Nella evoluzione che ci porta a metà settimana prossima risiede il senso di una delle evoluzioni tra le più esemplari ascrivibili a modello dal valore didattico. Per i prossimi giorni si conferma quanto già visto in precedenza nella direzione di una spinta anticiclonica che chiude nuovamente la porta oceanica e che disegna una sorta di profilo rex-blocking, con la componente atlantica del sub-tropicale che si spinge verso nord e verso nord-est, sino sulla scandinavia. A tale dinamica consegue quella di una controspinta opposta e di segno negativo, nord-sud e tendenzialmente nord-est/sud-ovest, nell’ottica della classica rotazione oraria degli assi che, in un contesto meridiano ad ampie onde, si verifica in virtù delle dinamiche troposferiche collegate alla rotazione terrestre. Da cui lo sviluppo di una fase, anche se probabilmente non così duratura, con permanenza di una moderata situazione depressionaria in mediterraneo alimentata da aria fresca di matrice continentale, in relativa proiezione retrograda. Ed ecco, a questo punto, e secondo la possibilità che una configurazione del genere possa proseguire verso la dimensione matura di una quota in cui lo scambio termico va in chiusura ed isola cut-ciclonici ed anticiclonici definendo un contesto simil dipolo, costituirsi proprio il classico cut-off anticiclonico scandinavo in cui l’espressione dell’antizonale alle medie latitudini del continente raggiunge la sua dimensione massima ed anche in cui tutto questo riapre all’atlantico ed allo zonale delle più basse latitudini per ricostituzione del corridoio depressionario euro-oceanico. Il disegno si riferisce alla situazione prevista a 500 hPa intorno ai giorni 18/19 e coglie in modo perfetto la fisionomia di una situazione nella quale, al disotto del cut-off anticiclonico scandinavo quale frutto della spinta anticiclonica dei giorni precedenti (vedi freccia rossa in sovraimpressione e linea rappresentativa dell’asse dell’onda anticiclonica), si delineano le due spinte depressionarie che muovono in senso opposto, quella atlantica e quella continentale, e che, inevitabilmente, tendono ad entrare in fase ridando corpo al flusso occidentale. C’è da dire, guardando oltre, che detta ricostituzione del flusso atlantico potrebbe poi non corrispondere, però, all’instaurarsi di una durevole azione atlantica, e questo per effetto di una possibile subitanea tendenza del sub-tropicale a salire di latitudine, stavolta tra spagna e mediterraneo e, pertanto, con il piglio delle situazioni che fanno esplodere una primavera calda e stabile. Ma stiamo trattando, in questo caso, del fine settimana dei giorni 22/23 o dell’inizio della settimana successiva, per cui è davvero ancora troppo presto per cogliervi delle certezze…
Pierangelo Perelli