02-10-2015 – Salve a tutti; tempo che migliora lentamente nella penisola italiana, con gli effetti della perturbazione mediterranea che ancora si fanno sentire con distribuzione sparsa in molte regioni. Dell’evoluzione del tempo nel breve se ne è parlato comunque in mattinata, in questa sede, com’è tradizione del sito, riprendiamo il discorso, iniziato ieri, in merito alla possibile evoluzione nel lungo termine nel comparto europeo e Mediterraneo. Andiamo per gradi comunque, il tempo migliorerà lentamente nel week-end, a causa del passaggio di una nuova perturbazione atlantica, più rapida e meno intensa della precedente, che interesserà soprattutto le regioni del centronord. Successivamente, nel bacino occidentale del Mediterraneo si andrà affermando un campo altopressorio a chiaro contributo africano (fig.1)………
fig.1
Ma proprio dall’azione poderosa dell’alta pressione europea, con radici africane, si sviluppa un’evoluzione assolutamente entusiasmante per gli amanti delle grandi configurazioni invernali; ovvero una spettacolare bilobazione del Vortice Polare, che in sole 24 divide praticamente in due l’Artico, con relativa discesa di lobi freddi nelle regioni siberiane e canadesi (fig.2).
fig.2
Tutti i freddofili si porranno sicuramente la stessa domanda….cosa comporta, in realtà, per le nostre regioni una tale evoluzione a scala emisferica?? In effetti, a dispetto di quanto mostrato, la prossima settimana le temperature aumenteranno su tutta la penisola italiana, regalandoci una piacevole ottobrata. Anche il prosieguo della carta mostrata in fig.2 evidenzia in effetti l’affermazione di un poderoso anticiclone artico, ma non freddo e maltempo da noi (fig.3).
fig.3
In questa sede però, si vuol sottolineare come la struttura mostrata in fig.3 sia tra quelle maggiormente favorevoli all’arrivo di aria fredda anche a contributo continentale nel Mediterraneo. Infatti, la presenza di un potente anticiclone in sede artica, decentrato verso la nostra porzione di emisfero (tra scandinavia a Sbalvard), può imprimere, da tale collocazione, un moto antioratio a nuclei gelidi (per la stagione) del lobo siberiano del VP diretti verso il Mediterraneo, come indicato in figura, che possono interagire con al tre cellule “canadesi”. Nella emissione ufficiale odierna dei modelli non è inquadrata però tale evoluzione, possibile davvero che non venga proprio contemplata??
Rsiulta utile a questo punto spulciare le previzioni ensemble, ovvero le diverse “perturbazioni di prova dei dati ufficiali, per vedere se tra i meandri del “caos” siano presenti evoluzioni diverse; in effetti ci sono……
La perturbazione n.2 (tra le 20 disponibili) evidenzia esattamente l’evoluzione che ci si aspetta dalla configurazione in fig.3, spettacolare affermazione di un omega blocking in Atlantico e aggancio freddo di una perturbazione Atlantica dal bassopiano russo (fig.4).
fig.4
In questa elaborazione, datata 12 Ottobre, l’Atlantico viene chiuso dal blocco e l’alimentazione continentale della depressione può aver luogo. Tradotto nella pratica, maltempo, freddo e neve in montagna nelle nostre regioni.
Sono molte altre le elaborazioni orientate al freddo e instabilità in tal senso. Ecco una evoluzione di stampo artico (P3), più lontana, dove il VP mostra sempre segni di debolezza (fig.4).
fig.4
Ecco infine una con tipica regressione contientale di un nocciolo freddo, derivante sempre dal terremoto barico del VP nella prima decade (fig.5).
fig.5
In tutte le figure, per semplicità, sono stati evidenziati solo i simboli dei lobi siberiano a canadese (BS e BC rispettivamente) e le depressioni che giungono sull’Italia (B).
Ma altre sono le evoluzioni favorevoli (altrimenti non avremmo aperto un editoriale)
D’accordo, direte voi, abbiamo giocato, sono carte con scarsa probabilità di realizzazione, ma in effetti non è proprio esatto. La tendenza palesata dai modelli infatti, appare molto interessante, con la continua affermazione e spinta degli anticicloni in Atlantico e, nelle ultime emissioni, di un anticiclone polare molto potente. In tal senso, il possibile split di lobi gelidi artici (già con temperature di -18° C a 850 hPa), nelle masse contientali siberiana a canadese potrebbe incentivare lo snow cover e il SAI (Snow Advance Index) in Ottobre, elementi che sembrano avere notevole importanza nella formazione del VP invernale e, in sostanza, nella tipologia d’inverno alle medie latitudini. Pertanto, nei prossimi giorni verranno forniti altri aggiornamenti in merito all’andamento dell’evoluzione a scala emisferica delle principali figure bariche e verificate le eventuali correlazioni con il prosieguo della stagione invernale, non mancate l’appuntamento.
Ciao ciao
Ilario Larosa (meteogeo)