Climatologia — 03 Giugno 2015

Anche in uno scenario di crescita moderata delle emissioni, il riscaldamento degli oceani causerà un aumento dell’intensità dei tifoni e della loro portata distruttiva. Stando a uno studio condotto dall’università della California, cui ha preso parte anche Claudia Pasquero dell’università Milano-Bicocca, entro la fine di questo secolo i tifoni potrebbero essere più intensi del 14% rispetto a come sono oggi, e questo a causa del riscaldamento del Pacifico.

Ad essere preso in esame, nella ricerca pubblicata su Science Advanced, sono le temperature delle acque alle basse latitudini del Pacifico nordoccidentale insieme alle acque superficiali del Pacifico centrale equatoriale, da cui dipenderebbe la velocità dei venti dei tifoni e quindi la loro forza.

Gli esperti hanno analizzato le registrazioni della velocità dei venti negli ultimi 60 anni, osservando una crescita continua tra il 1977 e il 2010. In questo arco di tempo i tifoni hanno aumentato la propria intensità del 10%, che secondo gli autori ha corrisposto a una portata distruttiva più alta del 33%. A crescere è stato anche il numero di tifoni che ricadono nelle categorie di massima intensità.

“Una superficie del mare più calda generalmente fornisce più energia allo sviluppo di una tempesta, e quindi favorisce il formarsi di tifoni più intensi”, spiega Wei Mei, autore principale dello studio. “La forza e l’intensità con cui si forma un ciclone dipende da due fattori oceanici: la temperatura superficiale del mare prima che si formi la tempesta, e la differenza di temperatura tra le acque superficiali e quelle più profonde”.

I ricercatori hanno sviluppato un modello statistico per capire come la forza dei tifoni aumenterà in futuro sulla base del riscaldamento degli oceani. In uno scenario di emissioni moderate, le acque oceaniche saranno più calde di 1,4 gradi e questo potrebbe tradursi in tifoni più ‘forti’ del 14%. (ANSA) Fontee2794a164e8ed2a1c3b97682c41308e6

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