Non che fare una analisi della situazione meteo a breve distanza da una analisi precedente debba significare chissà quali novità. E di fatto, nelle linee generali, si conferma quanto già detto. Ma, alla luce di quanto gli stessi modelli tendono ulteriormente a confermare, può essere interessante rivedere l’argomento secondo una visione di più lungo termine. Premesso che più si va oltre nel tempo e più il margine di incertezza aumenta va altresì detto che da giorni i forecast denotano una tendenza ulteriore del periodo non così canonica. La prima osservazione da fare è che l’africano, in altre occasioni ben più vivace, al momento sembra non così intraprendente; la seconda è che il ramo atlantico dello stesso sub-tropicale stenta a muovere verso occidente per come dovrebbe fare e mostra, invece, di preferire le alte latitudini dell’oceano, dei mari del nord e dell’europa. Ed in proposito la cosa interessante è che detta fisionomia, che ha caratterizzato la parte finale di maggio, sembra intenzionata a caratterizzare anche parte del mese in corso. Una pausa a detta linea prevalente si va proponendo con una rimonta africana di breve durata che non mancherà di risultare arrendevole nei confronti di infiltrazioni atlantiche foriere di instabilità ed inquadrabili tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Poi ecco che, salvo revisioni sempre possibili di quanto attualmente proposto, andrà maturando di nuovo, ad inizio seconda decade, la fisionomia prevalente suddetta, che vede il consolidarsi di aree anticicloniche, anche in forma di cut-off, alle alte latitudini ed in estensione ovest-est, e che vede riduzioni bariche sull’europa orientale in tendenza retrograda. Una configurazione del genere, a meno di cut-off a largo e di rimonte africane conseguenti volte a creare contrapposizione di fase tra le irruzioni continentali dell’est e le medesime circolazioni defilate molto ad ovest, depone a favore di contesti euro/mediterranei delle latitudini centro-meridionali non troppo anticiclonici e, semmai, caratterizzati da movimenti generali da nord, nord-est o levante, anche moderatamente retrogradi ed ipoteticamente anche in grado di entrare in fase con eventuali residui ciclonici atlantico/iberici. Detta in termini semplici tutto questo può significare il corso di una stagione che, almeno sino a metà giugno, da l’idea di qualcosa che non ha a che fare con ondate di caldo e che ha a che fare con temperature relativamente contenute, in media o sotto media, e con un tempo si poco atlantico e dunque povero di precipitazioni ma comunque in grado di offrire occasionali momenti instabili. Il disegno delinea la situazione prevista a distanza di 10 giorni, che vede le alte pressioni consolidarsi sui mari del nord nonché una maturazione ciclonica sull’est europeo in possibile estensione verso occidente, mentre le frecce stanno ad indicare la linea tendenziale immediatamente successiva di centri barici e flussi, con l’ulteriore spinta dinamica altopressoria sul nord europa e con la possibilità della genesi di un moderato corridoio depressionario disposto tra la parte orientale del continente e il risultato ciclonico di derivazioni del grande flusso atlantico, in gran parte deviato verso nord-est…
Pierangelo Perelli