ROMA – La situazione del pozzo “Trecate 24″ in provincia di Novara, interessato da una fuoriuscita di petrolio, è stata riepilogata oggi 5 marzo dall?Agip (la società del gruppo Eni che gestisce appunto le prospezioni petrolifere).
L’Agip ha colto anche l’occasione per sottolineare l’importanza economica dell’attività petrolifera nell’area di Trecate nonchè la sua lunga tradizione di attività petrolifere senza incidenti in Italia.
Innanzitutto la società ribadisce in una nota che la fuoriuscita di petrolio è stata arrestata alle ore 3 del 2 marzo: l’erogazione incontrollata – afferma – è durata quindi 36 ore e non cinque giorni come riportato da alcuni organi di stampa.
Il pozzo – aggiunge l’Agip – è attualmente in “sicurezza” e quindi non può più lasciar uscire idrocarburi.
La fuoriuscita si è probabilmente fermata – spiega la nota – per la frana di una parte del foro al fondo del pozzo, ma l’Agip aveva comunque movimentato in poche ore tutti i mezzi necessari per effetturare la chiusura dell’asta alla testa del pozzo che, rompendosi, aveva dato origine all’incidente.
Se il flusso non si fosse arrestato da solo la chiusura sarebbe avvenuta con un’apposita apparecchiatura comandata a distanza che esperti arrivati da Houston avrebbero installato servendosi di macchinari che l’Agip ha espressamente predisposto per i casi di emergenza.
Nell’area intanto proseguono il monitoraggio atmosferico affidato ad otto stazioni di rilevamento e le azioni di bonifica per le quali sono state coinvolte anche le migliori ditte internazionali e nazionali del ramo.