Editoriali Slider — 13 Gennaio 2025

L’afflusso freddo in corso, certamente frutto di una diramazione del vortice polare che disegna un quadro di irruzione artico-continentale, presenta la fisionomia evolutiva già intravista in precedenza e considerata come la più probabile. Di una certa consistenza anche se non corrispondente ad un grande afflusso freddo o ad una ondata di gelo, non sembra dover avere vita lunga. Il blocco relativo non si consolida e non si dispone per come è necessario affinché si abbiano afflussi artico-continentali di una certa durata, e, magari, associati ad impulsi o poli freddi successivi. L’identità di tale afflusso è quella del classico dipolo che vede una circolazione ciclonica mediterranea ed una alta pressione sull’europa centrale e nord-occidentale. Siffatto disegno non può che attirare correnti fredde da levante che si presentano stabili sul centro-nord, in particolare sui settori occidentali, ed invece assai instabili su centro-sud e centro-adriatico. I venti forti di grecale completano l’opera di un quadro, certamente ben invernale, ma anche inseribile nella normalità degli episodi meteo del periodo. Ho indicato che detta situazione non avrà vita lunga; in verità potrà trascinarsi, con una graduale attenuazione dei fenomeni e del freddo, sino a metà settimana, per sfumare sempre di più, ed a favore di una configurazione di tutt’altro segno, in dirittura del fine settimana; ed ovvero quando la medesima depressione finirà sempre di più di starsene in fase con la saccatura fredda dell’europa orientale e tenderà a diventare un cut-off di attesa e nell’attesa di rientrare nei ranghi di un ravvivato contesto occidentale. Il disegno mostra la situazione prevista intorno ai giorni 18/19 ed è eloquente nell’indicare l’ormai cessato flusso freddo, con l’interposizione anticiclonica che chiude la porta dell’est e che favorisce la rimonta di correnti meridionali, ben più miti. Naturalmente questo non significa affatto che avremo la transizione a chissà quale caldo. Ma, certamente, al netto di temperature che, per effetto dell’afflusso precedente e dell’irraggiamento, rimarranno relativamente basse nelle ore notturne, avremo un ritorno a temperature che potranno risultare sopra le medie del periodo. Nel medesimo disegno le frecce piccole servono a rappresentare gli afflussi dominanti negli strati bassi, a rendere l’idea del freddo oramai ben confinato ad oriente, mentre le frecce blu grandi servono a rappresentare l’incipiente forcing oceanico destinato ad agganciare il residuo della depressione mediterranea e a disporre il corso del flusso dominante, più o meno anticiclonico o ciclonico, da occidente…

Pierangelo Perelli

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