I
due principali modelli mondiali confermano anche oggi una nuova incursione sull’Europa da parte del gelido Vortice Polare. Aggiornamento di venerdì 18 novembre.
Coloro che non sono interessati alla disquisizione tecnica, possono andare direttamente alle conclusioni riportate a fondo pagina
I due principali modelli previsionali, l’Europeo ECMWF e l’americano GFS, confermano anche oggi per i primi di dicembre una nuova irruzione sull’Europa centro-meridionale, Italia compresa, da parte del Vortice Polare (VP) il ciclone colmo di aria artica con sede all’interno del circolo polare
In realtà il gelido VP è stato già costretto ad uscire in parte dal circolo polare e proiettato verso la Scandinavia, la Russia europea e il Nord Atlantico, perché sospinto verso il nostro continente da un robusto anticiclone siberiano e delle Aleutine (fig.1 – il vortice polare è il nucleo di aria più gelida, evidenziata con colorazione celeste-blu ).
Sulla medesima figura la presenza di tale anticiclone è testimoniata dall’aria più calda (marroncino chiaro ) presente sul circolo polare ma sul lato opposto a quello europeo e alla quota stratosferica di 20 km.
L’anticiclone siberiano quest’anno è entrato in scena con largo anticipo a seguito del forte raffreddamento subito dai primi 2-3 km di atmosfera prossimi al suolo, da parte dell’eccezionale innevamento avvenuto negli ultimi 45 giorni sull’area euroasiatica. Ma, come tutti gli anticicloni termici (ovvero generati dal raffreddamento dell’atmosfera più prossima al suolo), anche quello siberiano è sormontato da un ciclone pieno di aria calda oltre i 3-4 k e fino a 30-40 km di altezza.
Ecco spiegato perché nella fig.1 alla quota di 20 km sulla verticale della Siberia orientale e delle Isole Aleutine è presente aria più calda rispetto al resto del circolo polare.
Tale aria più calda, per ragioni che qui tralasciamo, tende ad indebolire il vortice dapprima ai…piani alti e poi via via fino al suolo, dove il vortice di bassa pressione verrà sostituito dall’anticiclone siberiano.
I primi sintomi di questo cambio di circolazione sul circolo polare – da rotazione in verso antiorario come è tipico dei cicloni a rotazione in verso orario come avviene negli anticicloni – si dovrebbero avvertire nella direzione dei venti lungo i paralleli all’interno del circolo polare e i quali dovrebbero smettere di scorrere da ovest verso est (come avviene nel VP ) per orientarsi invece da Est verso Ovest, come è tipico negli anticicloni.
In effetti sia il modello ECMWF che il modello GFS prevedono nei prossimi 10-15 giorni che i venti lungo i paralleli si orienteranno da Est verso Ovest (il segno negativo sta ad indicare appunto la direzione da Est → Ovest).
Nella Fig,3 è riportato, nel grafico inferiore, anche il vettore di Eliassen-Palmen (EVP) la cui componente verticale verso l’alto è proporzionale al riscaldamento del vortice previsto dal 17 al 27 novembre e quindi il suo indebolimento in termini di componente lungo i paralleli (vettore in nero) e la cui componente orizzontale, qui rivolta verso sud, è proporzionale al trasporto della vorticità ciclonica del vortice polare verso medio-basse latitudini. E’ evidente un previsto sensibile aumento di entrambi le componenti nei prossimi 10 giorni e quindi un suo indebolimento e un suo ulteriore spostamento verso il lato europeo
Insomma entrambi i modelli confermano che ni primi giorni di dicembre l’anticiclone siberiano avrà spodestato il VP dal circolo polare
Di conseguenza il VP, sloggiato completamente dal circolo polare, verrebbe proiettato verso le medio-basse latitudini del continente europeo, ove darebbe luogo ad una nuova ondata di freddo ai primi di dicembre.
L’animazione del vortice polare tra il 17 novembre e il 3 dicembre è visibile QUI
Conclusione:
I 2 principali modelli mondiali, confermano anche oggi una nuova ondata di freddo sull’Europa centro-meridionale, Italia compresa per i primi di dicembre.
La previsione comunque va presa con le dovute cautele perché mancano circa 15 giorni per tale evento e qualcosa potrebbe cambiare…in corso d’opera.
Vi terremo comunque informati nei prossimi giorni per confermare o meno una nuova ondata di freddo.
Fonte: www.meteogiiliacci.it