Gli scienziati hanno iniettato cellule staminali umane in un embrione suino, poi impiantato nellʼutero di una scrofa per permettergli di crescere
Un embrione “ibrido”, nato dalla combinazione di cellule staminali umane e suine, che un giorno potrà portare alla produzione di organi trapiantabili: è il risultato di un progetto di ricerca condotto dal Salk Institute of Biological Studies e descritto sulla rivista Cell. Gli scienziati americani hanno iniettato cellule staminali umane nell’embrione di un maiale, poi impiantato nell’utero di una scrofa per permettergli di crescere. Dopo quattro settimane, le cellule staminali si erano sviluppate nei precursori di vari tipi di tessuti, inclusi cuore, fegato e neuroni.Organi trapiantabili – “Questo è un importantissimo primo passo verso lo sviluppo di embrioni animali con organi umani funzionanti”, ha detto il ricercatore Juan Carlos Izpisua Belmonte, professore del Salk Institute of Biological Studies. “L’obiettivo finale è produrre tessuti o organi funzionanti trapiantabili, ma siamo ancora lontani”, ha aggiunto.
L’embrione chimera – L’embrione detto “chimera” (in memoria della mitica creatura con la testa di leone, il corpo di capra e la coda di serpente) era “altamente inefficiente”. Per questo motivo gli scienziati lo hanno soppresso prima che ogni miscuglio umano-animale potesse nascere. La ricerca ha preso in esame 1.500 embrioni di maiale per quattro anni: un arco temporale molto più a lungo di quanto preventivato, a causa della natura complessa degli esperimenti.
L’aspetto etico – Creare ibridi umano-animali è un tema controverso, che pone enormi questioni etiche, in particolare se l’esperimento può teoricamente portare alla nascita di animali con qualità umane e, persino con un’intelligenza “superiore”. Ma Ju Wu, scienziato del Salk Institute, ha precisato che il livello di contributo umano agli embrioni suini è stato “basso” e non ha incluso precursori di cellule cerebrali.
Fonte: Tgcom