Per il momento lo scellerato progetto di trivellazione dei mari abruzzesi portato avanti dal Governo Renzi e la compagnia inglese Rockhopper è fermo. Una Conferenza dei Servizi ha rinvitao la decisione per la realizzazione del progetto “Ombrina Mare 2”, la piattaforma petrolifera con annessa nave di prima raffinazione che si vorrebbe realizzare nel mare abruzzese a poche miglia da dove sta nascendo il Parco nazionale della Costa Teatina.
Secondo le stime del Ministero per lo Sviluppo Economico, le riserve certe di petrolio sotto i nostri fondali equivalgono a meno di 2 mesi di consumi nazionali (ai tassi attuali). Riempire i nostri mari di trivelle, dunque, non servirebbe a ridurrebbe la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero ma solo a ipotecare il futuro delle nostre coste e a danneggiare irrimediabilmente turismo, pesca e aree marine protette.