Salve a tutti, prosegue la marcia dell’anticiclone africano verso est. Oggi la lunga sagoma del promontorio altopressorio si distende dall’Algeria fino alla scandinavia meridionale, passando questa volta chiaramente per le regioni italiane (fig.1).
fig.1
Ma anche oggi l’epicentro del caldo risulta situato a nord delle Alpi, tra Paesi Bassi e Germania occidentale, con 35-36° diffusi praticamente in tutte le città dell’area menzionata (fig.2)
fig.2
Si tratta di valori davvero elevati per tali località, che domani dovrebbero vedere stemperare la grande ondata calda. Nel frattempo, in Italia si inizia a soffrire, raggiunti oggi i 35° C tra Toscana ed Emilia, area del caldo ben individuata tra nord Italia e Toscana, come previsto, con valori di umidex (temperatura percepita) intorno i 40° C. Il sud ancora respira (fig.3,4).
fig.5
Asse dell’anticiclone infatti chiaramente ruotato verso est nei prossimi giorni, centronord maggiormente coinvolto, sud ancora in parte saltato (fig.6).
fig.6
Tale evoluzione sembra sia destinata a perdurare per buona parte della prossima settimana, quando il flusso atlantico tenderà ad assumere un assetto tipicamente zonale nel continente europeo. In tale circostanza, non vi sarà quindi un promontorio africano allungato in senso meridiano sulle nostre teste, ma tale aspetto potrebbe peggiorare ulteriormente le cose nel comparto mediterraneo, facendo affluire l’aria calda proveniente dall’entroterra africano direttamente sull’Italia (fig.7).
fig.7
Nella fig.7 si evince infatti come, nonostante la circolazione a scala europea sia prettamente zonale, non sia presente alle latitudini mediterranee un cuneo azzorriano, quanto una palude barica molto calda a contributi tipicamente continentali alle varie quote. La prova di tale dinamica è rappresentata dalle temperature alla quota geopotenziale di 850 hPa previste per lo stesso giorno, 10 Luglio, ben superiori ai 20° C anche al sud, questa volta quindi su tutta Italia (fig.8),
fig.8
Ma proprio il modello europeo, da cui sono tratte le fig.7 e 8, lascia intravedere una speranza per la fine del caldo, tramite un brusco cambio di circolazione, quasi violento, rappresentato dall’affondo perturbato della perturbazione associata alla lieve ondulazione del getto (saccatura) presente in fig.7. Tale ondulazione sembra avere la possibilità (confermata dall’emissione serale) di farsi strada, amplificandosi, nel Mediterraneo, apportando in tal modo un violento peggioramento del tempo su molte regioni e un eventuale abbassamento delle temperature anche di 10-15° C in 24 h nel week-end tra 11 e 12 Luglio (fig.9).
La stessa immagine emisferica lascia intuire bene come l’ondulazione del getto sia penetrante all’interno della cintura altopressoria e, di conseguenza, quanto siano pericolose le potenzialità che potrebbe avere una simile evoluzione in termini di violenza dei fenomeni indotti (fig.10).
fig.10
Per adesso comunque, la visione del modello americano è diversa da quello europeo; non ha luogo infatti nel Mediterraneo un affondo cosi deciso, mentre nel modello europeo si rivede addirittura l’influenza del Vortice Polare che, non a caso, è visto riprendere a compattarsi intorno la metà di Luglio, con l’abbassamento dell’altezza del sole in Artico, dove la diminuzione delle ore di sole e/o dell’intensità della radiazione solare incidente è già molto ben visibile.
Nel complesso quindi, occorrerà pazientare almeno una settimana per vedere un deciso cambiamento. Nei prossimi giorni le temperature nelle regioni italiane saliranno ovunque, anche su valori >35° C, prima al centronord ma poi anche al sud, dove si concluderà l’evento caldo, prima di una possibile sortita perturbata dal nordatlantico, veloce quanto violenta nelle previsioni attuali di alcuni modelli
Ilario Larosa per Meteoservice.net