Torino 6 Febbraio 1956
Ieri la temperatura ufficiale di Torino – quella trasmessa dall’ufficio meteorologico
dell’aeroporto di Caselle – è stata più bassa di tutta Italia.
La minima ha toccato i 14.5 gradi sotto lo zero, la massima è stata di 4 decimi inferiore allo zero
e la media di -4,6.
Tutta la giornata sotto lo zero.
In piazza Castello la minima è stata -10, la massima – e la media -6.
Nemmeno il sole, che per l’intera giornata è rimasto affacciato in un cielo di pallido azzurro
appena rotto da soffici nubi bianche, è riuscito a rompere il rigore del freddo.
Al sole nell’ora più calda, verso mezzogiorno, il termometro ha raggiunto a stento i 5 gradi.
I cittadini si sono avventurati con precauzione sulle strade dove una spessa crosta di ghiaccio ha
ormai fatto un corpo solo con l’asfalto.
Ad ammirare i fantasiosi disegni del ghiaccio sulla fontana Angelica o sulle rocce di piazza Carlo Felice,
non c’era molta gente.
I più hanno invaso i cinematografi, diecimila coraggiosi sono andati allo stadio per la partita;
altri 10 mila hanno fatto una capatina nel pomeriggio in piazza Vittorio per il carnevale;
tutti gli altri sono rimasti in casa: 20 volte i vigili del fuoco sono accorsi a spegnere gli
incendi di camini, provocati dalla temperatura troppo alta delle stufe o delle caldaie.
Gli unici ad essere soddisfatti del freddo di Torino sono due nuovi ospiti dello zoo,
due bellissimi orsi bruni dei Carpazi, arrivati in treno ieri mattina chiusi in robuste gabbie di ferro.
Vengono – via Vienna – da Greifenstein che ne ha fatto dono alla nostra città.
I meteorologi sono un po’ stupiti dall’ostinazione del gelo, dovuto a nuovi afflussi di aria artica
sulle nostre regioni.
Appena il vento cambierà, dicono, verrà la neve.