Dopo la lunga spiegazione tecnica riguardo le condizioni sinottiche che porteranno al preannunciato guasto del weekend e dei giorni successivi, apponiamo qui una nota di aggiornamento riguardo il dettaglio dei fenomeni attesi tra oggi (sabato) e lunedì 16 marzo, ovvero nella parte iniziale del nuovo parapiglia meteorologico in arrivo sull’Italia.
SABATO: i filamenti nuvolosi legati al primo dei due flussi pre-frontali che risalgono il Mediterraneo dà luogo ad un aumento della nuvolosità su nord, Sardegna e regioni centrali tirreniche, pur in un contesto disorganizzato. Le precipitazioni previste nel corso della giornata si limiteranno a qualche episodio intermittente su Alpi centrali e occidentali, in Liguria e in Sardegna. Deboli nevicate a partire dai 1.000 metri. Meridione e regioni adriatiche con cieli più aperti e tempo asciutto e abbastanza soleggiato.
DOMENICA: il secondo flusso pre-frontale prende corpo, attivato dall’approfondimento del minimo principale sul golfo del Leone e spinge sull’Italia venti umidi che daranno luogo al peggioramento vero e proprio su nord, centro e Sardegna. Sull’Isola il maltempo si avvertirà soprattutto al mattino, cui seguiranno temporanee schiarite, mentre sulle altre regioni ombrelli aperti a partire da metà giornata. In serata peggiora nuovamente anche sulla Sardegna. Possibili spunti temporaleschi su Ponente ligure, coste toscane e, dalla tarda serata, anche sull’Isola. Nevicate sulle Alpi mediamente a partire da 600-800 metri, ma a tratti fino a lambire il piano sul Cuneese. Neve tra 900 e 1.000 metri sull’Appennino Ligure, 1.200-1.300 metri sul tratto Tosco-emiliano. Calo termico sulle regioni interessate dalle precipitazioni. Ventilazione in rinforzo sui mari di ponente che saranno molto mossi o agitati. Scirocco al sud con temperature in aumento.
LUNEDI: lo Scirocco si prende anche il centro, dove è previsto un contingente rialzo termico, anche se gran parte d’Italia si ritroverà sotto un compatto tappeto di nuvole, foriere di precipitazioni. Queste ultime risulteranno più probabili e frequenti sulle regioni settentrionali, Toscana, Umbria e Sardegna. Sull’Isola non si esclude la possibilità di qualche spunto temporalesco a ridosso dei settori orientali. Neve a 1.000-1.200 metri sulle Alpi, 1.200-1.400 metri in Appennino.