In questo articolo proveremo a valutare gli effetti della settimana fredda e nevosa che interesserà l’Italia a partire da oggi. Lo scenario barico previsto per i prossimi sette giorni circa, sempre corredato dal valore probabilistico.
26-28 dicembre. Fase artica. Probabilità alta
Oggi arriverà la prima irruzione artica, la più debole, che darà inizio alle danze invernali. I venti di bora e di grecale inizieranno a spirare, ripulendo l’aria nei bassi strati e portando un primo calo termico. Ma sarà la seconda irruzione artica, a partire da domenica 28 dicembre, a determinare una forte accelerazione invernale. Un nucleo freddo penetrerà nel Mediterraneo centrale, andandosi a porre sull’Adriatico. Il suo passaggio potrebbe portare nevicate deboli sulla Pianura Padana e poi lunghe e intense nevicate sull’Appennino centro-meridionale, dalla Emilia sino alla Sicilia. Le regioni più colpite dovrebbero essere quelle centrali adriatiche: Romagna, Marche, Abruzzo e Molise.
29 dicembre-1 gennaio. Fase continentale. Probabilità medio-alta
A seguire la deviazione del blocco azzorriano verso est provocherà l’innesco del contributo continentale all’irruzione artica. Masse di aria gelida di origine russa punteranno la Dalmazia e l’Italia, come possiamo vedere nella nostra Multimodel. La componente continentale indica che saremo in presenza di freddo pellicolare, molto acuto e pesante, in grado di penetrare facilmente nei bassi strati anche senza precipitazioni. Ancora neve copiosa sull’Appennino centro-meridionale, sino alle coste adriatiche, oltre che sui monti della Calabria, della Sicilia e della Sardegna.
Fase di massimo raffreddamento
Il picco dell’irruzione artico-continentale si avrà tra il 30 ed il 1° gennaio, quando la isoterma dei -12°C entrerà in Italia, mentre la -15°C sarà a due passi, sulla Dalmazia. Stiamo parlando di una irruzione davvero notevole. Una delle più intense per il mese di dicembre degli ultimi anni. Ma valutazioni di questo tipo è meglio farle a fine evento.
fonte: meteogiornale