Quando si dice, secondo un gergo comune che poco ha di veritiero dal punto di vista scientifico, che le stagioni di mezzo sono scomparse, bisognerebbe riflettere su quanto il mite alito azzorriano sta determinando in questi giorni. Il risultato della buona influenza dell’anticiclone delle azzorre, a tutte le quote, è uno scenario da tipico inizio di primavera, con tutte le connotazioni ideali, botticelliane, incluse quelle di una atmosfera limpida e di un clima secco, di maestro e molto gradevole. Sempre nella perfetta norma, poi, sussiste la possibilità, intravista oramai da vari modelli, di un guasto dell’idillio proprio in corrispondenza dell’equinozio, e nella veste della cosidetta tipica tempesta equinoziale. Tra il mitologico e lo scientifico la cosidetta tempesta equinoziale risiede, appunto, nella fase di trapasso astronomico stagionale e trova un minimo di giustificazione nel delicato e precario equilibrio meteo-climatico tra la stagione in decadenza e quella in corso di maturazione. Dopo una durevole fase da anticiclone esteso da occidente fino all’europa centrale ed in parte al mediterraneo (situazione attuale rappresentata dalla linea rossa) si profila, per quei giorni, una deformazione del fronte polare in grado configurare una meridianizzazione ed una spinta anticiclonica oceanica di ben altra natura, diretta sulla scandinavia ed in grado di sostenere un deciso affondo artico-marittimo in mediterraneo destinato a ciclogenesi ed a evoluzione in afflusso continentale da oriente. Nulla di eclatante e molto di temporaneo ma, certamente, per come afferma il disegno rappresentativo della situazione in quota riferita a metà terza decade, un contesto da tipico guasto della stagione con rispolvero di memorie invernali…
Chiara
Niente di eclatante soltanto il classico ” bastone tra le ruote” a questo bel cielo azzurro che ci protegge aspettando l’estate e ai suoi infiniti temporali che rovineranno la stagione ,visto che ora siamo tutti felici per il nuovo idillio stagionale.