Il flusso ondulato occidentale, quale motivo dominante di questa fase, alterna fasi instabili a fasi anticicloniche consentendo respiri sub-tropicali come quello caratterizzante il week-end ma, di fatto, ostacolando una duratura e netta affermazione delle azzorre. Le azzorre medesime, meno promettenti del previsto e spettatrici di una azione atlantica alquanto mobile ed incisiva, riapriranno, infatti e nel medio termine, all’ennesima infiltrazione oceanica, pur se alquanto rapida e meno influente della precedente. Il protagonismo delle azzorre andrà poi in decremento ulteriore, e questa volta per ragioni diverse, quando il contesto barico, dopo il 25 del mese, perderà in mobilità zonale e opporrà un freno alla successiva azione ciclonica che, a ridosso dell’europa occidentale, si esalterà in azione vorticosa piuttosto che in movimento traslatorio. L’inevitabile rimonta sub-tropicale, ma questa volta tutta di matrice afro-mediterranea, presenterà lo spauracchio di un’onda calda estiva di tutto rispetto, senza, però e per fortuna, acquisire i termini delle onde di blocco o durature, e, semmai, presentando quelli delle onde prefrontali. La figura illustra la situazione in quota di metà settimana, mostra l’affondo in area oceano-iberica e mostra la rimonta sub-tropicale suddetta in mediterraneo, proponendo l’effettiva possibilità di un periodo di caldo estivo sul centro-sud a connotazione africana. Tuttavia, come detto, la fase potrebbe non essere duratura ma interlocutoria, perché ben presto forzata da una rimobilizzazione con spinta occidentale e spostamento della depressione verso levante. A tal proposito frecce e linee intendono illustrare proprio questo trend e l’evoluzione successiva caratterizzante i giorni di fine mese e quelli di inizio del prossimo, quando, oltre alla rimobilizzazione suddetta un collocamento di valori barici elevati alle alte latitudini ed in ragione dell’azzorriano, dovrebbe ulteriormente ostacolare le ambizioni dello stesso sub-tropicale africano…