Il disegno della situazione generale prevista a 24 ore ci racconta ancora di una situazione bloccata e che vede il persistere di un’onda negativa assai attiva e stazionaria in mediterraneo. Da qui le ragioni della nuova azione ciclogenetica in sintonia con la rimonta delle correnti meridionali in quota annesse alla medesima saccatura. Nel frattempo la stessa falla foriera del forte maltempo dei giorni scorsi e centrata sul centro italia si è leggermente spostata verso ovest determinando un certo trasferimento altrettanto verso occidente delle condizioni di sviluppo dei sistemi nuvolosi. Da cui il peggioramento che sta coinvolgendo anche i settori tirrenici ed il nord-ovest. Nel complesso, e al di là di detto spostamento, la fisionomia generale rimane, comunque, quella. E rimane quella di successivi affondi dai mari del nord, lungo l’europa occidentale e sino al mediterraneo, capaci di mantenere attiva l’ansa e l’insidiosa ritornante da sud nella quale si crea lo sviluppo di depressioni mediterranee. Nel caso specifico si può facilmente apprezzare, infatti, la nuova depressione del caso che si è sviluppata, ancora una volta, tra sicilia e nord-africa. Stavolta, però e per fortuna, la medesima non dovrebbe andare incontro al medesimo destino della precedente. Non dovrebbe, cioè, risalire verso il centro italia per poi qui approfondirsi, perché costretta a rimanere sui suoi passi, ad indebolirsi gradualmente e a spostarsi verso levante, forzata da un certo cambiamento della configurazione meteo che vede l’allentarsi degli affondi dai mari del nord. Il cambiamento suddetto ce lo racconta l’evoluzione del jet stream, ovvero di quel grande flusso di alta quota che pilota i sistemi troposferici. Detta evoluzione è indicata, nel disegno, dalla simbologia delle frecce, in cui le frecce grandi viola rappresentano l’andamento del getto a 24 ore, mentre quelle più piccole blu ne rappresentano l’andamento a 48 ore. E’ possibile notare come l’ansa foriera del maltempo mediterraneo in atto e dei giorni scorsi tenda a spianarsi, dilatandosi in una disposizione a sacca ad ovest oltre gibilterra e in un flusso ovest-est sul nord-africa, che, in pratica, corrisponde all’ annullamento dell’insidioso flusso ciclogenetico sud-nord. E si può notare anche come, alle alte latitudini, il getto tenda ad indebolire la componente nord-sud, che corre lungo l’europa occidentale, a favore di una componente ovest-est che, nelle linee generali, spinge la configurazione euro-atlantica nella direzione di una certa espansione a cuneo azzorriana verso levante alle latitudini medio-alte con una chiusura, più o meno parziale, del dialogo tra alte e basse latitudini (vedi linea rossa). Tutto questo può corrispondere, al netto di un contesto non così facile da smuovere, all’affermazione, nel corso dei primi giorni di terza decade, di una configurazione ben più stabile o assai meno perturbata…
Pierangelo Perelli