BONN, Germania (Reuters) – Le possibilità che i governi riescano a sottoscrivere a dicembre un accordo in sede Onu per combattere il cambiamento climatico sembrano maggiori oggi che nel 2009, quando il tentativo di intesa fallì.
Lo dicono alcuni esperti nella giornata in cui sono iniziati i colloqui preparatori di Bonn, a cui partecipano i rappresentanti di circa 200 paesi, nella speranza di superare le profonde divisioni in vista del summit che si terrà poi a Parigi dal prossimo 30 novembre.
“Siamo più vicini a un accordo” di quanto non fosse nel 2009, prima del summit di Copenaghen”, ha detto a Reuters Elina Bardram, capo della delegazione dell’Unione Europea, “ma c’è ancora molto da fare”.
I colloqui di Bonn dureranno cinque giorni e serviranno a limare il testo base per Parigi. A ottobre ci sarà una seconda fase di altri cinque giorni.
Il testo attuale contiene varie proposte. Alcuni paesi meno sviluppati chiedono la fine di tutte le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, mentre i paesi Opec preferiscono che non vengano indicate scadenze.
“Le chance di successo sono migliorate”, ha detto a Reuters Yvo de Boer, già capo dell’agenzia dell’Onu per il clima e oggi del Global Green Growth Institute di Seul.
Secondo de Boer questa volta sia gli Stati Uniti che la Cina sono maggiormente impegnati, il nuovo accordo è basato ampiamente su offerte volontarie di riduzione delle emissioni e le ambizioni per una misura omnicomprensiva contro il cambiamento climatico sono minori.
Per le Nazioni Unite il summit di Parigi sarà solo una tappa verso un accordo a lungo termine per limitare la crescita delle temperature globali a 2 gradi centigradi rispetto al periodo pre-industriale.
Fonte: Reuters.com