Estate rimandata a data da destinarsi. Questo il titolo che avremmo potuto usare alla luce delle emissioni modellistiche degli ultimi giorni. In prospettiva ancora tanta instabilità e fresche correnti atlantiche
Arriva “Erik”: dopo la scorsa ondata di caldo, la seconda di maggio, abbiamo vissute alterne vicende meteorologiche. Su alcune regioni c’è stato il sole e i termometri sono schizzati nuovamente all’insù, su altre abbiamo osservare violenti temporali e un graduale peggioramento del tempo. Peggioramento che è entrato nel vivo nelle ultime ore, ovvero non appena il Vortice Freddo “Erik” ha raggiunto le Alpi gettandosi ora sul Mar Ligure e sul Tirreno.
Brusco calo termico: quel che è certo è che di maggio ricorderemo gli sbalzi termici impressionanti. Probabilmente terminerà nelle mani di una consistente anomalia positiva, ma le rinfrescate successive alle due ondate di caldo sono state importanti. L’attuale, ad esempio, ci sta “regalando” termiche non dissimili da quelle invernali e non è un caso se la neve è tornata copiosa sull’arco alpino.
Finalmente un po’ di normalità: la buona notizia, almeno osservando le proiezioni termiche principali, è che da qui a inizio giugno non dovrebbero verificarsi altre ondate di caldo. Le temperature potrebbero gravitare attorno alla norma per un lungo periodo ed anzi, a seconda dall’incidenza delle perturbazioni atlantiche potrebbero addirittura scendere sotto le medie in qualche altra occasione.
Atlantico in gran forma: a dir la verità lo è stato anche le scorse settimane, ma ultimamente c’è stata una modifica sostanziale nella collocazione delle Depressioni principali. E’ venuto meno l’affondo a largo del Portogallo, grazie anche al ritorno dell’Alta delle Azzorre su quelle lande, e si è avuto il coinvolgimento del Mediterraneo centrale. Tale configurazione dovrebbe accompagnarci sino ai primi di giugno, consegnandoci un esordio estivo all’insegna della spiccata variabilità primaverile.
Fonte Metegiornale.it