Le ultime proiezioni modellistiche, almeno sino a fine anno, cominciano a delineare un quadro più chiaro, confermando il blocco anticiclonico atlantico e, ad esso associata, una configurazione barica di stabilizzazione e di possibili influenze settentrionali e continentali. Rimane da definire quanto, la medesima spinta anticiclonica che si delinea tra iberia e mediterraneo occidentale con estensione sino sull’europa nord-occidentale, potrà risultare, nel corso dei giorni, più o meno invadente verso est e più o meno capace di spingersi verso nord. In questo senso, appurate la graduale rimonta suddetta all’altezza dell’iberia e una prima fase costituita dalla conseguente stabilizzazione del tempo mediterraneo con correnti in quota nord-occidentali, il medesimo promontorio sembra poter, poi, incrementare l’azione meridiana a favorire il maturare di correnti più settentrionali e della classica situazione associata a discese fredde sull’europa orientale e sulla penisola balcanica. Data la fisiologica dinamica che, in questi casi, tende a determinare la rotazione in senso orario dell’asse dello stesso promontorio, si potrà anche considerare la possibilità di un minino di richiamo freddo dal continente, segnatamente sui settori adriatici ed al sud. Una tale possibilità è tutt’altro che conforme a vere irruzioni e vere fasi fredde durature, ma, di certo, rispetto al clima persistentemente mite e piovoso degli ultimi tempi, un minimo di progresso stagionale lo rappresenterebbe. Per un vero freddo o per fasi veramente fredde durature, e non di margine come quella suddetta possibile nel corso degli ultimi giorni dell’anno, mi sembra, nel contempo, che tutto debba essere rimandato al prossimo mese. Il disegno illustra la situazione prevista da ECMWF, al suolo ed in quota, in data 29 dicembre, ed è eloquente nel proporre il contesto settentrionale di margine descritto. Al tempo stesso, con le tre linee rosse rappresentative di una isoipsa di riferimento, vuole indicare l’evoluzione del promontorio anticiclonico, prima in estensione verso nord e poi in successiva rotazione oraria ad aprire a correnti orientali continentali destinate al centro-sud. Poco da dire, poi, e ci siamo spinti anche troppo oltre, su quanto potrà accadere ad inizio anno giacché non esistono proiezioni definite, ed esistono, invece, proiezioni contrastanti. Infatti è vero che il profilo isoipsico indicato nel disegno e relativo all’inizio dell’anno mostra l’accenno ad una ulteriore promettente pulsazione meridiana del promontorio, ma è altrettanto vero che, vista l’incertezza dei modelli, la cautela è d’obbligo…
Pierangelo Perelli