L’autunno, così come la primavera, per effetto della sua spiccata variabilità è anche la stagione del vento: le perturbazioni che giungono sul nostro Paese sono nella maggior parte dei casi anticipate, da venti caldi meridionali (Scirocco, Libeccio) e seguite da venti più freschi settentrionali (Maestrale, Tramontana). Il vento è uno dei fenomeni meteorologici che più infastidiscono la nostra psiche: mal di testa, nervosismo, insonnia, stanchezza, irascibilità sono solo alcuni dei malesseri che molte persone lamentano nelle giornate ventose. Il tutto è legato alla ionizzazione dell’atmosfera dovuta allo strofinio delle molecole d’aria le une contro le altre e contro gli ostacoli al suolo. L’atmosfera si carica così di ioni positivi che interferiscono con gli impulsi elettrici alla base della nostra attività cerebrale e del legame tra sistema nervoso centrale e periferico.
Ma il, più insidioso in questa stagione, perché più frequente, è lo Scirocco, la cui sindrome era già nota nel mondo greco-latino. Il vento è già temuto perché è quello che più porta alluvioni, nubifragi, venti forti, acqua alta a Venezia, sabbia del deserto fino al Nord Italia. All’origine si manifesta soprattutto nelle regioni meridionali della penisola perché qui il vento, di origine nordafricana, giunge ancora molto caldo e molto secco e quindi riesce ad si elettrizzarsi fortemente per strofinio. Tale eccesso di cariche elettriche nell’aria disturba la nostra mente ed ecco perchè sono più sensibili allo Scirocco i soggetti soffrono di disturbi neurovegetativi o psichici, senso di confusione, svogliatezza, difficoltà di concentrazione, apatia. Ma oltre alla mente insidia anche il corpo: malessere, cefalea, astenia, ansia, insonnia, ipotensione. La sindrome compare di solito con un anticipo di 24-36 rispetto all’arrivo del vento vero e proprio. Ogni qual volta i Meteorologi vi annunciano una depressione nord africana in arrivo tra 2-3 giorni, potete essere certi che giungeranno anche i temibili venti di Scirocco e quindi avete un margine appena di 1-2 giorni per intraprendere, in tempo utile, d’accordo con il vostro medico, tutte le contromisure per ridurre al minimo l’impatto del vento sul vostro stato psico-fisico.
Come detto il vento proviene dal Nord Africa ed è, all’origine, molto caldo e asciutto e come tale giunge in genere sulle estreme regioni meridionali, ove, oltre al caldo insopportabile che vi graffia il volto, è ritenuto un vento foriero di disgrazie e malattie. La credenza popolare ha una base di verità e affonda le sue radici nel lontano passato quando il Nord Africa era sede permanente di focolai di malattie infettive endemiche i cui germi venivano trasportati verso il Sud dell’Italia da zanzare e moscerini, pessimi volatori ma molto abili nello sfruttare le correnti aeree sciroccali. Gli effetti più vistosi dello Scirocco si avvertono in Sicilia, ove il vento, oltre a giungere piuttosto caldo e secco, nella discesa sul versante settentrionale dei rilievi isolani si riscalda ulteriormente per compressione. Gli sbalzi di temperatura possono raggiungere in questi casi valori inimmaginabili: il 29 agosto 1945, ad esempio, a Palermo i venti di Scirocco fecero salire la colonnina di mercurio fino a 49 gradi in poche ore. E’ evidente che in tali condizioni il sistema di termoregolazione affidato all’ipofisi venga seriamente compromesso con effetti dirompenti a cascata su tutto l’organismo, specie a carico a carico della sfera mentale, complice anche la ionizzazione positiva dell’aria. In questi casi sono molti gli individui che avvertono eccitazione cerebrale, desiderio di suicidio e forte istinto di aggressività. Tuttavia i venti caldi e secchi godono di una pessima fama in tutto il mondo, come il SANTA ANA nella California meridionale,lo Chinook delle Montagne rocciose, lo Sharav in Israele, l’Autan in Aquitania in Francia. Ad esempio, uno studio dell’università di Los Angeles ha mostrato che quando soffia il Santa Ana aumenta del 30-40% il numero di omicidi e di aggressioni. Ed il celebre Thomas Man scriveva a proposito dello Scirocco in Morte a Venezia :”Più egli andava più si sentiva depresso per la nocività dello Scirocco, uno stato combinato di super eccitazione e di abbattimento,una specie di angoscia uscita dai suoi pori”.
Fonte: www.meteogiuliacci.it