Sul flusso occidentale in corso la tendenza verso una ondulazione più pronunciata compromette il tempo mediterraneo con un transito depressionario che tende anche a settentrionalizzarsi. Di fatto, nel corso dei primi giorni della settimana, si intravede un orientamento del jet stream nella direzione di una meridianizzazione con rimonta sub-tropicale sin sulle isole britanniche. La conseguenza ovvia è l’evoluzione della debole fase depress…ionaria in atto in spinta settentrionale con successivi apporti in termini di irruzioni, di instabilità e di dimnuzione termica. Intorno a mecoledi (il disegno rappresenta la relativa situazione in quota prevista) la fase settentrionale moderata descritta è maturata in un vortice disposto sul basso mediterraneo ed incalzato dal promontorio anticiclonico incipiente e apportatore di un probabile, quanto meno temporaneo, miglioramento. Tuttavia i segni di primavera relativi e successivi potrebbero finire per risultare illusori a causa del generale maggiore dinamismo di un fronte polare ampiamente sollecitato lungo i meridiani ed associato ad una possibile più cospicua rimonta anticiclonica atlantica in corrispondenza dei giorni del fine settimana. Per quanto non confermato da tutti i modelli, infatti, il prestigioso modello americano (GFS) continua a dipingere, nel corso della seconda decade, gli scenari di un minaccioso ritorno d’inverno, promosso da una configurazione da blocco oceanico, con alta pressione groenlandese-islandese, e da irruzioni in sede continentale (vedi trend rappresentato da linee e frecce). C’è da dire, peraltro, che la stessa spinta artica sembra rivelare una certa difficoltà a sfondare in latitudine, ma rimane il fatto che, confermata questa tendenza, il mese, nella sua parte centrale, potrebbe tuttaltro che avere a che fare con una bella esplosione primaverile…