Il cambiamento climatico aumenta il rischio di cicloni tropicali sulle città costiere di Usa, Australia e persino degli Emirati Arabi. A dirlo è uno studio condotto da ricercatori di Princeton e del Mit, che avvertono come, a causa del mutamento del clima, entro il 2100 le probabilità, seppure minime, di cicloni e di grandi onde che dal mare si abbattono sulle città salgono persino a Dubai, una città dove fino ad oggi non si sono mai registrati fenomeni di questo tipo.
La ricerca, pubblicata su Nature Climate Change, ha studiato la probabilità di super-cicloni a Dubai, Tampa (in Florida), e Cairns (in Australia) alla luce del mutamento del clima in atto.
Per gli studiosi, non solo le super-tempeste potrebbero interessare per la prima volta anche il Golfo Persico, ma anche Tampa e Cairns, città dove i tifoni già si verificano, sono più a rischio.
I ricercatori, prendendo spunto dagli eventi soprannominati ‘cigni neri’ (eventi imprevedibili e di grandissimo impatto) hanno battezzato questi super-tifoni ‘cigni grigi’: questi ultimi non solo sono eventi ancor più improbabili, ma possono anche essere previsti.
“Stiamo considerando casi estremi”, ha sottolineato Ning Lin, co-autore dello studio e assistant professor a Princeton.
Secondo gli studiosi, le tempeste ‘cigni grigi’ potrebbero creare enormi onde, aumentando così i rischi per le città. Sulle coste di Dubai, onde alte fino a 1,9 metri potrebbero avvenire una volta ogni 1.000 anni; un’onda fino a 4 metri potrebbe invece verificarsi una volta ogni 10.000 anni. Salgono i rischi anche per Tampa: gli uragani che oggi hanno una probabilità di colpire la città una volta ogni 1.000 anni, dando origine a onde di 4,6 metri, potrebbero accadere ogni 60-450 anni entro la fine del secolo. E anche Cairns risulta più esposta alle tempeste più forti.
Fonte blueplanetheart