Ammettere che la stagione sta esprimendo segni da fine estate non significa affatto che l’estate non possa presentare qualche colpo di coda o qualche temporaneo ritorno..
Tuttora, del resto, è viva e quasi vegeta, pur in un contesto che nulla ha a che vedere con il dominio del sub-tropicale che ha imperversato per mesi. Ma sta di fatto che la configurazione ha oramai assunto, in una forma abbastanza affidabile, il profilo indotto dall’Atlantico.
Finalmente, dopo mesi, le azzorre si sono impadronite del cuore dell’oceano per impedire quelle insidiose falle, poi foriere delle rimonte africane. E la musica è diventata tutta un’altra musica, ovvero quella della spinta atlantica associata a flessioni o onde negative successive, in grado di rendere il tempo mite e variabile.
La nostra isoipsa di riferimento è, come al solito, rappresentata dalle linee che, dalla viola, alla blu, alla rossa (vedi anche le frecce), stanno ad indicare l’evoluzione in quota da qui al prossimo fine settimana.
Nel giro di 48 ore l’onda positiva di intervallo può essere sostituita da una prima flessione, mentre un’onda ciclonica successiva, più incisiva, si prepara in oceano, pronta ad affondare in modo franco in corrispondenza del fine settimana. A sua volta il disegno generale, che fa riferimento proprio alla situazione prevista in quota per il fine settimana, ancora meglio chiarisce il peggioramento suddetto…