LA LOTTA CONTRO IL GHIACCIO NELLE STRADE
IERI IL TERMOMETRO DI NUOVO A -21
A TORINO NON SI ERA MAI VERIFICATO UN INVERNO COSI’ RIGIDO
Torino 14 Febbraio 1956
In conseguenza del freddo siberiano (ed è siberiano per davvero poiché, secondo i tecnici della meteorologia, proverrebbe addirittura dagli Urali ) a Torino si sono create all’improvviso alcune attrattive di sapore, per così dire turistico:
le fontane di ghiaccio.
In primo luogo la fontana Angelica letteralmente ricoperta e incrostata di candide stalattiti, dalle quali si sprigionano suggestivi riflessi iridescenti.
Un fenomeno che non si vedeva da anni e che inevitabilmente ha richiamato centinaia di fotografi dilettanti alla ricerca di un’inquadratura “artistica”.
meno spettacolare, ma forse ancora più strano, è quanto accade allo zampillo di piazza Carlo Felice, il cui pennacchio terminale invece di ricadere, si trasforma in piccoli frammenti ghiacciati che si disperdono nell’aria, formando una nuvola abbagliante.
Tutto ciò è molto suggestivo, ma i torinesi preferirebbero una temperatura meno eccezionale.
Non è tanto il record dei – 21.8 registrato domenica mattina a recare fastidio, quanto il fatto che il termometro da giovedì scorso si mantiene implacabilmente sotto lo zero.
Si è costantemente intirizziti, in casa e fuori.
Inutile cercare conforto nelle bibite alcooliche e ben riscaldate: il gelo dell’atmosfera è superiore a tutto.
Come le statistiche dimostrano, dal principio del secolo mai il termometro era sceso tanto in b asso nella nostra città.
Ad aggravare la situazione vi è la neve caduta così copiosa nei giorni scorsi e rimossa soltanto in piccola parte.
Le vie di traffico intenso sono ricoperte da uno strato solidificato, che viene di continuo frantumato dalle ruote delle automobili e dai passanti medesimi;
in periferia, al contrario, certe strade sono trasformate in autentiche piste ghiacciate dove rischiano di continuo disastrosi scivoloni.
“stiamo facendo tutto il possibile – dicono in proposito i responsabili del servizio antineve municipale – ma il compito è durissimo.
Già si sono spesi 90 milioni, altri se ne spenderanno.
Speriamo che per mercoledì sera buona parte della città venga interamente somberata.
E soprattutto speriamo che non si abbiano altre precipitazioni”
Nella giornata di ieri i lavori sono stati proseguiti molto alacremente da 7400 uomini dotati di 199 carri con cavallo e 261 automezzi.
Sono comparsi in via Roma ed altrove anche una decina di bulldozers che hanno vigorosamente caricato di neve gli autocarri con le loro mandibole d’acciaio.
Si sta però constatando come il lavoro più efficace venga svolto dagli uomini muniti di semplici pale:
soltanto essi possono raschiare la crosta gelata senza intaccare l’asfalto.
Il Municipio infine ricorda ai padroni di casa che essi sono tenuti a mantenere sgombri i marciapiedi e che devono pure fare rimuovere dai tetti quei cumuli che minacciassero di cadere.
Ieri pomeriggio i vigili del fuoco già sono accorsi in via Cavour angolo via Lagrange per evitare un pericolo del genere.
Per le ferrovie il gelo non ha recato seri inconvenienti.
Soltanto il diretto di Roma delle 8.35 è giunto con 63 minuti di ritardo ( e cioè alle 9.38 )in conseguenza di due guasti subiti da due motrici a Genova e presso Asti.
Sulle altre linee i ritardi massimi variano dai 10 ai 15 minuti.
Normale la situazione per le filovie Torino – Rivoli e Torino – Chieri (sia pure con le cautele del caso per evitare sbandamenti).
Per i tram cittadini la temperatura così rigida provoca qua e là piccoli intralci: scambi bloccati o apparecchi elettrici delle motrici in panne.
In genere tali interruzioni vengono eliminate in pochi minuti mediante l’intervento di squadre – soccorso opportunamente dislocate per tutta la città.
Tutte le linee, comunque, sono state ieri in funzione, ad eccezione della collinare G.