Le Radiazioni del disastro nucleare alla centrale giapponese di Fukushima, ha raggiunto livelli abbastanza preoccupanti, vicino alle coste del Nord America. I livelli di inquinamento sono in aumento in aree precedentemente individuate, anche sele radiazioni registrate, non rappresentano una reale minaccia per la vita umana.
Le analisi condotte su centinaia di campioni di acqua nell’Oceano Pacifico, hanno confermato che l’impianto di Fukushima, perde isotopi radioattivi dopo quattro anni dall’incidente, come confermato dal Dr. Ken Buesseler, un esperto di radiochimica della IWHO – Istitution Woods Hole Oceanographic.
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Tracce di cesio-134 sono state rilevate a diverse centinaia di chilometri al largo degli Stati Uniti, esattamente negli stati di Oregon, Washington e California, così come l’isola canadese di Vancouver. Un altro isotopo, il cesio-137, è stato rilevato dopo i test nucleari effettuati negli anni Cinquanta e gli anni Settanta, in quasi tutti i campioni prelevati da parte della IWHO.
“Anche se i livelli di inquinamento sulle nostre coste sono ancora ben al di sotto dei limiti di sicurezza dichiarate poi dal Governo, la modifica dei valori, sta a sottolineare che occorre fare di più per monitorare i livelli diinquinamento nel Pacifico“, ha tenuto a precisare il Dr. Buesseler. Nel 2014, il Woods Hole Oceanographic, ha informato dell’esistenza di radiazioni a circa 160 chilometri al largo della costa della California, ma nel mese di aprile 2015 sono state rilevate radiazioni al largo delle coste del Canada. Gli ultimi dati confermano che questa radiazione non è isolata, ma si estende per circa 1.600 chilometri nel tratto costiero del Nord America.
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Decine di migliaia di persone interessate dall’incidente
L’incidente nucleare di Fukushima non ha causato vittime direttamente, anche se ha influenzato la vita di decine di migliaia di persone, che sono state costrette a lasciare le loro case e andare a vivere in una situazione precaria. Inoltre, la radioattività ha lasciato una scia di inquinamento che sta avendo le sue ripercussioni nel tempo.
Il numero di sfollati dal terremoto e dello tsunami ha superato 420 mila persone nel 2011, l’anno dell’incidente. Nei primi mesi del 2015 questa cifra è scesa a meno di 240 mila. Durante questi quattro anni sono state ricostruite più di 120.000 abitazioni.
Fonte Segnidalcielo