Editoriali — 05 Aprile 2016

Aprile 1954, raccolta di cronache meteorologiche tratte dal quotidiano la Stampa, purtroppo alcuni articoli presentano errori di trascrizione, a causa del sistema di digitalizzazione delle vecchie pagine.

Dopo i 30 gradi pioggia e freddo

Dopo i 30 gradi pioggia e freddo Da ieri sulle nostre teste Incombe un cielo scuro con qualche lampo di luce. Il sole quando c’è ha II colore invernale come 1 cappotti che abbiamo tirato fuori dall’armadio. Ma non spaventiamoci: questa è primavera. Secondo I meteorologi tutto è previsto: buio, improvvisi acquazzoni, vento e anche la grandine. In marzo (ne siamo usciti da poco) tutto è possibile: da secoli lo chiamano pazzerello ; segna il passaggio dall’inverno alla nuova stagione, nulla di strano se oggi fa sole e domani nevica. Peggio per voi che ogni anno vi fate delle Illusioni » dicono gli esperti che non hanno ancora smesso la maglia di lana. I torinesi (raffreddati) non ne sono convinti. Non gli si può dar torto, in fondo. L’Inverno è stato lungo, pioggia, neve e freddo sono arrivati senza economia, hanno rovinato strade e impianti, e fatto le loro vittime. Adesso basta con gli scherzi. Ci dite che la primavera comincia il 21 marzo » continuano i cittadini scontenti « e ha da essere cosi ». Quest’anno marzo sta battendo un Terzo record, in fatto di stranezze: le oscillazioni dal buono al cattivo tempo sono estreme ed Improvvise. Per una settimana abbiamo vissuto nell’incertezza, fra rimpermeublle e il vestito di seta finché domenica à arrivata l’estate: una giornata di luglio con 30° all’ombra. I torinesi han no tirato un sospirone e sono andati a godersi il sole in maniche di camicia. Gelatai e botteghini di bibite hanno fatto » la prima giornata con incassi imprevisti. La notte, colpo di scena. Il termometro scende all’Improvviso, Ieri mattina è sotto i dieci gradi, c’è aria fredda e l’umidità penetra nelle ossa.

StampaSera 06/04/1954 – numero 81 pagina 2

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Tramontana a 100 all’ora

Tramontana a 100 all’ora Tramontana a 100 all’ora sul porto di Genova GENOVA, venerdì aera. Una violenta burrasca di vento si è abbattuta nelle primissime ore di questa mattina sulla nostra città. Il vento soffiava era violenta di tramontana alia media di cento chilometri all’ora e talune raffiche hanno raggiunto anclin 1 120 km. orari. La città era ancora immersa nel sonno, ma nel porto gli ormeggiatori sono, stati Impegnatlasiml da numerose richieste di soccorso provenienti da parte di diverse unità, molte delle quali, a caos» del vehto, avevano strappate gli ormeggi. 11 « Conte Orando >, In arrivo dal Sud-America, ha dovuto sostare fuori del porto per quasi due oro, ritardando 11 sue attracco a Ponto del Mille fin verso le 7. Altre undici unità hanno pure dovuto sostare a lungo fuori del porto prima di poter attraccare. Non vi sono fortunatamente da registrare danni di qualche entità. La violenta del vento ha scoperchiato una parte del tetto dell’Osservatorio dell’Istituto idrografico della Marina, al Forte Castellacelo.

StampaSera 16/04/1954 – numero 90 pagina 7

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Bufere di vento in tutta Italia con nevicate, fulmini e incendi

Bufere di vento in tutta Italia con nevicate, fulmini e incendi Bufere di vento in tutta Italia con nevicate, fulmini e incendi La popolazione d’un paesino in lotta contro il fuoco -15′ sotto zero sulle montagne dell’Ossola Un cavallo impaurito ammazza un bambino – Travolti e feriti dalla folla a bordo di una nave ,no spazzato ieri l’Italia dalle a,Alpi alla Sicilia In diverse -ione si 5 assistito a brusche, iVMente nevicate, e persino a temporali con fulmini ! Nelle valli delle Dolomiti infuria la tormenta e il termometro è sceso a due gradi sot- e caduta fitta, mentre splen deva il sole. Insieme alla neve, il fuoco: una vasta zona boschiva si è incendiata presso Carpegno. Pompieri e agenti forestali lo zero. la neve Bufere di vento gelido han-|hanno dovuto lavorare tutto il Igiorno per arginare il fuoco, ; alimentato dalle raffiche di’vento. Anche a Varese una bufera d’aria ha abbattuto alcuni pali jdella linea ad alta tensione; provocando l’incendio di un j grande fienile; danni per di-iversi milioni. , Nella zona del Latin Maqaiore un incendio improvviso, scop-jpiato in un bosco della Valle’ Dumentina, si ò esteso fulml- neamente fino a lambire le! case della frazione Ronchetto | di Agra. Maltempo e tormenta in tutta italia. sulle montagne la minima temperatura e scesa a 15 gra-j vdi sotto zero. A Firenze invece, è ricomparsa la neve sulle colline che circondano la città. Nevicate abbondanti nel Senese e nel Grossetano; ad Arezzo il termometro è sceso a 4 sotto zero. A Roma, affollata di pellegrini per la Settimana Santa, folate di vento gelido hanno percorso le strade, mentre il cielo I era scuro come la pece. Prima di mezzogiorno è cominciata a’ cadere la pioggia, che è durata; per tutta la sera. Piove a dirotto anche nel-1 l’Italia meridionale. Le tradizionali processioni del Venerdì Santo sono state sospese in più luoghi. A Siracusa, le onde del. mare, gonfiate da un’impiovvisa bufera, hanno superato le banchine del porto inondando per più ore il lungomare, A Palermo il vento e le ge hanno devastato le colti vazioni sradicando una quan tita. di alberi.

Persone citate: Fumagalli, Latin, Maltempo

LaStampa 17/04/1954 – numero 92 pagina 5

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L’Alto Varesotto

L’Alto Varesotto L’Alto Varesotto nella furia del maltempo Varese, sabato séra. Da 48 ore il ciclone che ha. furiosamente investito l’alto Varesotta” non dà tregua. Il vento, frammisto a neve portata dalle montagne svizzere, soffia impetuoso sulle- P. ealpi e sui Laghi a circa 80-85 chilometri all’ora abbattendo alberi secolari, pali dell’energia elettrica con conseguente interruzione di corrente. Decine di piccole imbarcazioni, strappate dagli ormeggi, sonò abattute come fuscelli aulle onde del lago di Lugana in .burrasca. Stamane, a Pòrto Ceresio, vi erano imbarcazioni di Luga¬ HMMR no, di Porlezza e di Campione, prive di barcaioli, trasportate dalla furio? del vento. A lAssago un cascinale..e stato distrutto dalle fiamme provocate dalla caduta di una linea elettrica. I danni ascendono a tre milioni di lire. Antenne della radio e della televisione sono state divelto a trasportate lontano. Problematica è la navigazione anche per i- battelli più grossi Cha devono boateggiare fa riva per poter raggiungere gli acali di approdo. Si teme che se perdura il ciclone nessun battello potrà più uscire.

StampaSera 17/04/1954 – numero 91 pagina 1

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La temperatura di ieri tre gradi sotto zero

La temperatura di ieri tre gradi sotto zero La temperatura di ieri tre gradi sotto zero Il termometro è ridisecso sotto zero. Il vento gelido che da due giorni, specie alla sera, rende leggi-ri e anacronistici gli abiti primaverili delle signore, ieri notte ha spinto la colonnina del mer- curio a —3. Un minimo che non si registrava da circa un mese e che costituisce una autentica sorpresa se si pensa che siamo alla metà di aprile e che oggi è Pasqua. Controllando in archivio le temperature dì Pasqua degli ultimi anni non siamo riusciti a trovare nulla di simile. Nel 1950 (la Pasqua cadeva, il 9 aprile) si era avuto un minimo di + 6,8. L’anno dopo, il 25 marzo, + 2,2. Nel 1952 (il 13 aprile) si è registrata una temperatura minima di + 8. L’altr’anno infine, 11 5 aprile, + 11,5 Difiicilmente, a leggere il bollettino meteorologico, oggi le cen tinaia di migliaia di torinesi che progettano di trascorrere la gior nata in liete scampagnate potranno resistere a lungo « in maniche di camicia ». Avremo ancora « vento moderato » e un sole a tratti schermato da nubi. Con simili prospettive la temperatura si manterrà c stazionaria » cioè — a giudicare dalla massima di + 12,1 registrata ieri — anche nelle ore centrali della giornata dovrebbe essere difficile poter dire « oggi fa caldo ».

LaStampa 18/04/1954 – numero 93 pagina 2

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Pasqua sotto la neve nel Mezzogiorno d’Italia

Pasqua sotto la neve nel Mezzogiorno d’Italia Pasqua sotto la neve nel Mezzogiorno d’Italia Fra qualche giorno arriverà il bel tempo dall’Oceano Atlantico L’ondata di freddo, che continua od imperversare au quasi tutta la penisola con bufere di vento gelido, ha provocato un ulteriore abbassamento della temperatura, per cui nelle ore ‘li minima Insolazione sono state raggiunte, durante la notte di Feri l’altro e quella di ieri, quote che per la stagione costituiscono un primato. Le minime di 3 gradi a Torino, di 4 a Bologna, di 5 a Bari e a Palermo, di 6 a Roma e di 7 a Milano, secondo le rilevazioni delle ultime vcntlquattr’oro, sono un Indice abbastanza significativo. E’ anche riapparsa la neve e 11 maltempo infuria nella conca anipczzana, dove la scorsa notte è stata registrata dall’Osservatorio meteorologico di Cortina la temperatura record di 4,5 gradi sotto zero. Più rigida ancora sull’altopiano del Faloria a quota 212(1, dove il termometro hn toccato gli 8,2 gradi sotto zero. Ma la neve ha fatto la sua inattesa riapparizione anche sul versante salernitano dell’alto e basso Cilento, dove le cime più alte sono coperte da un manto nevoso spesso oltre mezzo metro. Su tutto il golfo soffia un gelido vento di tramontana e in molte località la gente si prepara a celebrare le foste pasquali con la neve. Cosa che nel Mezzogiorno non era mal avvenuta. La stranezza del fenomeno diventa ancora più singolare se si guardano i temporali violenti, accompagnati da raffiche di vento particolarmente impetuose, nella vallata del Crati. Piogge torrenziali sono se¬ gnalate anche in Puglia, generato da improvvisi rovesci a carattere temporalesco, ma bizzarramente seguiti da cadute di neve a Castel del Monte (dieci centimetri) e a Montegrosso (quindici centimetri). Anche nel nord la situazione atmosferica ha registrato una frattura: da giovedì sera su tutta la regione del Verbano infuriano intermittenti bufere di vento, con un impeto che spesso raggiunge i settanta chilometri orari: da trentasei ore la navigazione sul Lago Maggiore è interrotta, e danni notevoli sono segnalati nel Luineac e nel Varesotto, sia alle campagne sia alle linee elettriche, per cui l’erogazione di energia in taluni centri ha dovuto essere sospesa. Nevica nel Cantone Ticino, sull’intera catena del Gottardo, sulle montagne dell’alta Valtellina e dell’Ossolano. Nel Trentino la tormenta di neve, che non accenna a diminuire, imperversa da oltre quarantotto ore nella Valle del Sarentino, e 11 paesaggio invernale è tornato a caratterizzare parecchie zone del Cadorino e della Valle di Brenta. E’ precisamente dalla Valle del Sarentlno che si ha comunicazione del più curioso fenomeno della stagione: poco prima del tramonto, ieri, col cielo sereno e il Bole ancora splendente che stava declinando dietro le cime dei monti, è caduta improvvisamente la neve. La precipitazione non è durata che poco più di mezz’ora, ma è stata Atta e abbastanza Intensa. Secondo lo previsioni, uno stato di cose simile non può essere duraturo: un’area di alte pressioni di origino atlantica sta infatti spostandosi decisamente in direzione del continente europeo. Ma flnoa che quest’area non potrà esercitare la sua notevole influenza anche sulle nostre regioni, e cioè non prima di qualche giorno, la gigantesca massa d’aria gelida proveniente dalle zone glaciali continuerà ad essere causa di perturbazioni. L’afflusso di correnti fredde dal Nord non può quin-di per ora arrestarsi, anche se nelle ultimo dodici ore èsensibilmente diminuito per 11 provvidenziale intervento dimasse temperate formatesi nel bacino del Mediterraneo orientale e In via dì progressivo irrobustimento. Pioggia, neve e vento dovrebbero comunque esaurirsi nello prossimo ventiquattro oro: non cosi per il freddo, che durerà fino a che, come si è detto, tra qualche giorno i benefici effetti dell’anticiclone delle Azzorre non ristabiliranno l’equilibrio meteorologico. 1. V.

Persone citate: Bole, Feri, Pioggia

LaStampa 18/04/1954 – numero 93 pagina 7

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Il maltempo in Abruzzo

Il maltempo in Abruzzo Il maltempo in Abruzzo Strade bloccate dalla neve dotto di Chieti – Motopesch l’ESCARA, lunedi mattina. 1-8 condiiton, meteorologiche •I mantensono pessime in tutte 1 Abruiio e U Molise. Piove ancora a diretto rango la costa adriatica e a Pescara, dove al registrano numerosi allagamenti. Sull’Appennino continua a nevicare. La ferrovia Campobasso-Termoli è Interrotta. Molte decine di automeizl sono tuttora bloe- catl da un metro di neve nei valichi di Forca Caruso, delle Capannello e della Forchetta. Sono chiuse al transito la statale Sanar ina verso l’Adriatico, la Boccaraso-Sulmona e la Teramo-I.’Aquila. La statale Ascoli-Pescara è transitabile con catene. Una frana fra Casale in Contrada e Roccamonteplano ha provocato danni all’acquedotto che alimenta Chieti, per cui la distribuzione Idrica neUa città è razionata. Decine di Comuni delle Provincie dell’Aquila, Jl Chieti, Teramo e Pescara sono Isolati. In tutto l’Abrusso e nel Molise ingenti aouo 1 danni arrecati alle comunicazioni telefoniche, alla rete d’illuminazione e alla colture agricole. Le condir ioni del mare sono sempre pessime. I cinque pescherecci che avevano rotto gli ormeggi nel porto di Punta Penna sono stati recuperati. Altri si sono salvati dirigendosi volontariamente verso la costa, dove al sono arenati. Anche a Termoli due motopescherecci Nel piccolo paese di Castelluccio sull’Appennino ascolano, l’Improvvisa bufera di nave degli scorsi giorni ba fatto concentrare parecchie migliala di pecore che si erano già recate sugli aia pascoli. Molti ovini sono stati ospitati perfino nelle case della borgata, ma ormai il foraggiò comincia a mancare e oggi il Sindaco ba deciso di lanciare un appello alle Prefetture’ delle province limitrofe affinchè siano Inviati per aereo sul paese forti quantitativi di foraggio onde evitare che molte pecore muoiano di fame. Mancano frattanto nella zona notizie di un pastore uscito 24 ore fa alla ricerca delle pecore sbandate. Si stanno organizzando squadre di soccorso.

StampaSera 19/04/1954 – numero 92 pagina 7

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Vento piogge inondazioni neve hanno turbato la vacanza pasquale

Vento piogge inondazioni neve hanno turbato la vacanza pasquale Temperatura di quattro gradi sotto zero nel Modenese Vento piogge inondazioni neve hanno turbato la vacanza pasquale Un motociclista annega in un torrente in piena – Contadini obbligati a rifugiarsi sui tetti Calmatesi le bufere di vento, si è messa a cadere lo- pioggia: in molti luoghi, la pioggia si è presto trasformata in nevischio. Ma il freddo più intenso non lo ha patito la Pianura padana bensì l’Appennino e l’Italia Centro Meridionale; si Va dai li gradi sotto zero del Modenese agli 0,2 gradi dell’Aquila, agli 0,6 di Potenza. E a Napoli 5 gradi, e a Catania meno di S gradì e mezzo. Si pensi che nel cuore dell’inverno non si scendeva sotto i 14. Nel Polesine, t?t località Calvario — il nome si adatta bene a questa terra tormentata, — l’acqua spinta dal vento ha risalito il Po di Tramontana ed ha aperto una voragine sull’argine sinistro, infiltrandosi nelle zone abitate di Forti, Maddalena e Pellestrina, Numerosi operai del Genio Civile hanno faticato a tamponare la falla con sacchi di sabbia. Il maltempo infuria su quasi tutta la Lombardia: cessato il vento cade una pioggia fitta e gelida. Nevica fitto, e insistente nella regione del Lago di Como. Dalle 23 di stasera, la neve cade anche su Varese, ed è un fatto del tutto eccezionale. Una bufera di neve ha investito l’intera cerchia di monti che circonda H Lago Maggiore, mentre nella pianura si rovescia a intervalli la pioggia. Anche in Piemonte si sono rivisti i paesaggi invernali. Alle 15 nevicava a Limone, Vernante, Roccavione, Robilante. Borgo S. Dalmazzo, nella Vallata del Po. A Cuneo è caduta nel pomeriggio una pioggia lenta e continua che dopo mezz’ora si è trasformata in nevischio. Ad Asti, Alessandria, Casale, in/itriaua di nuovo un vento gelido che ha abbattuto molti pali telegrafici nelle campagne e ha strappato i fiori dei frutteti. Nuvole e freddo a Biella, pioggia a Novara e Vercelli; nevischio nel Piacentino. Eppure si notava un forte movimento di macchine straniere: francesi, svizzeri, tedeschi, bene imbacuccati nelle loro coperte, scendevano nelle nostre vallate per festeggiare Pasquetta. Più fortunati erano i turisti della Riviera, (a Ponte S. Luigi son passate diecimila tra automobili e torpedoni). Il maltempo ha risparmiato fino ad oggi la Riviera, ma nel tardo pomeriggio si è scatenato un improvviso temporale, e una violenta grandinata, frammista a nevischio, ha paralizzato per qualche tempo le lunghissime colonne di macchine che correvano sulla Via Aurelio, Nel Bolognese e nel Modenese ha infuriato invece una violentissima bufera di neve, specie nella zona di S. Felice sul Panaro e a Medolla. 70 centimetri d’i neve sono stati misurati sul Monte Cimone. Un’isola di serenità, negli Abruzzi, dove la neve ha cessato di cadere, il vento e il mare si sono placati ed è riapparso il sole, agevolando la fatica delle squadre di soccorso per lo sgombero della neve. Decine di macchine giacciono ancora disseminate lungo le strade nazionali e presso i valichi d’alta quota, in attesa di riprendere la marcia. Chieti è rimasta senz’acqua per una frana che ha tagliato la conduttura idrica. Suila linea Foggia-Pescara i convogli devono procedere a passo d’uomo attraverso una zona di dieci chilometri, invasa dalle acque straripate del torrente Salsola. Un luttuoso incidente è avvenuto la notte scorsa presso San Severo, nella zona dello straripamento del torrente Candeloro. Un motofurgone, con a bordo il commerciante Pasquale Piacentino ed un albergatore di San Severo, è stato travolto dalle acque; mentre l’albergatore riusciva, con un acrobatico salto, a raggiungere un tratto di terreno leggermente sopraelevato, il Piacentino rimaneva aggrappato ai bordi del veicolo. In suo soccorso sono intervenuti dei contadini, ma sfinito dal freddo, egli è scomparso sott’acqua. Il cadavere è stato recuperato questa sera dopo affannose ricerche alle quali hanno partecipato anche i familiari. L’Ofanto è nuovamente in piena e minaccia di straripare per la terza volta nel giro di due mesi. Molte famiglie coioniche sono state costrette a rifugiarsi sui tetti delle abitazioni e vi hanno trascorso tutta la giornata di Pasqua sotto la minaccia di essere raggiunti dalle acque che hanno invaso le campagne.

Persone citate: Candeloro, Panaro, Tramontana

LaStampa 20/04/1954 – numero 94 pagina 6

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E’ neve radioattiva? La nevicata ha suscitato commenti e discussioni. CI siamo rivolti all’Osservatorio Astronomico del Pino ed all’Istituto di Fisica Nucleare dell’Università per avere Informazioni scientifiche sullo strano fenomeno. L’ufficio Meteorologico dell’Osservatorio, pur ammettendo di non essere in possesso di materiale sicuro, In quanto le osservazioni effettuate sono di carattere regionale e non adatte ad essere generalizzate, non esclude che le formazioni nuvolose siano provocate da un’influenza più o meno diretta di radiazioni atomiche. CI è stato affermato, che In effetto, le perturbazioni atmosferiche registrate sul nostro cielo si trovano sulla linea di quelle formatesi sull’America settentrionale, le quali, come tutti sanno, hanno avuto spiccati caratteri •radioattivi. L’Istituto di Fisica Nu-1 oleare dell’Università si è pure Interessato del fenomeno ed è in progetto un esperimento per provare se esista o meno una manifestazione radioattiva nella struttura molecolare della neve. L’esperimento, tuttavia, richiederà alcuni giorni e verrà eseguito con un contatore « Geiger », l’apparecchio che è In grado di registrare le radiazioni atomiche. Polche tale contatore anche allo stato di riposo, capta In continuità radiazioni di diversa natura, affinchè le osservazioni risultino di un certo valore scientifico, occorrerà un periodo di almeno dodici ore di controllo degli scatti riferiti ad un secondo di tempo. Dopo questo l’apparecchio verrà posto in un locale In cui sia stata portata della neve: se gli scatti aumenteranno si potrà allora giudicare in base a specifici calcoli II grado di radioattività del manto di neve che copre la città e le campagne. E’ opinione degli scienziati che ove venga osservata una radiazione di tale natura, essa non abbia alcuna Influenza sulla vita animale e vegetale in quanto il suo valore sarà certamente insignificante. vissima. Si prevede quindi che i prezzi della frutta e dell’uva saliranno a quote mai raggiunte. Abbiamo interpellato il prof. Bava, tecnico agrario. Egli ci ha dichiarato: «La situazione come si presenta oggi è senza dubbio preoccupante in modo particolare per le piante da frutto e per la vite. Infatti le piante di pesco stanno ultimando la /loritura; i peri hanno i fiori completamente sbocciati, le mele si apprestano ad aprire le gemme. <Le temperature straordinariamente basse dell’inverno scorso hanno lesionato le parti più deboli di alcune piante da /rutto, ma i danni sono stati relativamente pochi. Le brinate dei giorni scorsi hanno peggiorato le conseguenze; la neve di oggi, se sarà seguita dal gelo, provocherà danni che potranno anche essere irreparabili. «Per la vite sono avvenuti analoghi fenomeni: vennero OOlpite le varietà più deboli e quelle poste in terreni non troppo adatti alla coltura della vite ed ubicati in luoghi umidi. Alcuni oermogli vennero già «lessati» in questi atomi, in aconito al freddo intenso; la morte di altre produzioni vegetative e legnose pitrd avvenire se la temperatura si abbasserà ancora in concomttanza con la caduta della neve. «Per quanto riguarda invece le piante erbacee, { danni sono meno sensibili. Tuttavia i frumenti si presentano già in mediocri condizioni e con mal- , ti diradamenti in seguito all’impiego di seme proveniente (Contimi» in seconda pagina)

StampaSera 20/04/1954 – numero 93 pagina 1

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Il maltempo sul Nord Italia

Il maltempo sul Nord Italia Il maltempo sul Nord Italia La nevicata in Piemonte – Dieci centimetri a Fossano, quindici nel Casalese, venti al Santuario di Oropa – Quattro gradi sotto zero in certe località del Monferrato, meno 6 al Mucrone – Comunicazioni interrotte, raccolti distrutti o compromessi Irreparabili danni ai raccolti del Monferrato Alessandria, martedì sera. Dopo 11 freddo e II vento del giorni scorsi, stamane nevica ad Alessandria e In tutto il territorio della provincia. La neve cade litta, mista ad acqua, mentre continua a soffi aro un gelido vento. Le vie della città sono tutte imbiancate. Il termometro è sceso quasi a zero. Casale e il Monferrato sono apparsi stamane agli abitanti stupefatti imbiancati dalla neve, che in certe località ha raggiunto lo spessore di 15 centimetri. I danni arrecati alle campagne sono rilevanti. Il raccolto, ortofrutticolo si può considerare in massima parte perduto in modo particolare quello del pomodori, peperopi, piselli, fagioli. Si teme molto anche per il raccolto dell’uva. Nelle colline a ridosso della città si è registrata una temperatura di —4*. Ad Altavilla Monferrato il vento ha divelto un palo della luce e ha distrutto parecchi alberi ad alto fusto. Le comunicazioni telefoniche sono interrotte sulla linea da Casale ai paesi di Pontestura, Cerrina, Mombello, San Giorgio, Ozano, Moncalvo, Altavilla e Roeignano. Gli alberi del giardini pubblici sono stati divelti e-spezzati dal vento. Più tardi nella mattinata la neve è cessata ed è subentrata la pioggia. A Valenza Po la neve in città ha raggiunto i 4 em. di spessore mentre In campagna ha toccato quasi 1 8 em. Il fenomeno a memoria d’uomo non ha precedenti. Il traffico stradale si svolge regolarmente. Nevica anche da stamane a Novi Ligure; spessore oltre 5 em. Il termometro è al di sotto dello zero. Nevica pure da circa sei ore su tutto ì’Ovadese e la Valle d’Orba. A Ovada la neve ha coperto di pochi centimetri ila città, mentre sulle colline circostanti e sul Turchino ha raggiunto circa 10 em. di altezza. Un’eccezionale nevicata si è avuta pure a Campoligure; 1218 em. di spessore. La temperatura è. a 4 gradi sopra cero. A Cuneo nevica da oltre dodici ore Cuneo, martedì sera. Uno spettacolo insolito à apparso stamane al cuneesi alzatisi di Buon’ora: la città è completamente coperta da una bianca coltre. La neve, che ha cominciato a cadere alle 21 di ieri, ha imbiancato tetti, strade e alberi, e continua a cadere. La temperatura stanotte era di 2 gradi sopra zero. Nevica anche ad ALBA e in tutte le Langhe. SI teme per le colture viticole. La temperatura è di 5-6 gradi sopra zero. Da stamattina alle fi nevi-‘ ca abbondantemente a Saluzzo e in tutto 11 circondarlo. La pianura è coperta di uno strato di cinque centimetri. La temperatura è scesa sensibilmente, variando da + 3 a 0 gradi. Le colture agricole sono in serio pericolo. A Fossano la neve, cominciata a cadere alle 2 della notte, ha raggiunto in città, alle ore 8, 1 dieci centimetri di altezza. lefonlamo la neve sta cadendo frammista a pioggia. Sulle alte colline dell’Astigiano la neve ha raggiunto l’altezza di otto centimetri. Furiose tormente nel Vercellese Vercelli, martedì sera. Da ieri sera alle 80,30 imperversa il maltempo su tutto il Vercellese. L’acqua è caduta in forma temporalesca sbattuta dal vento impetuoso poi, verso le 2 di stanotte, si è trasformata In neve. Stamattina verso le 8 essa aveva già raggiunto circa 1 dieci centlme. tri di altezza. Il vento gelido, continuato per tutta la notte, In certe località si è trasformato in tormenta. Imbiancate anche le coste del Verbano Novara, martedì sera. Dopo il vento dei giorni scorsi, improvvisamente ieri 11 cielo si à fatto plumbeo. Il tèrmometro è sceso a +5’. Verso le 21 e per un paio d’ore è piovuto, poi raffiche di vento impetuoso hanno abbattuto alberelli, pali telefonici e scoperchiato capannoni. Nuovo sbalzo del termometro a —2* e neve per cinque ore au tutto il Novarese. Alle 5 di stamane se ne misuravano 10 centimetri La neve è caduta pure su tutta la zona del Lago d’Orta e in Valle Strona. A Stresa, le neve è caduta sia sulla vetta del Mottarone, ove essa ha raggiunto 1 10 centimetri, aia sulle sue pendici fin a 800 metri di altitudine, cioè a cento metri sopra l’abitato di Stresa. Otto centimetri di neve sulle colline astigiane Asti, martedì sera Gli astigiani stamane si sono svegliati con la città completamente coperta dalla neve. La nevicata, preceduta ieri sera da una fitta pioggia e vento gelido, è cominciata alle ore una e continua tuttora cosi abbondante da far pensare alle nevicate di pieno inverno. Al momento in cui te-

lo beffa della primavera: a mezzogiorno’erano caduti dodici centimetri di neve

lo beffa della primavera: a mezzogiorno’erano caduti dodici centimetri di neve lo beffa della primavera: a mezzogiorno’erano caduti dodici centimetri di neve La città Domani l’apertura Strade impraticabili a teggiare la situazionee nei viali – Quattro li cau -1 nee sa di una densa servizi tecnici d tranviarie blocca poltiglia viscida e fangosa – Riunione straordinaria in Municipio per fron isponibili non sono sufficienti – Cadute di alberi e di grossi rami nei corsi te – Treni e servizi automobilistici in ritardo – L’aèreo per Roma sospeso rincipale, nelle gallerie e nel el sotterraneo e nel giardino della Repubblica

StampaSera 20/04/1954 – numero 93 pagina 2

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La nevicata

La nevicata La nevicata sul Nord Italia AOSTA. Dopo la pioggia e il vento di questi ultimi giorni, è venuta stanotte la neve a dare un tono ancora più rivoluzionario a questa primavera bizzarra. Lo strano fenomeno ha nella nostra regione un solo analogo precedente di cui la gente.abbia ricordo: la forte nevicata di circa mezzo metro che accolse 11 6 maggio 1945 l’ingresso in Aosta delle truppe corazzate americane. Nel breve giro di poche ore la neve ha raggiunto lo spessore di 10 centimetri circa. SI prospettano serie minacce di valanghe nelle valli laterali, dove la nevicata ha assunto proporzioni eccezionali. IVREA. La neve ha fatto la sua comparsa ad Ivrea verso le 6 di questa mattina, ma per pochi minuti soltanto poiché ha lasciato il posto alla pioggia battente accompagnata da un vento che continua tuttora. Dalle vallate viene invece segnalata una caduta più abbondante di neve. In Val Chi use ila. a Vico 6-6 em.; a Traversella 10 em.; a Brosao 6-7 em. Sulla Serra ad Andrate 10 em.; a Croce Serra 15 em. SUSA. Una bufera di neve si è abbattuta nelle prime ore di stamane sulla citta di Susa. La neve, che è seguita al freddo intenso di Ieri, è incominciata’ a cadere verso le 4 in quasi tutte le località dell’alta e bassa valle di Susa. I valichi del Moncenlsio e desi Monglnevro sono nuovamente bloccati. Tutto il personale dell’Anas h stato mobilitato per riattivare al più presto possibile 11 traffico. La temperatura è sotto zero. GENOVA La neve è venuta inaspettatamente stamane ad imbiancare i monti attorno a Genova, mentre in città cade una fitta pioggia. La temperatura si e sensibilmente abbassata ed alle ore 9, in Genova-Centro, 11 termometro segnava 4,2, Sull’Appennino Ligure è caduta un’abbondant nevicata e da varie locali’.!, della Riviera vengono segnalate’ nevicate sul monti e pioggia sulla, costa, con notevole abbassamento della temperatura. VARESE. Finito il ciclone che ha flagellato per quattro giorni 11 Varesotto stamane la neve è cominciata a cadere fitta conferendo un aspetto invernale alle vallate già in fiore. Più intensa è la nevicata nel Lulnese é in Val Ce resto ove ha raggiunto 1 20 centimetri bui monte Lema e 1 30 sulle cime dell’Orsa e del Tedesco. La temperatura durante la notte è scesa a qualche grado sotto lo zero. MILANO — Stamane 1 milanesi si sono svegliati sotto l’Imperversare di una pioggia torrenziale, accompagnata da un vento gelido e impetuoso ohe ha fatto scendere ancora di parecchi gradi la temperatura.

StampaSera 20/04/1954 – numero 93 pagina 5

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Intenso freddo e violenta bufera di neve causano danni e intralci in tutta la città

Intenso freddo e violenta bufera di neve causano danni e intralci in tutta la città Una sgradita sorpresa ieri per i torinesi: il ritorno all’inverno Intenso freddo e violenta bufera di neve causano danni e intralci in tutta la città Alberi schiantati e migliaia di fiori distrutti – Fili della luce spezzati – Treni conforti ritardi e tram in difficoltà-Nella notte e nella mattinata sono caduti dodici centimetri di neve – Fanghiglia in tutte le strade Uno scherzo. Vn bruttoscherzo per i torinesi. Vn co-loxsale pesce d’aprile in ritar-do. Ieri mattina chi s’alzavaed apriva la finestra rimane-va a bocca aperta, attonitoC’era da stropicciarsi gli oc-r, , . , , chi per essere ben sicuri del-la realtà e per non crederedi essere ancora a letto, frale lenzuola, a sognare. La cit-to, appariva coperta del clas-sico manto candido: un pae-saggio invernale che ricorda-va i più crudi giorni del di-E non E ne-cembre e del gennaio c’era dubbio. Nevicava vicava fitto, a larghe Già per terra vi erano cinque o sei centimetri di neve e lo ri re centimetri). Venti aprile 1954 laide “stra o seguitava ad aumentar(smo ad arrivare a dodiciLa gente guardava H ca-lendario ma il calendario, pre-ciso e puntuale, confermava ladata: SO aprile. Molti mette-vano il capo fuori della finestra per saggiare la temperatura e s’accorgevano che l’aria era estremamente fredda. Altro che tepori di primavera. Spirava un’aria gelida e il tur-binio dei fiocchi rendeva scar-sissima la visibilità. Dopo gli<Oh!> o gli cAh!> di sorpre-sa e di rammarico i torinesiaffrontavano la neve in cam-po aperto. Ma non tutti face-vano in tempo a tirare fuoridaqli armadi, dove già dormi-vano negli appositi sacchi, i.,„„<,„..■ », „ _i- • pastran, pesanti e gli imper-meabili con il pelo: Cera l’ora-rio di ufficio da rispettare ebisognava fare presto. Cosìieri mattina sulle vetturetranviarie s’incontravano pa-recchi tapini che tremavanodal freddo mal ricoperti daleggeri soprabiti e da ancorpiù leggeri impermeabili. Spe-ronza collettiva: trovare l’ufficio riscaldato. Era naturale che l’improvviso, inaspettata neve causasse qualche scompiglio e qualche danno. Per fortuna la circolazione tranviaria non ha subito notevoli rallentamenti. Specie verso le nove la neve scendeva mista a pioggia e perciò si scioglieva quasi subito. Gli scambi potevano funzionare in ogni pùnto della città. Gli unici intoppi nel servizio si sono avuti per breve tempo, e nella prima mattina, sulle linee lo, 19 e 9. Queste linee sono state dirottate, ma non. per guasti agli impianti, ma per una ragione tutta diversa: grossi rami di alberi erano precipitati sulle rotaie e la loro rimozione impegnava squadre di incaricati Sono stali forse gli alberi a sopportare l’ingiuria maggiore di questa nevicata primaverile. In particolare modo gli ippocastani sono stati spogliati di parecchi rami sui quali la neve- si era accumulata Sotto il peso i rami non hanno resi-stito. si sono spezzati e sono caduti. Era uno spettacolo tri- ste e sconcertante Più tardischiere di giardinieri, monta- ti su automezzi del Municipio oiravano per la città e con ìunghe pertiche scrollavano laneve dagli alberi per evitare ulteriori danni. I pompieri san dovuti accorrere a .’orla Nuo- va, poiché uno degli alberi, che si trova dinanzi alla stazione, un esemplare bellissimo e particolarmente fronzuto, minacciava di piegarsi, di schiantarsi e di precipitare sul capolinea del <. sei >. / vigili del fuoco, benché fossero stati invitati a recidere d’urgenza uno dei rami più grossi e più pericolanti, si rifiutavano dicendo che l’albero ne sarebbe stato irrimediabilmente mutilato e deturpato. Provvedevano invece, con saggia e tempestivaopera, a liberarlo del pastone di neve e di acqua che minacdava di farlo rovinare. Pochi minuti dopo la pianta ritorna-va a signoreggiare t?i tutta lasua maestà. Altri interventi sono stati effettuati in corso Duca diGe-nova e in via Perugia ove è sito il gaìlettificio militare.Nelrecinto dello stesso gallettifi-ciò, uno dei pioppi si erastroncato ed era finito sul fa-scio dei fili di alta tensione. E’ facile comprendere che qui il lavoro dei pompieri è stato particolarmente delicato e rischioso. Ma forse ancor più degli al-beri hanno sofferto i fiori. So- no state distrutte dal peso del-la neve, decine di migliaia di cinerarie e di tulipani nelle aiuole del Valentino, di piaz- za Statuto, di piazza Carlo Fe- Jice e dei giardini della Mo- «fra dell’Automobile appron- tati con ogni cura possibile. Oltre al ■miu anche gli al- tri scrviz. pubblici hanno fun- zionato regolarmente. Inqual- che zona fuori Torino sono ri- masti danneggiati j cavi tele-fonici ma i guasti sono stati subito riparati. Numerose se-Alberi sulle rotaie ignalazioni di fili elettrici spr>z\zati particolarmente a S. Vi\to, Valsalìce, all’Eremo. An che Qui 9l< “Perai delle socie\tà hanno provveduto ad ese,?}”™ \ “allacciamenti. FPoco più in là un lgigantesco pioppo si era piegato sui binari. Ma l’automo trice poteva passare cgual ‘mente poiché il pioppo si era inarcato a ponte e sotto quel ponte naturale il convoglio passava agevolmente. Di fronte all’improvvisa nevicata il Comune ha preso le necessarie misure per poter liberare almeno dalla poltiglia [fangosa, i principali corsi dcl la città. il maltempo stesso è venuto in unito del Comune] per ripulire un poco le stra-\ de. Infatti nel corso dalla gior-ì nata la neve si è tramutata iv’pioggia c la pioggia ha lavato’ parzialmente marciapiedi e! strade. Verso sera però è lor-\ nato a scendere sulla città un nevischio che minacciava da un momento all’altro di tramutarsi ancora in neve. Le previsioni infatti sono tutt’altro che ottimiste: permane la corrente di aria fredda e permane la situazione atmosferica favorevole per precipitazioni. Se di neve o di pioggia lo sapremo. Infine una vittima quasi illustre della nevicata: il circo Krone. La neve ha appesantito pericolosamente la tenda del padiglione ed ha trasfor¬ mato il terreno tra gabbia e gabbia, tra carrozzone e carrozzone, in un vero e proprio acquitrino. Per cui la Direzione del Circo ha deciso di sospendere i due ultimi spettacoli restituendo l’importo del > biglietto. – Un avvenimento così ecce rionale richiede qualche dato storico. Diciamo subito che nel ‘ 38, esattamente il 22 aprile una nevicata, ma breve c senza conseguenze. Il 10 apri le 1910 invece nevicò abbondan’temente.

Persone citate: Krone

Luoghi citati: Genova, Pinerolo, Torino

LaStampa 21/04/1954 – numero 95 pagina 2

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Sta arrivando aria fredda dal Nord

Sta arrivando aria fredda dal Nord COSA DICONO 1 METEOROLOGI Sta arrivando aria fredda dal Nord Mentre la stagione sembrava bene avviata verso il bello, e cominciava già a far quasi caldo, gli italiani — e anche, in buona parte, gli europei — hanno avuto, intorno alla Pasqua, una brutta sorpresa: un ritorno improvviso e spiccatissimo dell’inverno, che ha riportato la pioggia, il freddo e finanche la neve su quasi tutte le nostre regioni. Veramente a simili variazioni d’umore del tempo in primavera i meteorologi sono abituati; e così dicasi anche di quella parte del pubblico (troppo poco numerosa in Italia) che osserva con una certa attenzione lo svolgersi dei fenomeni atmosferici. La primavera è una stagione di transizione, e come tale presenta quasi sempre un andamento irregolare e capriccioso, con bellissime giornate, ma con bruschi ritorni -lei maltempo. Quindi nessuno degli studiosi di meteorologia, e tanto meno quelli che fanno il quotidiano servizio di previsione, si è meravigliato dinanzi a questa variazione che ci ha fatto ripiombare, di punto in bianco, nel clima invernale nè delle burrasche caratteristiche che l’hanno accompagnata; benché questa volta, veramente, Giove Pluvio e Borea abbiano voluto far le cose piuttosto in grande. La perturbazione si è cominciata a delineare il 15 aprile, quando una depressione, proveniente dall’Atlan¬ tico settentrionale ed interessante la regione scandinava, ha prodotto un forte richiamo di aria artica marittima sulla media Europa; richiamo accentuato dal fortissimo aumento di pressione che seguiva la perturbazione. L’aria artica marittima — una delle masse di aria fondamentali che possono interessare le nostre regioni — si origina sulla calotta polare ed è caratterizzata, oltre che dalla sua bassa temperatura, da un’alta umidità, da una forte turbolenza e, soprattutto, da una notevole instabilità, per cui nel suo seno si producono molto facilmente delle correnti ascendenti, con conseguente formazione di nubi, piogge e nevicate. Quest’aria ha raggiunto l’Italia 11 giorno 16, affluendo particolarmente dalle due grandi sporte» che aprono la strada alle Invasioni fredde sulle nostre regioni: la «porta del mistral » (e cioè il Golfo del Leone) ad occidente, e la * porta della bora » (e cioè il Golfo di Trieste) ad oriente. La doppia avanzata ha prodotto violente perturbazioni su gran parte d’Italia, portando — per contrasto con le masse temperate che vi stazionavano precedentemente — alla formazione di un centro ciclonico sul basso Tirreno il giorno 17. Ma il Piemonte è stato interessato solamente di striscio, e limitatamente alla sua parte montana, essendo lontano dal punto in cui 11 minimo depressionario si è manifestato. Nei giorni 18 e 19 la situazione ha seguito il suo corso normale: il ciclone tirrenico si è andato colmando, e con esso si è attenuato gradatamente il maltempo sulle regioni meridionali; ma contemporaneamente si è registrato un altro notevole afflusso di masse artiche di grande spessore sull’Europa centrale, sospinte da un anticiclone che si era venuto formando dall’Islanda alla Scandinavia ed alla Russia settentrionale. Questa volta l’avanzata ha prodotto — per contrasto con le masse precedentemente affluite, che avevano già avuto il tempo di riscaldarsi alquanto a contatto con le tepide acque del Mediterraneo — la formazione del classico < ciclone del Golfo di Genova >: una perturbazione caratteristica delle nostre regioni, che già da molti anni ha richiamato l’attenzione dei meteorologi, e sulla quale sono stati compiuti studi e ricerche sia in Italia che all’estero. Quando il ciclone di Genova si manifesta, il maltempo imperversa su quasi tutte le nostre regioni settentrionali e centrali, e spesso si estende poi anche alle meridionali, per spostamento del minimo depressionario verso sud-est. Oggi, appunto, l’Alta e la Media Italia sono state direttamente investite con le conseguenze note: venti forti, bassa temperatura, cielo coperto, piogge e nevicate: particolarmente abbondanti, questo, sulle Alpi occidentali, sul Piemonte e sull’alto Appennino. La situazione ed il suo sviluppo ulteriore appaiono tuttavia (come spesso accade in primavera) complicati e piuttosto confusi: in tempo di guerra si sarebbe detto che « la situazione è fluida ». Sembra indubbio che, seguendo un’evoluzione non del tutto normale, la depressione del Mar Ligure permarrà in situ attenuandosi; quindi por quanto la riguarda, il tempo, pur mantenendosi ancora variabile e piuttosto perturbato, dovrebbe tendere ad un certo miglioramento. Tuttavia la situazione generale appare tutt’altro che rassicurante: le alte pressioni settentrionali continueranno a riversare verso sud altra aria fredda, mentre un nuovo centro ciclonico, oggi a ovest delle isole britanniche, e che subisco da parte delle suddetto alte pressioni il noto fenomeno del < bloccaggio », tende lentamente ad interessare il Mediterraneo occidentale. Nell’insieme non sembra, perciò, che questa complessa e notevole perturbazione primaverile sia molto prossima alla sua risoluzione, ed è da prevedere che il tempo non si ristabilirà definitivamente che a distanza di vari giorni. Raoul Bilancini dell’Università di Roma

Persone citate: Borea, Raoul Bilancini

LaStampa 21/04/1954 – numero 95 pagina 7

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La nevicata sugli alberi in fiore

La nevicata sugli alberi in fiore La nevicata sugli alberi in fiore Algide temperature sulle regioni settentrionali ~ Interrotto il transito sui valichi alpini e sulle strade di montagna – Automezzi bloccati dal gelo – Pali delle linee teleioniche ed elettriche abbattuti: paesi al buio – Furioso vento di tramontana sulla Lombardia – In grave pericolo i prodotti della campagna Come in una fiaba, 1 fiori sbocciati appena, le foglie, gli steli si sono Incurvati sotto I fiocchi gelidi

Luoghi citati: Lombardia

LaStampa 21/04/1954 – numero 95 pagina 7

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I contadini del Monferrato guardano con sgomento i vigneti

I contadini del Monferrato guardano con sgomento i vigneti Viaggio fra i colli del moscato e del barbera I contadini del Monferrato guardano con sgomento i vigneti La burrasca è cominciata nella notte – Terrore Ai uni possibile “brinila,, (Dal nostro inviato speciale) Asti, 20 aprile. « E’ una tregenda », esclamavano ogyi al Consorzio agrario di Asti. E all’Ispettorato provinciale d’agricoltura, tutti t funzionari erano fuori sede, tutti nei paesi colpiti dalla gelida burruscata invernale, a controllare i danni, a interrogare il vento, le nubi, il barometro e i contadini. Scenderà stanotte sulle tenere colline del freisa, del moscato e del barbera la funesta condanna della « gelata »? La burrasca incominciò la notte passata, con vento rabbioso e vali telegrafici strappati a dozzine dal bordo delle strade, con freddo intenso e pioggia frammista a duro nevischio. Dalle postazioni antigrandinc sulle colline di Candii, di Cassinasco e di Asti incominciò un lancio intensissimo di razzi contro il ciclo torvo. Venne l’alba e la bufera non cessò: sul verde intirizzito dei prati si distese il candido mantello. Un paesaggio da presepio in una stagione di gemme e di fiori in boccio. « Non se ne capisce più nulla », ripetono i vegliardi dei paesi, allargando le braccia. Sembra che questa nevicata ‘turbinosa abbia scrollato dalla loro veneranda «niizie la sicurezza dell’esperienza acquisita nelle antiche stagioni. C’è un motto, nel Monferrato, che accenna all’impossibile, al paradosso più lontano da ogni immaginazione: «Va a far nevi- care d’ aprile! ». E invece,proprio così è avvenuto; i contadini hanno la faccia scura. Se un proverbio è travolto, che ne sarà degli altri che accompagnano di mese in mese il corso della natura e la fatica sui campi? «Non se ne capisce più nulla», ripetono i vecchi. La padroncino del Caffè alla stazione, a Ozzano, ci scherza sopra: « E’ Natale, natale di Roma… ». Ma altrove, nelle osterie, i commenti sono più amari. «Non ne faremo una botte, del nostro buon moscato », dicono a Canelli. E il grano! Anche il grano si teme non reggerà al peso della assurda nevicata e ai pericoli dell’improvviso rialzarsi della temperatura, dopo queste matte giornate, quando finiranno. Incontriamo, poco fuori di Asti, un contadino sotto l’ombrello: « Se il raccolto si salverà? Andate a chiederlo al settimino. Abita lassù, a Val- gera. Lui sa tutto». Il buon uomo ci racconta una curiosa storia: il suo padrone era ammalato, sciatica. Sali a Valgera, dal comm. Vincenzo Balestrino, e il «mago» lo guarì con certi impacchi di lardo c prezzemolo. «Ma la malattia — soggiunge il contadino agitando l’ombrellone — s’attaccò alle mie mucche. Il mio padro-\ne riguadagnò la salute, mai io ci ho rimesso le tre bestie\migliori della mia stalla». Andiamo a Volgerà. Il botanico-guaritore Vincenzo Balestrino è un bell’uomo dallalbarba fluente, appena un po’\grigia. La sua anticamera OS- somiglia ad una chiesetta vo-\Uva: c’è un altarino, con laìfotografia del padron di casalaccanto a quella di padre Pio jda Pictrclcina, sovrastate dall’immagine del Sacro Cuore c |della Vergine di Lourdes. Santa Rita, San Gennaro, San t’Antonio Abate, la «Consolata», l’Addolorata, San Giovanni Bosco, un’infinità di Id\quadretti cx-voto c migliaia di.fotografie di «miracolati» alle pareti. «La fede, la fede, caro signore, è il segreto della nostra attività », ci confida il « settimino » accompagnandoci nella visita a questo strano tempietto di dolori sopiti e di speranze. « Ma la stagione, che farà questa balorda stagione porta la neve sulta primavera in fiore? », gli domandiamo. Il «settimino» ci prega di non affaticarlo con quesiti siffatti. «Ne ho abbastanza dei miei ammalati: io mi prodigo per i sofferenti, non ho voglia di fastidi dai giornali ». Ci accompagna lungo i suoi vigneti; ci mostra i tralci rinsecchiti della sua freisa. Un vento di gennaio scuote il verde degliche alberi, ima nebbia sottile sale dalla pianura. * Ma insomma — lo preghiamo — ci sarà la gelata, o si sulvcrà quest’anno la buona vendemmia del Monferrato?».

Persone citate: Abate, Camino, Mombello, Ozzano, Roncaglia, Vincenzo Balestrino

LaStampa 21/04/1954 – numero 95 pagina 7

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Danni enormi se durerà il gelo di Carlo Rava

Danni enormi se durerà il gelo Danni enormi se durerà il gelo La eccezionale nevicata che ha investito gran parte dell’Italia nella notte del 19 aprile e nel mattino di Ieri ha causato sensibili danni a diverse colture: tali danni però potranno essere ingentissimi se questa notte la temperatura scenderà sotto zero gradi, poiché il gelo provocherà la morte dei tessuti e degli organi florali di molte piante erbacee e legnose da frutto. I razzi antigrandine fatti tuonare in varie località prima dell’alba di martedì, hanno avuto il solo effetto di svegliare e mettere in allarme molte persone, perchè non era necessario, anzi era controindicato cercare di diradare nubi non esistenti solo per il fatto di temere — erroneamente — la formazione della grandine. Si è quindi speso denaro inutilmente. Per ora l’Ufficio meteorologico di Torino prevede, che in molte località della regione piemontese la temperatura non scenderà sotto zero gradi, mentre in altre località collinari e pedemontane il termometro potrà maggiormente abbassarsi. Le colture che subiranno i danni maggiori sono le piante legnose da frutto, in modo par. ticolare l’albicocco, il pesco, il pero e il melo. Le parti più deboli e più giovani di queste piante sono già state in parte tramortite e lesionate dalle basso temperature del passato inverno (meno 22 gradi), sono state in seguito colpite dalle brinate di pochi giorni addietro e potranno subire danni incalcolabili, fino alla perdita totale del prodotto, essendo ora nel periodo più delicato della loro vita e del loro sviluppo: la fioritura. Gli organi florali maschili e femminili sono delicatissimi e se il termometro arriva a zero o meno uno o due gradi, l’umidità che si trova sui fiori diviene ghiaccio ed 1 delicati organi della riproduzione muoiono. Sono più colpite le piante giovani, quelle con esuberante vegetazione per eccesso di concimazione azotata e quelle poste nelle zone vallive più umide e più fredde. La vite ha cominciato a emettere i germogli e, sebbene anch’essa abbia già subito danni per le basse temperature dell’inverno e dei giorni addietro, potrà perdere ancora altre « cacciate > o tra qualche giorno presentare i tralci nudi con 1 piccoli germogli e le gemme lessate o cotte e conseguente perdita del prodotto. Il frutti-viticoltore segue con il cuore sospeso questi eccezionali e strani fenomeni meteorologici e domani portandosi nel vigneto e nel frutteto vedrà di quale natura ed in quale misura sono i danni per individuare i rimedi e le cure che bisogna subito apportare onde ridurre al minimo la perdita del prodotto. Le cure variano in relazione all’ambiente, alla varietà ed agli organi lesionati; ad ogni modo però, in generale, bisognerà/ .raticare subito un trattamento alle piante da frutto con solfato di rame e calce, una solforamatura alle viti ed a tutte una potatura di « sistemazione » e alle piante giovani si farà una concimazione azotata nitro-ammoniacale per facilitare la produzione legnosa. Nella zona ove la frutticoltura è specializzata e gli agricoltori sono associati e concordi nella lotta contro 1 parassiti e le avversità meteorologiche si difendono da queste calamità e dalle brine tardive mediante appositi apparecchi capaci di produrre abbondanti nubi artificiali di fumo che impediscono l’abbassamento della temperatura. Per le piante cerealicole la situazione si presenta meno preoccupante, perchè il granoturco è ora in corso di semina e solo In minima parte ha emesso le foglioline fuori del terreno; il riso sta per essere seminato e solo in questi giorni si sono visti i primi specchi d’acqua che attendono 11 seminatore; il frumento invece, pur non avendo ancora emesso la spiga può subire ugualmente danni più o meno sensibili sui tessuti fogliari per l’indebilimento generale della pianta, con riduzione della produzione media unitaria. Quest’anno, purtroppo, 1 seminati di molte regioni, sono appena mediocri per le cause già accennate ieri su Stampa Sera e nelle note domenicali, quindi la produzione non solo sarà certamente inferiore a quella eccezionale dello scorso anno, pari a 90 milioni di quintali, ma forse, con difficoltà, si potrà raggiungere la produzione ordinaria calcolata In 75 milioni di quintali. Ai grani tramortiti dalle basse temperature verificatesi in concomitanza con la neve si potrà sollecitare e tonificare la vegetazione mediante lo spargimento di 50 chili di concime azotato nitrico di immediato effetto. L’anormale andamento della stagione potrà favorire lo sviluppo di molte malattie crittogamiche che colpiscono steli e foglie del grano, ma per queste non vi sono rimedi pratici ed economici. Le foraggere formanti i prati ed i medicai con vegetazione ordinaria hanno subito lievi danni, mentre quelle giovani che solo sono spuntate dal terreno pochi giorni addietro e destinate a formare le nuove cotiche dei prati ar¬ tificiali e dei medicai, potranno deperire e lasciare radure più o meno vaste con danno alla produzione del mangime base degli animali già oltremodo scarso ed insufficiente. Per le piante orticole e floreali si manifestano danni lievi sulle colture precoci, polche sulle altre si è all’inizio dell’annata e molte piante non sono ancora in vegetazione o trapiantate in pieno campo. Nel complesso si può ritenere che la eccezionale nevicata causerà per qualche giorno un aumento del prezzo degli ortaggi, come si è notato ieri. Per le piante da frutto e la vite, la produzione dipenderà esclusivamente dalla temperatura che si verificherà in questi due o tre giorni; se il termometro scenderà sotto zero gradi e su vaste zone del Settentrione i danni saranno enormi, la massa globale di prodotto sarà molto inferiore a quella normale con conseguente probabile rincaro dei prezzi alla minuta vendita e minor reddito per le aziende fruttiviticole, le quali dovranno sopportare ugualmente tutte le spese di coltivazione e dedicare tutte le ore di lavoro come per il conseguimento di una produzione normale. Carlo Rava

Luoghi citati: Italia, Torino

LaStampa 21/04/1954 – numero 95 pagina 7

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Sole e pioggia

Sole e pioggia Sole e pioggia forse salvano le coltivazioni Questa notte 11 termometro non è sceso sotto lo zero. La temperatura si è però mantenuta rigidissima ed 1 danni alle colture sono rilevanti. Si era detto ieri come dali la quota che avrebbe toccato ‘ 11 termometro nelle ultime dodici ore sarebbe dipesa la sorte delle coltivazioni ora in sboccio, soprattutto del frumento, delle piante da frutta, del fiori. Se si scenderà ancora sotto lo zero — avevamo scritto Ieri — Stanotte a Torino la temperatura minima si è mantenuta di poco sopra lo zero – Questo ha evitato che i danni alla campagna divenissero irreparabili L’eccezionstrade coll ale nevinari ili icata ha reso Torino, come I tutto sarà < bruciato, nulla potrà essere raccolto. Allo zero temutissimo non si è arrivati, ma lo si è sfiorato. Il peggio è quindi per ora scongiurato; le prossime 24 ore dovrebbero portare, a quanto segnalano 1 bollettini meteorologici, un primo, leggero miglioramento. E’ poco più di uno spiraglio, quello che si apre alla speranza dei torinesi intirizziti. Alle ore 9 di stamane, l’ufficio meteorologico • dell’aeroporto di Caselle ha pressoché Impraticabili le n pieno Inverno (f. Moisio) emanato il seguente bollettino: « Temperatura massima di Ieri +5,6; min in-a della notte +0,1; alle ore 8 di stamane +1; media delle ultime dodici ore +1,1. Umidità 98 per cento; pressione 732,5, Cielo coperto con precipitazioni; vento settentrionale. Previsioni: temperatura stazionaria, tendenza al miglioramento x. Sintomi, questi, lievi, ma confermati: poco dopo le 9, il primo, timidissimo sole è comparso fra la grigia nuvolaglia che ancora ingombrava 11 cielo; la neve, che ricopre i tetti della città ed i prati della collina, è tornata a sciogliersi. Un pronto ritorno alla normalità può ancora salvare il salvabile. Già Ieri una più grave iattura è stata scongiurata dal fatto che la neve, dal mezzogiorno In poi, si è mutata In pioggia, contribuendo cosi a sgravare gli alberi dal pericoloso fardello che ne opprimeva i rami fino a spezzarli. Le colture che hanno subito 1 danni maggiori sono appunto le ‘ cosiddette piante legnose da fruttò, in partlcolar modo l’albicocco, il pesco, il pero ed il melo. Le parti più delicate di queste piante sono già state lese dalle bassissime temperature dell’ inverno scorso (che si avvicinarono, come tutti ricorderanno, al 20 gradi sotto zero); poi vennero le brinate del mese di aprile. Non eccessivamente preoccupante si presenta la situazione per le piante cerealicole. Il granoturco è In corso di semina solo ora; cosi J il riso. TI frumento, Invéce, ‘ non ha ancora emesso la spiga, ma ha subito danni abbastanza notevoli per Vlndebolimenlo . generale della pianta. Sul plano nazionale, si prospetta un raccolto granario piuttosto scarso, vicino probabilmente al 75 milioni di quintali, mentre il raccolto dello scorso 1958 è stato di 90 milioni. Mentre l’area ciclonica che ha provocato la bufera di neve va lentamente dissolvendosi, gli studiosi cercano di Individuare 1 motivi che l’hanno formata. Si tratta, fra l’altro, di accertare se la neve caduta Ieri contenga realmente tracce di radioattività. Questa notizia diffusa ieri e che non aveva mancato di destare una certa apprensione, per ora non è confermata ma neppure smentita dagli esperti chiamati ad esprimere il loro parere. SI fa notare che la neve è sempre radioattiva, tanto maggiormente quanto più si presenta In stagione inoltrata; resta da vedere se quella scesa su Torino è radioattiva allo stesso modo di quella recentemente caduta sull’America settentrionale dopo gli esperimenti atomici. Questa ipotesi è da molti esclusa in modo reciso; comunque, per controllare il fatto scientificamente occorrono minuti controlli con 11 contatore « Geiger », l’apparecchio che serve a misurare le radiazioni atomiche. Qualunque sia 11 risultato degli esami, non vi è alcun motivo di allarmarsi, perchè una radiazione di tale natura, ove effettivamente esista, non ha influenza alcuna per 11 suo valore insignificante, sulla vita animale e vegetale. Questo è quanto hanno dichiarato stamane i fisici degli osservatori astronomici di Brera e Linai». IM

StampaSera 21/04/1954 – numero 94 pagina 1

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La temuta brina

La temuta brina La temuta brina comparsa nel Monlerrato Danni alle colture – G ‘ ASTI, giovedì sera. Stanotte è scesa sulle nostre campagne la temutissima brinata; gli agricoltori, in tutta la provincia, non hanno dormito, accendendo numerosi falò per salvare 1 futuri raccolti, I danai si annunciano ingentlnflim). Una atta nebbia, e gravata per’ «atta la notte stilla nostra città’. La visibilità era ridotta a pochi metri. La brina ha tatto pure la sua comparsa nel C’asalese e sulle campagne del Basso Monferrato colpendo 1 grani teneri e tardivi e le gemme Incipienti del vigneti, specie nel valloncelll fra collina e collina, dare li freddo è più Intense a causa delle correnti aeree. Oltre al grano e alle Viti hanno sofferto danni assai gravi gli ortaggi nella pianura, particolarmente a Borgo San Martino, a Popolo e a- Frassineto Po. Il -freddo 6 stato pungente) a messanotte, a Casale, ;!t termometro segnava 1 grado setto Grandi falò nella notte zero, alle ore 8 di stamane 4 gradi e mesco.’ .- ‘ ‘ *’ Anche nel Calorose è comparsa la brina. I danni segnalatila Pino, Pecetto, Saateaa e Cambiano sono tuttavia minimi. A Baldlaiero, Montaldo, ravaro’o, Marentino e Andeuno, le piante da trutta e II graao hanno subito – invece sensibili danni, specialmente -nelle vallate. Le vigne sembra non abbiano subito alcun danno. In tutte le località sono stati accesi questa notte immensi falò che hanno rischiarato la collina. Nella sola ioni di Baldiasero se ne sono notati oltre nn centinaio. Ad Andezeno, nella, sona compresa tra la borgata Moaap e la località Cere sole, la brina ha danneggiato gravemente 11 grano Stamane, a] primo «ole le foglie sono apparse aere e bru date o al spera che 1′ germogli delle spighe non siano stati colpiti dal freddo In modo altret- tanto serio. Anche lo viti hanno subito danni.

StampaSera 22/04/1954 – numero 95 pagina 1

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La primavera fa i capricci

La primavera fa i capricci La primavera fa i capricci ▲nemico ma beneaugurante, il sale già nella giornata di Ieri si era affacciato tra la nuvolaglia ad annunciare li ritorno alla normalità. L’aumento della temperatura e 11 cielo qnasl sereno ci confermano oggi ohe U tempo si sta ravvedendo; ma, a detta dei moteorologi, anche questo sùbito rinsavlmento potrebbe nascondere pericolose Insidie. Alle giornate serene A infatti facile che segosno notti gelide con brinate mortali per i fiori e 1 teneri germogli. Si può comunque ormai credere che le paurose minacce d’un quasi totale sterminio delle colture, temuto quando ancora tutta la campagna era coperta di neve, siano scongiurate. ì.% neve si ò fortunatamente presto dileguata e si constata oggi che 1 danni non sono tanto gravi come si era previsto. Assillati da Immediata preoeeuaaslone, gli orticoltori si dan¬ no da tare giorno e notte per proteggere le primizie dal capricciosi umori del termometro. Essi li raccolto l’hanno già nei campo. Zucehtni, pomodori, fagiolini sono già « tatti » e sentono il freddo: 1 coltivatori debbono perciò provvedere a coprirli con paglia, terra o foglie secche, per prevenire nn eventuale ritorno sorto zero, che sarebbe micidiale per le giovani piante. Sismo già a una temperatura minima di 1,2, ma la previdenza non è mal troppa. La campagna rimane perciò ancora in posizione di attesa 1 uirdlnga. La città Invece, pia spensierata e distratta, sembra sì sia del tutto dimenticata della neve. Le strade son asciutte, il cielo si va rasserenando, forse già ci si sta preparando alla gita domenicale. Soltanto I pessimisti pensano al rincaro della frutta e della verdura.

StampaSera 22/04/1954 – numero 95 pagina 2

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I falò notturni e le nubi hanno salvato la campagna

I falò notturni e le nubi hanno salvato la campagna fido e brina non sotto discesi sul Monferrato I falò notturni e le nubi hanno salvato la campagna Lievi danni alle colture erbacee ed alle vigne di qualche zona – Imminente il ritorno alla normalità dei rifornimenti e dei prezzi della verdura (Dal nostro inviato speciale) I! Le apprensioni che martedì ‘ gli agricoltori ed i tecnici agri- ‘Casule, 22 aprile coli giustamente nutrivano per 1 esito a cui potevano andar soggette le coltivazioni agra-:rie ed in particolare le viti, le, piante da frutto, gli ortaggi, i fiori ed in minor misura il gra– no e le foraggere, si sono da j ieri pressoché dileguate, per- chè nella notte di mercoledì su gran parte delle regioni setten- trionali il termometro non è! sceso sotto lo zero gradi, ed il tempo si è mantenuto nuvoloso e piovigginoso, seguito dalla giornata calda e solatìa di ieri. Inseguito a sopraluoghi ese- guiti nei giorni scorsi si è ri scontrato che il 30-40 cm., venne < allettato » (piegato) disordinatamente dal peso della neve ed una percentuale di steli è stata lesionata in prossimità del piede. Pure le foraggere sono state graP?V allettate ed il mal tempo non ha permesso il pascolo del bestiame, per cui il fieno, già insufficiente, è stato contrattato, per piccole partite, sulle 4000 lire il quintale, prezzo che oggi già è diminuito. Per il riso ed il granoturco sono ora in corso le semine e quindi nessun danno è stato registrato. Gli orticultori, nelle Iproteggere nel miglior modo e con tutti i mezzi possibili le col-j ture primaticce che già sono poste in pieno campo, come glijzucchini, i pomodori, i fagioli- ni, le patate primaticce cosidette < del burro, ecc., copren-j dole cor. foglie secche, terric-Lciò. paglia, carta e con I mo- derni cappucci di materia pla-ìstica; sulle serre sono state rtaumentate le coperture con stuoie. I danni sono minimi e!l’approvvigionamento dei gran- di mercati dovrebbe ritornare regolare e senza alcun aumen-;,to del prezzo delle verdure. | Nei settore frutticolo il risul- {tato passivo di questa eccezio-■ naie nevicata è molto meno di [quanto si prevedeva martedì scorso. Si sono notate alcune rotture di rami, cadute di fio- ri e frutticini, senza che ciò porti alcuna riduzione della|produzione unitaria e globale. !

Persone citate: Rava

Luoghi citati: Lagnasco

LaStampa 23/04/1954 – numero 97 pagina 6

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Dopo la neve

Dopo la neve Dopo la neve uoni e fulmini E’ caduta anche della grandine – Il traffico della domenica Ogni domenica, da un mese, 1 torinesi guardano il cielo e aspettano la sorpresa: è arrivata anche ieri, con lampi, tuoni, fulmini grandine. Sci giorni fa a Torino 1 Mori erano bianchi di neve, Ieri ‘è stato il primo temporale di primavera. E* cominciato alle 18 con aria fredda, temperatura basso. Poi il primo rovescio con epicentro Torino e la collina. Per mezz’ora luci rosse e bluastre hanno squarciato le nubi. Alle 19, seconda ondata, violentissima, con tuoni e grandine: l’epicentro 1 era spostato verso nord-est (la zona di Chlvasso) molta acqua scorreva per le strade, si sono insorgati gli scarichi, gocciolavano le grondale. Le giornata festiva ha visto le vie del centro affollatissime, Torino era invasa dal turisti, traffico molto intenso sin dalle prime ore della giornata. Il mattino si era annunciato propizio e il sole tiepido: molti sono arrivati da lontano con treni, pullman e macchine dalle targhe più insolite tutte le province dell’Italia Settentrionale erano rappresentale, molte venivano anche dalle regioni centrali. Agli imbocchi della città lunghe colonne hanno atteso per entrare in Torino, movimento continuo c’è stato sull’autostrada; anche la camionale di Genova, le strade di Savona, San Remo e quelle di confine di Susa e Bardonccchia hanno superato 1 loro stessi primati di traffico. La folla del turisti si è riversata a Torino-Esposizioni, ti Valentino era un immenso parcheggio: poi le macchine si sono dirette a Su- TEMPERATURA DI IERI « ■ Minima + 5 Massima + 17,5 n bollettino meteorologico riporta inoltre 1 seguenti dati: temperatura media + 11,2, pressione 730,2, umidità 55 %. Visibilità discreta, vènti deboli. — Previsioni: cielo nuvoloso con qualche precipitazione specie nel rilievi. Visibilità mediocre, temperatura in lieve aumento. perga (dove l’affollamento ha superato quello di Pasquetta) e sulla collina: molti sono scesl a Palazzo Madama alla Mostre, degli Espressionisti. Al pomeriggio con 11 sole e 18 gradi all’ombra, anche i torinesi sono usciti di casa aggiungendosial forestieri: numerose le gite, molte, troppe le disgrazie. I vigili e gli agenti hanno fatto del loro meglio per regolare 11 traffico caotico: ma la maggior parte degli automobilisti erano sordi al richiami; in serata li terreno, viscido per la pioggia, ha reso fatale le disattenzioni. Quello di ieri è stato 11 primo vero temporale di primavera.

StampaSera 26/04/1954 – numero 98 pagina 2

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Maggio s’avvicina ma il sole dov’è?

Maggio s’avvicina ma il sole dov’è? Maggio s’avvicina ma il sole dov’è? Ancora pioggia e buio: sembra di essenegli ultimi tre anni la primavera Aprile sta per finire e non abbiamo visto 11 sole. Si avvicina moggio, 11 mese delle rose, ma l’annuncio e buio, Il cielo da sei mesi pare un telone grigio sulle nostre teste. E un seneo di nervosismo si diffonde tra noi: dopo l’Inverno, abbiamo tutti bisogno di sole: ne ba bisogno 11 corpo per liberarsi delle tossine accumulate nel mesi invernali, lo spirito per ritrovare nuove energie. Qualunque fatica ci pesa, l’elettricità dell’orla ci disturba e rallenta il ritmo del nostro lavoro. Dopo un marzo corrucciato abbiamo avuto un aprile ser.zr. schiarite: rarissime le giornate di bel tempo, E poi lo neve, per poco le colture non sono andate distrutte. Neppure olle signore e permesso la consueto civetteria primaverile. Ed oggi piove: Atto e sottile, come d’autunno, le foglie grondano d’acqua- sui rami, per terra c’è il fango. Non e un temporale, non accenna a smettere. « L’anno scorso a. quest’epoca faceva già caldo », pensiamo malinconici, vestiti di grigio. Ma non è vero: lo memoria ci tradisce. Rendiamo giustizio al 1954, ricordando il tempo degli anni passati: 1951: 6 l’ultimo anno ragionevole: con temperatura quasi costante, qualche pazzia di marzo-aprile,, ma con misura. 1952: comincia l’altaleno, oprile freddo, rapide e fugaci schiarite, vento. Ai primi di maggio, caldo improvviso. it 23″ dello stesso mese torna 11 tresco: minimo 0 gradi. 1963: il 27 aprile, esattamente un anno fa: 15 gradi di massimo (stamane olle 8: 7 gradi), nuvolo. Il fresco, e qualche volto 11 freddo, continuano sino a metà moggio. Anche alloro protestavamo. Poi, un’ondato di caldo estivo: 30-35 gradi all’ombra, in uno settimana lo temperatura è solito di 26 gradi. Dura dieci giorni: il 23 maggio arrivo 11 € tornado », cade lo Mole; Torino è sconvolta dolio bufera, alberi secolari sono sradicati dolio furia del vento. In giugno non fa ancora caldo, 1 torinesi protestano di nuovo • vanno in Riviera a cercare il sole. Senza successo do Rapallo a San Remo 11 accolgono pioggia, fréddo e raffreddori. R 21 giugno l’estate comincio con un furioso temporale. € In che Un funzionario del Banco pegni risponde al pubblico che si presenta per chiedere notizie del propri valori avvelenamento dovuto a . sostanze sconosciute. Le bestiole vennero tenute in vita da provvidenziali iniezioni e, come risultato, il Monte pegni fu, per allora, salvo. Gli svaligiatori, fallito l’avvelenamento ohe avrebbe messo fuori causa i tre cani, non osarono più seguire la via disposta in precedenza, che prevedeva alcune manovre nel cortile delio stabile SI, nel timore di essere sorpresi da sonori latrati. E dovettero ripiegare sulla « via » dello stabilimento di bagni, molto piU lunga ma meno rischiosa. Lo stesso cane t Mirka », aggiungiamo, fu il primo essere vivente ad entrare nel Monte della signora Cerato. Ieri mattina, quando l’assalto fu scoperto, nessuno osava varcare la soglia degli uffici, temendo che i ladri fossero ancora nell’interno; co.fi vi fu sospinta la piccola < Mirka >, che, giro vagando per il locale senza abbaiare, diede il segnale oh” la via era Ubera: i delinquenti se ne erano già andati da un pezzo. Ancora questa mattina una piccola folla — rappresentanza dei circa 4000 clienti del Banco — ha gremito Vandrone informarsi se anche lenzuola, materassi, macchine per cucire, abiti, sono stati rubati. A queste è stata data una noti zia tranquillante: i ladri non hanno esportato nè effetti di vestiario nè cose’ ingombranti, All’ultima ora si apprende che le rioerche hanno dato come risultato il fermo di alcur ne persone, fortemente sospette. Tre individui sono stati portati questa mattina in Questura per essere sottoposti ad in terrogatorio. I funzionari mantengono in proposito il più stretto riserbo. Il piano regolatore per il teatro Regio TEMPERATURA DI OGGI MASSIMA MINIMA +tO,2 + 8,8 Il Sindaco illustrerà oggi alla Giunta una relazione della Coni missione per il plano regolatore sul ricostruendo Teatro Regio. Se la Giunta lo approverà, u documento sarà discusso lunedi prossimo dal Consiglio comunale e successivamente sottoposto al Comitato per il Teatro Regio. Nella rilutone di oggi saranno stanziati 30 milioni per la riparazione del danni causati dal gelo alle strade cittadine e 2 milioni per sistemare- le sponde del Po e della Dora, +tO,2 + 8,8 Il Bollettino meteorologico segnala inoltre 1 seguenti doti: Temperatura medio 9,1; ore 8 di stamane 9. Umidità 96 % : pressione 730,1. Cielo coperto, con pioggia Intermittente. — Previsioni: Tempo’perturbato con annuvolamenti e precipitazioni sparse, Venti deboli. Visibilità mediocre. Temperatura medio stazionarla. re d’autunno –

StampaSera 27/04/1954 – numero 99 pagina 2

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