Paganella — 16 Dicembre 2013



ANCORA PIU’ DIFFICILE LA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI IN CITTA’

SCESA UNA NUOVA NEVICATA SULLE STRADE COPERTE DI GHIACCIO

IL FREDDO MENO RIGIDO ( MINIMA -13) HA FAVORITO LA CADUTA DELLA NEVE: 5 CENTIMETRI – IL GELO PROVOCA L’ALLAGAMENTO DI DUE CASE IN BORGATA MIRAFIORI, SETTE FAMIGLIE FUGGONO DURANTE LA NOTTE

TORINO 20 DICEMBRE 1956

Sabato un tiepido sole ci ha illusi, facendo credere ormai prossima la fine di questo burrascoso inverno.
Ieri, a mezzogiorno, il cielo si è oscurato e la neve ha ricominciato a cedere.
Ogni speranza è svanita.
Le previsioni dei meteorologi non sono delle più rosee: febbraio ha ancora in serbo per noi qualche brutta sorpresa.
Dopo una settimana di minime a meno 22 gradi, ieri mattina il termometro dell’aeroporto di Caselle segnava un rialzo della temperatura di quasi 10 gradi.
La minima della notte era stata di -13,2.
Alle 11 eravamo sui tre gradi sotto zero e i torinesi hanno avuto, dopo giorni e giorni di freddo polare, un senso di sollievo.
Per gli addetti all’ufficio meteorologico dell’aeronautica a Caselle, l’improvviso ritorno alle temperature quasi miti confermava invece pessimistiche previsioni di maltempo.
Da sabato, la Liguria e il Piemonte si trovano in una zona di bassa pressione barometrica, che richiama da località ad alta pressione ( come la Russia e l’Islanda) forti correnti fredde.
L’incontro tra l’aria calda, che ristagnava sulla Valle Padana,e quella gelida, in arrivo dal nord, è avvenuto tra le 11,30 e mezzogiorno.
Nello stesso momento, su Torino cominciava a cadere la neve.
Nello stesso momento, su Torino cominciava a cadere la neve,
A quell’ora nevicava anche a Genova, La Spezia, Parma, Cuneo.
Al Plateau Rosa invece c’era il sole, anche se il termometro segnava 20 gradi sotto lo zero.
Lo scontro tra le masse d’aria artica e quelle tiepide di origine meridionale è durato tutto il giorno.
La neve è caduta senza soste.
Nelle prime ore del pomeriggio, la circolazione nelle strade era difficile.
A sera, quasi impossibile.
Lo strato di neve fresca, cinque centimetri, ha coperto l’asfalto, nascondendo insidiosamente le larghe chiazze di ghiaccio che ancora ricoprono gran parte delle strade.
Le automobili hanno dovuto viaggiare a passo d’uomo, perche frenare era una impresa difficile.
I mezzi di sgombero del Municipio, sono entrati in funzione molto tardi, quando ormai la situazione era compromessa.
Spalatori se ne sono visti pochi, poiché, data la giornata festiva, non si è avuta la possibilità di reclutare i cottimisti.
Verso sera sono usciti per le strade i primi autocarri con vomeri spartineve e lame raschianti.
Il servizio tranviario è stato regolare e alle 22 l’Azienda ha messo in campo l’apparato di emergenza.
Squadre per la manutenzione degli scambi sono state dislocate nei punti nevralgici per evitare l’intasamento dei binari.
Il Luna Park di piazza Vittorio Veneto ha avuto un’altra giornata grigia.
Ancora una volta la neve ha tenuto lontano la folla dalle giustre.
Un’annata che i proprietari dei baracconi non dimenticheranno.
Il freddo ha provocato la notte scorsa un allagamento a Mirafiori.
Sette famiglie hanno dovuto lasciare le loro case nel cuore della notte e rifugiarsi, in condizioni drammatiche, presso i vicini.
Lungo la strada che attraversa la zona del Gerbido conduce da Grugliasco a Torino, vi è un canale che alimenta una centrale termica.
Sabato sera, il canale improvvisamente è straripato.
In breve l’allagamento si è esteso alla cantina del cascinale di corso Orbassano 453 e ad una vecchia cava di pietra.
Da quest’ultima, l’acqua è fliltrata nel sotterraneo di un edificio di nuova costruzione, in corso Orbassano 460.
Gli uomini delle case minacciate sono usciti all’aperto.
Non capivano perché il canale fosse straripato in un momento in cui tutti i corsi d’acqua causa il gelo, sono asciutti o quasi.
La spiegazione non tardò a venire.
L’acqua del canale ad un certo punto entra in un cunicolo che corre sotto il corso Orbassano.Nei giorni passati, poco alla volta uno spesso strato di ghiaccio si è fermato sulle pareti del condotto e sabato sera il passaggio è rimasto completamente bloccato.
Inutili si sono rivelati gli sforzi per aprire la via all’acqua che continuava a straripare verso le cantine delle due case.
In corso Orbassano 460, a mezzanotte il locale delle caldaie dell’impianto di riscaldamento era inondato per una altezza di 4 – 5 metri.
All’una e trenta è giunto sul posto l’Ingegnere Camera del Muncipio.
Il funzionario ha ordinato di abbandonare gli alloggi.
Nella notte gelida, sette famiglie sono uscite dagli edifici minacciati, cercando rifugio nelle case vicine.
Nel frattempo sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno cercato di sbloccare il cunicolo.
I tentativi sono stati inutili.
Soltanto ieri pomeriggio, chiuso il canale abbassando una paratoia ad Alpignano, è stato possibile togliere la crosta di ghiaccio che ostruiva il condotto.
In seguito le pompe dei vigili hanno prosciugato le cantine delle case allagate.
Le famiglie hanno potuto tornare nel loro alloggi prima di sera.

 

 

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Meteo Sincero

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