembrano voler caratterizzare le configurazioni emisferiche nel mese di Settembre

1) Decentramento del Vortice Polare nel comparto canadese

2)Blocco anticiclonico molto robusto a est (onda uralica)

3) Spinta azzorriana costante

Queste premesse possono costituire un’utile chiave di lettura per interpretare l’evoluzione del tempo a scala emisferica. Ecco le figure menzionate ben evidenti nella successiva evoluzione (fig.5).

fig.5

gfsnh-2015091500-0-228

 

In questo caso (giorno 24 Settembre) si forma un treno d’onda a piccola ampiezza in Atlantico, che si va ad infrangere contro il blocco uralico, lasciando un nucleo freddo depressionario sul’Italia. Il vortice Polare è sempre più decentrato nell’Artico canadese.

Fino a questo punto convergono le previsioni di tutti i modelli. Il modello americano, nella emissione mostrata, prosegue con una evoluzione da sogno per gli amanti del freddo, dell’instabilità e delle nevicate precoci. L’Azzorre riprende a spingere forte in Atlantico e un nucleo consistente del Vortice Polare si mette in marcia verso l’Europa e il Mediterraneo, per la prima vera (eventuale) colata artica della stagione (fig.6).

fig.6

gfsnh-2015091500-0-300

 

Davvero devastante l’azione azzorriana, tipicamente invernale, che innesca addirittura la riposta dell’anticiclone aleutinico, finora sopito e defomra il VPT appena formato (fig.7).

fig.7

gfsnh-2015091500-0-360

 

Un pò estrema come previsione in effetti, con la 0° C a 850 hPa sulle Alpi, che significherebbe nevicate a quote medie (800-1000 m, fig.8).

fig.8

gfsnh-2015091500-1-360

 

Non sarebbe in realtà la prima volta che ciò accada a Settembre, negli anni 70 capitava più frequentemente ad esempio, ora meno, ma nevicate a quote alto collinari nel settore alpino sono avvenute in Settembre.

A prescindere dalla evoluzione della singola emissione, la forza dell’anticiclone delle Azzorre emerge in ogni run del modello americano ed Europeo e può essere di buon auspicio per le sorti dell’autunno che ci attende e, speriamo, per il resto della stagione invernale, ecco nell’ultima figura il getto polare che in uscita dal Labrador piega vistosamente verso nord in tale previsione (fig.9).

fig.9

gfsnh-2015091500-5-336

 

 

 

Ciao ciao

 

Ilario Larosa  (meteogeo)

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