Il primo raccolto di riso proveniente dall’area di Fukushima, la centrale nucleare esplosa dopo il terremoto e lo tsunami del 2011, potrà essere commercializzato in Gran Bretagna da luglio: il Regno Unito sarebbe il primo membro della Ue a importarlo dalla zona colpita. Lo conferma il quotidiano on line The Japan Times. La Gran Bretagna sarà così la terza nazione, dopo Singapore e Malaysia, ad importare il riso di Fukushima, prodotto da Zen-Noh, la Federazione nazionale delle associazioni cooperative giapponesi. Si parla di 1,9 tonnellate di riso della varietà «Ten no Tsubu», commercializzato a Londra. Il responsabile della federazione di Fukushima, Nobuo Ohashi, partendo da qui spera di espandere le esportazioni anche ad altri membri dell’Unione Europea. La decisione è destinata a dividere l’opinione pubblica e a creare polemiche: si è discusso a lungo sull’opportunità di importare cibo prodotto nell’area, tanto che a gennaio si è tenuta un incontro a Milano sul tema, dal titolo «Fukushima – Food Safety Conference», in cui erano stati presentati dei dati sulla radioattività inferiori ai limiti consentiti. Tuttavia un rapporto di Greenpeace, di qualche mese prima, presentava risultati ben diversi, esponendo le prove di una radioattività tutt’altro che nella norma. L’Ue sta gradualmente eliminando il divieto sui prodotti alimentari di Fukushima dopo il disastro. Ma per quanto riguarda il riso, l’Europa mantiene l’obbligo ad effettuare i test radioattivi certificati prodotti dal governo Giapponese o i test a campione effettuati dai paesi importatori. Gli esportatori giapponesi intanto chiedono la totale abolizione delle restrizioni.