Dal 1930 in poi il simbolo della svastica é associato al nazismo, perché il Partito Nazionalsocialista tedesco lo fece diventare il suo emblema nella bandiera, prima in quella del partito stesso, e poi in quella della Germania hitleriana. Il collegamento con il nazismo ha fatto della svastica un simbolo di male assoluto, ma storicamente non lo é affatto, anzi. Per migliaia di anni la croce uncinata é stata auspicio di fortuna e benessere. In giro per il mondo, specialmente in Asia, si incontra spessissimo la svastica, riprodotta su monumenti ed oggetti, molti dei quali antichissimi.
La parola italiana svastica deriva dal termine maschile sanscrito svastika, che possiede numerosi significati, rappresentando tra gli altri, e soprattutto nel significato di “oggetto propizio”, il simbolo di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti che, secondo la maggioranza degli orientalisti, rappresenterebbe il disco solare. I primi reperti archeologici in cui si vede la svastica risalgono al Neolitico, e anche nei ruderi della sinagoga di Cafarnao appare accanto a una stella di David. In Oriente é principalmente un simbolo propizio per le culture religiose originarie dell’India, come il Giainismo, il Buddhismo e l’Induismo.
Anfora ritrovata nell’antica Thera, l’odierna Santorini.
Nel Buddhismo cinese il termine sanscrito svastika prende il significato di “10.000” ovvero di “infinito” o “tutte le cose” che si manifesta nella coscienza di un buddha, per tale ragione il simbolo è spesso posto, nelle statue rappresentanti un buddha, sul suo petto all’altezza del cuore.
Ruderi di una chiesa bizantina in Israele
Pavimento a mosaico in un’antica villa di epoca romana in Spagna
Tempio Buddhista nella Corea del Sud.