L’ultima settimana di marzo proporrà un nuovo, consistente peggioramento atlantico. L’ampia lacuna ciclonica iberico-marocchina si sposterà ad est coinvolgendoci direttamente, ma nel contempo la casella lasciata libera sull’Europa occidentale verrà impegnata dall’Alta delle Azzorre. E sarà proprio l’Alta delle Azzorre a portarci un po’ di bel tempo primaverile.
Marzo capriccioso:
i primi di marzo, quando ancora il tempo atmosferico mostrava peculiarità tipicamente invernali, scrivemmo dell’estrema dinamicità marzolina che non a caso attribuisce al mese in corso la nomea di “pazzerello”. Or bene, quelle caratteristiche di variabilità meteo-climatica tipicamente primaverili sono emerse chiare, evidenti e ci accompagnano tuttora.
Da una perturbazione all’altra:
il primo scorcio stagionale ha proposto un’alternanza tra periodi instabili-perturbati a temporanei effimeri miglioramenti. Ed è quel che sta accadendo proprio in queste ore: la perturbazione transitata nel weekend ha lasciato l’Italia ed al suo posto stanno subentrando schiarite più o meno consistenti. Ma sarà bene non illudersi, perché l’ampia struttura ciclonica mediterranea sta per spingersi ancor più ad est coinvolgendoci direttamente.
Complessa configurazione barica:
dobbiamo necessariamente soffermarci sulla circolazione ciclonica iberico-marocchina perché nell’ultima settimana si è rivelata la figura barica preminente per le sorti del nostro tempo. Non solo. Dando un’occhiata alle immagini satellitari mattutine si evincono alcuni elementi di estremo interesse: la rinnovata vigoria nord atlantica e il fragile connubio tra strutture altopressorie. La rottura del ponte anticiclonico, per mano di un Vortice oceanico, porterà all’apertura di un’altra crisi perturbata che andrà a coinvolgerci con foga.
Rischio fenomeni violenti:
l’imminente ondata di maltempo andrà monitorata con attenzione perché stante le varie interpolazioni modellistiche sembrerebbero esserci tutti i presupposti per altre manifestazioni atmosferiche violente. La giornata di mercoledì dovrebbe risultare la peggiore, con elevata probabilità di piogge battenti in forma di rovescio e nubifragio.
Cambio circolatorio in prospettiva:
lo spostamento dell’ampia goccia fredda iberico-marocchina segnerà un cambio di passo sostanziale: l’Alta delle Azzorre, ora confinata in Atlantico, approfitterà del tassello barico lasciato vuoto e si riposizionerà sull’asse franco-iberico.
Accelerazione primaverile?:
Al momento possiamo dirvi con discreta sicurezza che ad inizio aprile avremo un consistente miglioramento indotto dall’espansione dell’Alta delle Azzorre verso l’Italia. In seguito sembrerebbero aprirsi due strade: la prima contempla un’affermazione anticiclonica convincente, la seconda la realizzazione di un vigoroso scambio meridiano – con irruzione artica rivolta a sud – a causa dell’elevazione a nord dell’Anticiclone.
Focus: evoluzione sino al 05 aprile 2015
Le condizioni del tempo subiranno un repentino peggioramento già nelle prossime 24 ore: le prime, intense precipitazioni raggiungeranno le Isole Maggiori e si estenderanno verso il Centro Sud. Mercoledì si prospetta un ulteriore peggioramento che andrà a coinvolgere un po’ tutte le regioni, a seguire permarrà una vivace instabilità e venerdì potrebbe subentrare temporaneamente dell’aria più fresca dai quadranti settentrionali.
L’intrusione dei venti settentrionali andrebbe a precedere il rapido spostamento dell’Alta delle Azzorre verso il nostro Paese. Seguirebbe, quindi, un cospicuo miglioramento che potrebbe accompagnarci sino alle festività pasquali.
Evoluzione sino al 10 aprile 2015
Il periodo di tempo stabile e soleggiato, tipicamente primaverile, potrebbe anche proseguire e segnare la prima decade di aprile. Ma come vi abbiam detto in precedenza, non escludiamo una nuova variazione barica che potrebbe generare un peggioramento sostanziale a conclusione dello step previsionale.
In conclusione.
Marzo volge al termine ed ora ci aspetta aprile. Un mese sovente capriccioso al pari di marzo o quasi, ma che potrebbe riservare le prime vere rimonte anticicloniche stagionali.
Fonte Meteogiornale.it