Curiosità dal Mondo & Misteri — 20 Settembre 2013

hAlta pressione, aria stagnante ed umida nei bassi strati, sole basso sull’orizzonte, inversione termica, una leggera brezza: ecco il cocktail ideale per la diffusione della nebbia da irraggiamento.

E’ risaputo che non ci siano più i nebbioni di una volta ma è anche vero che le temperature medie sono aumentate rispetto solo a venti anni fa, così come è sensibilmente diminuita l’immissione di biossido di zolfo nell’aria. Lo zolfo costituiva un nucleo di condensazione formidabile per il vapore. Dunque il numero dei giorni nebbiosi è diminuito e la nebbia su alcune località è risultata più “alta” che in passato.

Si spiega così l’aumento del fenomeno nella zona di Milano Malpensa, collocata nell’alta pianura, quasi ai piedi delle montagne. Infatti con il termine nebbia intendiamo una visibilità generalmente inferiore ai 200 m, mentre spesso sulla bassa pianura nelle ore calde assistiamo sempre di più al fenomeno della nebbia “alta” cioè a quella formazione nuvolosa bassa che porta la visibilità a crescere sino a 400-600 m e talvolta anche di più.

La rilevazione segnerà in quel caso cielo coperto e visibilità scarsa o discreta, ma non pessima, che spesso significa “cielo invisibile per nebbia”. Oltre il km non si può più parlare di strati nebbiosi ma solo di foschia o di “cielo nuvoloso con foschia”, che serve a poco ai fini pratici. Ci sono però città e regioni del nord che in Italia non conoscono quasi mai la nebbia: Trieste, Savona, Genova, Imperia, raramente si trovano a fare i conti con una drastica riduzione di visibilità.

Infatti nelle statistiche degli ultimi 20 anni si ritrovano al massimo uno o due giorni di nebbia per tutto l’arco dell’autunno o nella maggior parte dei casi addirittura nessun giorno.

Nelle altre città del nord il bilancio autunnale è il seguente: Bologna misura una media di 17 giorni di nebbia, Brescia 26 con punte di 37 nel 1995, Milano Malpensa 40 con punte di 57 nel 1994, contro i 31 di Milano con punte di 45 sempre nel 1994.

Si scende a 22 a Piacenza, 18 a Torino, 16 a Venezia, 18 a Vicenza.

Passando all’esame delle città dell’Italia centrale ritroviamo Frosinone che compete agevolmente con il nord grazie ai suoi 22 giorni di nebbia, con punte di 36 giorni nel 1986, abbiamo poi la Capitale con 10 giorni e punte di 28 sempre nel 1986. Scarsina la nebbia a Firenze con solo 5 giorni di nebbia. Andiamo al sud e sulle isole: si segnalano solo i 12 giorni di nebbia ad Alghero e un picco a Catania che nel 1993 fece segnare 5 giorni di nebbia.

Infine non dobbiamo trascurare la nebbia di avvezione. Allorquando infatti correnti di aria mite ed umida sorvolano da sud verso nord il Mare Adriatico più fresco, si creano le condizioni per la formazione di estese stratificazioni nebbiose lungo i litorali che possono poi spingersi sin nell’entroterra. Si spiegano anche così i 13 giorni nebbiosi di media di Rimini, i 9 di Ancona con punte di 22 nel 1987 e i 7 di Pescara.

In questi casi la nebbia può raggiungere facilmente anche tutta la costa pugliese, quella veneta e friulana e le relative zone interne. Il fenomeno talora interessa anche il Tirreno ma in casi meno frequenti.

Meteolive.leonardo.it

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