MERCOLEDI’ MATTINA (2 MARZO 1994): UNA SPERANZA CON RISERVA
“PERCHE’ L’ALLARME NON E’ ANCORA CESSATO”
SAN MARTINO DI TRECATE: – “Sono stato buttato giù dal letto all’alba con una notizia che mi ha fatto cambiare umore”.
Così ha spiegato Rosario D’Agata, responsabile immagine e iniziative pubblicitarie dell’Agip, commentando il fatto che il pozzo Trecate 24 non è più in erogazione incontrollata.
“In poco tempo siamo passati – continua il dirigente dell’Agip – da una grossa preoccupazione a una buona speranza.
Parlo di speranza sia per una sorta di prudenza, sia per correttezza nei confronti degli abitanti delle zone colpite dalla nuvola”.
Alle 4,30 di mercoledì mattina il pozzo ha smesso di erogare greggio ed ora i tecnici dell’Agip proseguono il loro lavoro d’intervento diretto sulla testa del pozzo e dalle postazioni vicine per mettere definitivamente il sicurezza il pozzo, intervenendo sulla formazione produttiva.
“Questo fenomeno, ma soprattutto questa soluzione, è stato il classico esempio di collaborazione fra la natura e l’uomo.
I tecnici – prosegue D’Agata – che hanno contribuito a ridurre l’emergenza hanno operato aumentando la produzione dell’intero campo per diminuire la pressione del flusso del getto di petrolio e quindi abbiamo trovato la risoluzione per “compensazione”.
La natura ha fatto il resto”.
Ma cosa è successo veramente? “A dire la verità non lo sappiamo ancora, ma in questo momento ci stiamo preoccupando di mettere definitivamente il pozzo in sicurezza, poi cercheremo di studiare il meccanismo che ha bloccato la fuoriuscita del liquido”.
Secondo le prime analisi l’erogazione sarebbe terminata in seguito a una frana del terreno sottostante al pozzo.
Ma D’Agata non si sbilancia: “Non possiamo ancora fare stime precise nè su quanto greggio sia fuoriuscito, nè su cosa sia accaduto.
All’origine del guasto dovrebbe esserci “l’asta” sopra la trivella, ma non abbiamo ancora effettuato tutti gli accertamenti”.
Per mettere in sicurezza il pozzo i tecnici stanno pensando ad una valvola di ritegno che possa bloccare un eventuale getto di greggio.
“Tutta l’organizzazione continua a svolgere la propria attività, così come proseguono regolarmente tutti i lavori iniziati e programmati per fronteggiare la situazione.
L’Agip continuerà a collaborare con la LegAmbiente, il WWF e le altre organizzazioni ecologiste per effettuare una valutazione dell’impatto ambientale al fine di attuare le azioni più adeguate per la bonifica e il ripristino dell’area interessata, nonchè per assicurare il dovuto indennizzo a chiunque possa aver subito danni”.
Nel frattempo l’emergenza durerà ancora presumibilmente per 48 ore e l’Agip ha chiesto alle autorità di continuare nel supporto alle operazioni, mantenendo la zona sotto il controllo delle forze dell’ordine, in previsione di dover movimentare altre attrezzature ed equipaggiamenti di dimensioni rilevanti.
SANDRO DEVECCHI