Editoriali Slider — 01 Gennaio 2017

Essere di parte come freddista non significa analizzare le carte senza obiettività e credo anche che non sia un reato. Del resto non ho ancora conosciuto un appassionato che ami il tempo stabile anticiclonico piuttosto che super eventi artici o siberiani. Detta passione è una passione per la natura e per i suoi grandi fenomeni che non sa solo di analisi e mappe ma anche di poesia e di quel fascino del mistero e degli spettacoli naturali inconsueti o meno consueti che ammaliano nel corso dell’infanzia e rimangono nella testa, in quella dell’adulto ed in quella dell’eterno bambino affacciato alla finestra a contemplare e ad interrogare il cielo. Passando all’analisi dei forecast di questo inizio d’anno non possiamo che, da freddisti, provare un pò di amarezza nel dover confermare quanto già detto in precedenza a proposito dell’artico che si sta divertendo, e continuerà a divertirsi anche nel prossimo futuro, a sfiorarci e a puntare il mediterraneo centro-orientale e l’egeo. La colpa o il merito di questo trend risiede in una azione del jet stream alquanto sostenuta da ovest ad est, alle latitudini medio-alte del continente, seppur con ondulazioni e pulsazioni in alto oceano tali da produrre conseguenti spinte fredde sulla parte orientale del continente. Certi scenari freddi postulati giorni fa da vari modelli sono andati, pur senza scomparire del tutto, stemperandosi ed assumendo la connotazione di irruzioni destinate alla penisola balcanica e, solo in parte, al mediterraneo centrale e all’italia. Di sicuro l’artico sta facendo progressi e continuerà a farne, fino a marcare una condizione climatica abbastanza in linea con il periodo. E non solo, perché certi sconfinamenti e certe possibilità di retrogressioni, con affermazione di situazioni ancora più rigide e persino perturbate, non possono essere escluse, specialmente sui settori di levante e al centro-sud, ma rimane, comunque, la sensazione di un contesto osticamente ancorato ad un regime settentrionale in parte ostacolato. Il disegno, che vuole illustrare l’irruzione dell’epifania, successiva a quella più moderata dei prossimi giorni, è esaustivo e simbolico della evoluzione descritta, mentre le linee e le frecce blu intendono ulteriormente enfatizzare il descritto andamento generale di irruzioni che puntano il mediterraneo centro-orientale. Quello che, poi, potrà accadere dopo la decade ed in direzione di metà mese, al momento, appare alquanto indefinito, e non esclude né eventuali ulteriori irruzioni, magari ad azione più diretta, ma neanche situazioni diverse come affondi ben più ad ovest ed iberici…

 

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Pierangelo Perelli

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