Sembrava che la situazione potesse cambiare nel mese di dicembre, con l’arrivo di varie tempeste dal Pacifico (il cosiddetto “Pineapple Express”), ed invece le particolari condizioni oceaniche (sensibili anomalie termiche positive) hanno impedito che le montagne ricevessero la neve necessaria a rimpinguare fiumi e affluenti.

Recentemente, uno studio di due climatologi dell’Università del Minnesota e del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) hanno dimostrato che la siccità del biennio 2012-2014 è il peggiore in 1200 anni. Driffin Dan e Kevin Anchukaitis hanno raccolto, tramite carotaggio, gli anelli di accrescimento di alberi campione di Quercus douglasii, nella California meridionale. Trattandosi di specie endemiche di questa zona, questi alberi sono considerati un indicatore nativo eccezionale anche perché in grado di crescere nelle aree più asciutte dello Stato. Essendo molto sensibili alle variazioni di umidità, i suoi anelli registrano le fluttuazioni climatiche con precisione. Attraverso gli anelli di accrescimento sono riusciti a risalire alle condizioni climatiche del 13° secolo.

Hanno inoltre stimato la gravità della siccità combinando le stime del NOAA sul Palmer Drought Severity Index (PDSI), un indice di variabilità di umidità del suolo, con i dati dell’atlante americano che ricostruisce i periodi di siccità di altre specie americane (sviluppato dagli scienziati dell’Osservatorio Lamont-Doherty Earth della Columbia University).
Le risorse combinate hanno fornito dati supplementari sulle precipitazioni e sull’umidità del terreno nel corso dell’ultimo millennio. Griffin e Anchukaitis hanno stabilito che nonostante in passato vi siano stati periodi siccitosi di pari portata, in questo caso il deficit di pioggia combinato con i record di alte temperature hanno provocato un aggravamento del fenomeno.

Pubblicato da Ivan Gaddari
Fonte: Meteogiornale.it