A volte uno sguardo ad ampio raggio ci permette di risolvere interrogativi che altrimenti rimarrebbero con buona probabilità senza una risposta. Accade ad esempio per la situazione meteo-climatica palesemente anomala che stiamo vivendo, dove la prima metà di aprile ha già vestito i panni di una estate travestita su tre quarti dell’Italia.
La mappa in alto ci aiuta nel nostro procedimento di comprensione. Dunque quando le correnti in quota, quelle che guidano e modulano il tempo alle nostre latitudini, anzichè correre veloci da ovest verso est, sono piuttosto lente nella loro evoluzione lungo l’emisfero, tendono ad ondulare vistosamente lungo i meridiani. Queste ondulazioni altro non sono se non le saccature (centri di bassa pressione che si dipartono dal Polo e sono dunque colme di aria fredda) e gli anticicloni (centri di alta pressione che si innalzano della fascia climatica subtropicale e sono dunque colmi di aria calda).
Se l’ampiezza di queste ondulazioni raggiunge un punto limite, le correnti possono bloccarsi e le rispettive figure atmosferiche possono svilupparsi in modo abnorme e stazionare per diversi giorni sulle medesime zone. Per approfondire meglio il discorso vi invito a consultare questo articolo.
Ora, dalla figura proposta qui a fianco, si evidenzia che a fine marzo, si era strutturato un vistoso blocco anticiclonico a carico del Pacifico orientale, pressapoco al largo della costa ovest degli USA (150° ovest di longitudine). Un blocco posto in posizione piuttosto anomala, dato che di norma tali blocchi si formano con maggior frequenza molto più ad ovest, intorno ai 180° ovest.
La cosa interessante è che questo blocco pare essersi trasferito nei giorni successivi dal Pacifico all’Atlantico, posizionandosi ancora una volta su longitudini piuttosto inconsuete (40° ovest). La spinta operata da questo blocco, finito addirittura sulla Groenlandia, ha spostato l’aria fredda ivi stazionante e l’ha condotta verso il cavo d’onda successivo, che è andato sviluppandosi sul vicino Atlantico, al largo di Francia e Spagna per intenderci.
Ora però, l’onda anticiclonica, sembra si stia trasferendo mano mano ancora più ad est, agganciando in questo modo la circolazione del nord Africa, già carica di suo. Anticiclone nord-africano dunque per gran parte del Mediterraneo e dell’Europa centro-orientale. In questa posizione ci siamo dentro anche noi, fino ai capelli. E questo potrebbe essere uno dei “leitmotiv” legati alle anomale di aprile.
Previsioni per il futuro? Partendo dal presupposto che tali situazioni governano ampi spazi di atmosfera, si può ben capire quanto lenta sia l’evoluzione di queste onde. Considerando i precedenti spostamenti di questa possente onda anticiclonica partita dal nord America, possiamo ritenere di potercene sbarazzare nel giro di due settimane, salvo (al momento sconosciute) complicazioni.
Luca Angelini per Meteoservice.net