La fisionomia di un vortice polare in estensione sull’europa settentrionale conforta la tesi di una fase che in troposfera ed in emisfero va assumendo connotazioni di matrice invernale.
La modesta compattezza dello stesso VP ne consente persino estensioni di tipo retrogrado. Una tale situazione può anche far pensare alle prime irruzioni fredde in mediterraneo degne di una certa consistenza ma, come già detto, occorre sempre fare i conti con il forcing zonale e con la tendenza del VP a mantenersi compatto.
A dispetto di un’azione zonale che appare non remissiva e della difficoltà del crearsi di blocchi in oceano duraturi la fisionomia di uno split temporaneo e di una configurazione a pattern wave-2 non sembra così remota e può davvero, nel corso della prima parte della prossima settimana, regalarci una irruzione degna di nota.
La figura illustra la situazione prevista ad inizio settimana e il blocco freddo in quota ed in discersa dalla scandinavia verso la francia. Si nota anche l’azione coadiuvante dell’anticiclone in oceano, ben solido ed in grado, almeno temporaneamente, di frenare il flusso occidentale. La sacca polare e la sua instabilità possono allora, per come indicato dalle frecce (blocco freddo in quota e depressione al suolo) scendere di latitudine e conquistare, seppur in forma attenuata, parte del mediterraneo, producendo una ondata di tempo variabile o perturbato, con un susseguente raffreddamento e con l’ingresso di correnti nord-orientali.
Dopodiché è molto probabile che, già nel corso della seconda parte della settimana, tutto rientri nei ranghi per ripristino rapido delle correnti disposte da ovest ad est e per rialzo pressorio da occidente (per come simboleggiato dalle linee rossa e blu)…