Il famoso meteorologo americano Joe Bastardi, che da alcuni anni lavora presso il Canale Meteo AccuWeather, ha dichiarato in una intervista che le stagioni sono come un piatto di cucina..
Mi spiego meglio. Gli ingredienti spesso sono tanti e se manca qualcuno di questi, il risultato non è più lo stesso.
E così sono gli Inverni italiani, che da alcuni anni ci lasciano l’amaro in bocca e non riescono a proporci qualche emozione da “brivido”. Spesso immaginiamo l’Inverno con tanta neve e anche freddo, esteso alla maggioranza delle Regioni Italiane. Chi non ricorda l’evento nevoso dell’85, con accumuli eccezionali per buona parte delle città del Nord? Due settimane di gelo da est avevano preparato il terreno fertile, poi l’ingresso delle perturbazioni fece il resto. Il blocco dell’Alta pressione sull’est Europa, aveva frenato l’avanzata del fronte atlantico, favorendo così le estese nevicate per più giorni. Da allora grandi e duraturi episodi di freddo e neve non ve ne sono stati, sebbene ricordiamo importanti episodi nevosi come nel Dicembre del 1996 (non per molti giorni) e il 2012.
Contro l’Inverno (come afferma anche l’autorevole meteorologo) remano molti fattori, iniziando dal Vortice Polare e dall’Alta Pressione. Questi sono spesso sono legati l’uno all’altro ed i moventi dell’uno determinano le mosse dell’altro. E’ così per l’Alta pressione oceanica che quando punta verso il Nord Atlantico, “solletica” il Vortice Polare fino alle quote più alte. Masse d’aria gelide vengono così spodestate dalle loro zone d’origine e dirottate verso altri lidi. Una parte di queste masse gelide viene inviata verso gli States e un’altra verso il comparto euro-asiatico. Non sempre giunge sul Bacino del Mediterraneo, ma si ferma a pochi chilometri da noi sulla Penisola Balcanica.Poi c’è un terzo fattore, la Corrente a getto (o Jet Stream). Questi venti zonali che viaggiano tra i 10.000 e 14.000 metri di quota, ad una velocità media tra i 95 e 185 km/ h e spesso toccando i 400 km/ h, trascinano l’Alta Pressione oceanica dall’America verso il Vecchio continente, relegando le correnti fredde tra il Nord Europa e il comparto balcanico. Gli scambi meridiani corrono il rischio di essere vanificati anche da una Corrente a getto molto sostenuta, inibendo qualsiasi tentativo invernale. Oppure, come succedeva spesso negli anni ’90, possiamo avere scambi meridiani frequenti, ma con i settori del Nord all’asciutto sotto la protezione della Catena Alpina. Tanti tasselli che dovranno incastrarsi tra loro, per avere un evoluzione invernale in linea con la stagionalità.
Non dimentichiamoci poi delle caratteristiche orografiche e di posizione del nostro Paese. Oltre alla protezione delle Alpi, va considerato che siamo circondati dal tepore del Mediterraneo. Inoltre mediamente le correnti prevalenti sono da ovest verso est e quindi in generale le correnti più probabili e frequenti sono quelle oceaniche atlantiche. Tutti fattori che “inibiscono” ulteriormente le possibilità invernali. Basti pensare che invece New York vive praticamente ogni anno freddo intenso e neve abbondante (ed è alla latitudine di Napoli!).
Come sarà l’Inverno del 2017? Il Vortice Polare attorno alla metà del mese sarà disturbato da una intrusione calda alle alte quote, da parte dell’elevamento dell’Alta pressione. Avere un VP debole è una condizione favorevole, in quanto diventa più probabile avere scambi meridiani, ma poi tutto dipende da quale strada prendono le masse d’aria in gioco. Il fiume gelido potrebbe giungere sino a noi prima delle Festività di Natale e chissà regalarci forti emozioni.Attendiamo fiduciosi…
Fabio Porro