Il freddo possibile, suggerito da un rialzo pressorio in sede scandinavo-artica, ha delineato una prospettiva illusoria.
Il promettente disegno barico, associato ad infiltrazione atlantica alle basse latitudini e a contemporaneo richiamo da oriente, si è, poi ed in verità, disposto in maniera tale da localizzare il corridoio freddo a latitudini più settentrionali.
La sacca siberiana, inoltre, ostacolata ad occidente, non ha trovato il modo di progredire in senso retrogrado lasciando abbandonata a tale retrogressione solo una sua diramazione. In tale contesto, assai meno orientato al freddo di quanto fosse indicato dalle mappe di giorni fa, continuano a sussistere periodiche infiltrazioni oceaniche destinate a ciclonizzare in mediterraneo e a mantenere, in ogni caso, un certo richiamo di aria fredda da est alle latitudini medio-alte della penisola.
Quella delle prossime 24-48 ore, in rapido transito lungo il mediterraneo occidentale da nord a sud o da nord-ovest a sud-est, peraltro, potrebbe caratterizzarsi come l’ultima influente giacchè si profila, nel medio termine o in direzione del fine settimana, un deciso cambio in atlantico sostenuto da un subtropicale deciso a salire significativamente di latitudine.
Una tale espansione può trasformare l’infiltrazione ulteriore successiva in una sorta di depressione di chiusura, in discesa, in parziale retrogressione e destinata ad aree ben più occidentali come quelle dell’iberia e del vicino oceano.
Inevitabile, secondo questa evoluzione, una seguente rimonta anticiclonica in area mediterranea che può combinarsi con l’espansione azzorriana suddetta a produrre una configurazione ad omega associata a temporanea stabilizzazione. Il disegno illustra la situazione prevista nel prossimo fine settimana, mentre le frecce e le linee configurano il trend immediatamente successivo…