Climatologia — 03 Dicembre 2015

Centocinquanta leader nella capitale francese per la conferenza Onu. Tra gli impegni più urgenti: siglare un accordo sui limiti del riscaldamento climatico. Renzi: “L’Italia non si tira indietro. Il nostro Paese è già protagonista in ricerca e Green Ecomony”.

IN UNA CAPITALE francese blindata ha preso il via oggi la Cop21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Per i 150 leader mondiali riuniti a Parigi si tratta dell’ultima chiamata per salvare il pianeta. Sarà un vertice fuori misura per una sfida colossale il cui primo obiettivo è siglare un accordo storico che limiti il riscaldamento climatico per evitare una catastrofe ambientale irreversibile. La vigilia della manifestazione è stata segnata da scontri tra polizia e manifestanti che hanno portato al fermo di 208 persone.

Ambiente contro sviluppo. Dai primi interventi della giornata di oggi si sono delineate subito due posizioni contrastanti: da un lato i paesi ricchi dell’Occidente che fanno mea culpa, si pentono per aver inquinato troppo finora, sono pronti a rimediare e spingono per un accordo preciso e vincolante. Dall’altro, gli stati in via di sviluppo, i cosiddetti ‘giganti emergenti’ come India e Cina che, viceversa, frenano e rivendicano l’uso del carbone, ancora necessario per la loro crescita economica.

La Francia. “Abbiamo un obbligo di successo” e “la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso”, ha detto il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza, Laurent Fabius, in apertura dei lavori. “L’11 dicembre”, il giorno in cui si concluderà la Cop21, “il mondo si aspetta da noi quattro parole: la missione è compiuta”. “L’accordo” per limitare il surriscaldamento globale “non è scontato ma è alla nostra portata”, ha sottolineato, promettendo che la presidenza francese “veglierà affinché tutti i punti di vista siano tenuti in considerazione”.

In avvio di conferenza il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto di osservare un momento di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi. Poi la parola è passata al presidente francese Francois Hollande che, dopo aver ringraziato “per tutti i segni di supporto, tutti i messaggi, tutti i gesti di amicizia” giunti dopo gli attentati di Parigi generic for zoloft 50mg buy zoloft cheap buy zoloft online , ha definito la Cop21 come “un’immensa speranza che non abbiamo il diritto di deludere. È una sfida che non dobbiamo perdere perché si tratta di un miliardo di essere umani che ci guarda”. Il surriscaldamento del clima, ha proseguito il titolare dell’Eliseo, “crea conflitti, crea più migrazioni delle guerre. Dobbiamo intervenire in nome della giustizia climatica. Quello che è in gioco in questa conferenza è la pace perché rischiamo una guerra per l’accesso all’acqua. Il mondo non ha mai affrontato una sfida così grande come quella sul futuro del pianeta, della vita. Qui non bastano le dichiarazioni di intenti, noi a Parigi siamo a un punto di rottura e di partenza per una trasformazione mondiale”, ha proseguito Hollande. “Abbiamo l’opportunità di creare uno sviluppo con le energie rinnovabili, il trasporto pulito e la biodiversità. Dobbiamo costruire un modello basato sulla cooperazione, in cui sia più conveniente preservare che distruggere”.

Dopo il presidente francese ha preso nuovamente la parola Ban Ki-moon che ha definito la conferenza sul clima “un’occasione politica unica che potrebbe non tornare”. E rivolgendosi alla platea dei capi di stato ha avvertito: “Il futuro del mondo è nelle vostre mani, non sono consentite indecisioni. Voi avete il potere di assicurare il benessere di questa e della prossima generazione”, trovando un accordo per arginare entro i due gradi l’aumento delle temperature del pianeta causato dalle emissioni inquinanti. Per farlo i leader dovranno cercare “il compromesso, il consenso e, se è necessario, anche la flessibilità”.

Gli Usa. Tra i primi leader a parlare, il presidente Usa Barack Obama: “Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell’aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. Possiamo cambiare il futuro qui e adesso”. E ha aggiunto: “Bisogna agire ora, mettendo da parte gli interessi di breve termine. Siamo l’ultima generazione a poter salvare il pianeta”.

La Germania. Un impegno concreto di fronte alla platea della Cop21 lo ha già preso Angela Merkel buy cheap generic prednisone online without prescription buy prednisone 10mg online – prednisone 20mg dogs buy cheap prednisone no prescription . : “La Germania entro 2020 raddoppierà i suoi finanziamenti pubblici per le energie rinnovabili”.

La Russia. Mentre Vladimir Putin, arrivato in ritardo alla conferenza, ha sottolineato nel suo discorso come l’andamento economico della Russia è la prova che “si può prestare attenzione alla crescita economica senza per questo trascurare l’ambiente. Il nostro paese è stato fra i primi al mondo a ridurre i consumi energetici dell’economia negli ultimi anni e a ridurre in modo considerevole le emissioni di gas a effetto serra, tanto da frenare di un anno il riscaldamento climatico, ma al tempo stesso ha raddoppiato il suo Pil”. L’accordo di Parigi, ha detto Putin, deve essere “efficace, equilibrato e globale” e, come una sorta di “prolungamento ideale del protocollo di Kyoto” del 1997, anche “vincolante”. Il presidente russo ha poi avuto un incontro a porte chiuse con il presidente Usa Barack Obama. Durante il colloquio durato trenta minuti i due leader hanno discusso di Siria e Ucraina. Il presidente americano, afferma la Casa Bianca, ha detto al presidente russo che Bashar al Assad deve lasciare il potere.

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Fonte: www.repubblica.it194339700-2c05d3f4-1f9f-402c-b2e9-814974d8cfbf

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