Mentre erano impegnati al largo delle Isole Salomone, un team di scienziati ha fatto una sorprendente scoperta: una tartaruga marina biofluorescente. Questa tartaruga a rischio di estinzione è la prima al mondo che è stata vista in grado di utilizzare la biofluorescenza. Questa capacità consente ad una superficie di assorbire la luce blu ed emettere un colore diverso, comunemente verde, arancione o rosso. E’ importante non confondere questa proprietà con la bioluminescenza, attraverso la quale l’animale produce una luce propria attraverso reazioni chimiche (come le lucciole). La biofluorescenza può essere utilizzata come un mezzo per attirare preda, per la difesa o per la comunicazione. In questo caso è presumibile che sia un tipo di camuffamento della tartaruga marina che le consente di mimetizzarsi con le alghe e i coralli circostanti.
Anche se la biofluorescenza è stata documentata in varie altre specie, tra cui pesci, razze, alcuni crostacei e coralli, questa è la prima volta i ricercatori l’hanno osservata in un rettile marino. Come si può vedere nel video qui sotto, la biofluorescenza non può essere rilevata ad occhio nudo, e richiede una combinazione di luci blu e filtri gialli per percepire correttamente il fenomeno. La scoperta di questa tartaruga di mare apre ad un nuovo settore degli studi scientifici, e rimarca l’importanza della conservazione di queste splendide creature marine.
Fonte Vanillamagazine