E’ un argomento che nei prossimi giorni diventerà di strettissima attualità (vedi figura in fondo all’articolo). Andiamo quindi subito al sodo: così è un anticiclone a “omega e perchè si chiama così? Si tratta di una figura di alta pressione compresa tra due zone di bassa pressione. Queste due depressioni fungono da ganasce bloccando di fatto l’evoluzione del nostro anticiclone, che così può insistere sulle medesime zone anche per diversi giorni.
Quando le correnti occidentali delle medie latitudini, per varie cause, iniziano ad ondeggiare sempre più lungo i meridiani possono raggiungere un punto (calcolabile matematicamente come numero di Rossby) che segna un perfetto equilibrio tra le forze in gioco. Ecco che le nostre correnti rallentano e iniziano a svilupparsi lungo i meridiani disegnando sulle carte ampie figure di bassa e alta pressione.
Guardate la figura di archivio riportata in alto (riferita al campo di altezza geopotenziale di 500hPa e della pressione slm (sostanzialmente la pressione in quota a circa 5.500m e quella al suolo) : non è difficile notare quella caratteristica figura che contempla un bel cuneo anticiclonico nel mezzo, tenuto sotto scacco da due centri depressionari sentinella ai fianchi. E’ la classica figura nota come “blocco ad omega”.
La situazione, come detto, presenta caratteristiche di stazionarietà a scala sinottica (quindi a scala continentale) che implicano una persistente fenomenologia sui territori che rispettivamente vengono impegnati dall’una o dall’altro rovescio della medaglia. Così, laddove insiste l’azione nuvolosa appartenente alle circolazioni depressionarie, si possono verificare lunghi periodi di maltempo con piogge persistenti e, in determinate situazioni, anche occasionali circostanze alluvionali.
Viceversa, persistenti condizioni di tempo asciutto (non piovoso), temperature al di sopra delle medie stagionali ed estese situazioni nebbiose in pianura con pesante accumulo di inquinanti nel semestre invernale, rappresentano le caratteristiche meteorologiche predominanti laddove domina l’anticiclone, che tanto assomiglia alla lettera greca. La situazione di blocco anticiclonico solitamente mostra una buona longevità ( mediamente una settimana) a causa del continuo passaggio di energia tra le opposte figure bariche e tende a smantellarsi solo in conseguenza di un radicale cambio di circolazione a livello emisferico.
Luca Angelini per Meteoservice.net